Femminicidi, altre due donne uccise in un giorno

Vincenza Angrisano e Meena Kumari, 42 e 66 anni, sono state entrambe ammazzate da chi diceva di amarle

Mentre Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, rilasciava dichiarazioni spontanee nel carcere di Verona, sottraendosi così alle domande degli inquirenti, altre due donne venivano uccise per mano di uomini nel giro di poche ore. Non si fermano, dunque, i femminicidi nel nostro Paese, neanche dopo la tragedia che ha travolto la giovane studentessa universitaria e che ha fortemente colpito l’opinione pubblica, tanto da dare il via a numerose manifestazioni e proteste.

Due femminicidi in un giorno

A Salsomaggiore Terme, nel Parmense, una donna indiana di 66 anni, Meena Kumari, è stata brutalmente aggredita dal marito, Onkar Lal, anch’egli indiano di 67 anni, che l’ha colpita ripetutamente al corpo e alla testa con una mazza da cricket. L’aggressione è avvenuta in casa e ha destato l’attenzione di una carabiniera fuori servizio, che ha sentito le urla della donna e ha fermato l’uomo. “Stringeva quella mazza da cricket in mano e la colpiva al volto quando sono arrivata”, ha raccontato. Il 67enne è stato arrestato.

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La ricostruzione dell’omicidio di Meena Kumari

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quanto accaduto nella casa della coppia. I due avrebbero avuto un’accesa discussione, culminata con i primi colpi di mazza da cricket. A quel punto la donna avrebbe tentato la fuga in strada, ma sarebbe stata trascinata di nuovo nell’appartamento con la forza. Lì è stata uccisa. La militare ha sentito le urla, visto la porta dell’abitazione socchiusa e senza esitazione è entrata nella speranza di poter salvare Meena, purtroppo inutilmente. “Ho visto una porta semiaperta, con un corpo a terra – ha spiegato -. Poi un uomo che impugnava una mazza e la colpiva sul volto“. La carabiniera gli ha, quindi, intimato all’uomo di gettare l’arma e l’ha bloccato fino all’arrivo dei rinforzi e all’arresto.

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Il femminicidio di Vincenza Angrisano

Ma i femminicidi in un giorno sono stati due. Nelle stesse ore, a centinaia di chilometri di distanza, si stava consumando l’omicidio di Vincenza Angrisano, 42enne di Andria, in Puglia, uccisa dal marito Luigi Leonetti. E’ stato proprio l’uomo a chiamare il 118 e confessare l’omicidio. Al telefono ha detto: “Ho accoltellato mia moglie, venite“. Al delitto ha assistito anche uno dei due figli dei coniugi, entrambi minorenni.

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L’uomo non accettava la separazione

Nonostante vivesse ancora sotto lo stesso tetto, la coppia era in regime di separazione da circa un mese. L’uomo, però, non accettava la fine del rapporto, tanto da arrivare a uccidere la moglie con diverse coltellate all’addome e al torace. Vincenza Angrisano lavorava nelle vendite di prodotti per la casa. Suo marito come guardiano del rimessaggio dove è avvenuto il femminicidio. Una collega della vittima ha raccontato che Vincenza “voleva cambiare casa perché lui la trattava male: ultimamente tra loro due le cose non andavano bene”. Non si fermano, dunque, i femminicidi, nonostante la storia di Giulia Cecchettin abbia scosso le coscienze.

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