Un bambino sfruttato

Giornata dell’infanzia: i diritti dei bambini mai così violati

Il 20 novembre è la Giornata internazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, nata per promuovere la solidarietà internazionale e il benessere dei minori in tutto il mondo. Eppure, a causa di guerre, povertà e tradizioni, i buoni propositi non vengono rispettati. Ecco i luoghi dove i diritti dei bambini vengono violati: c'è anche l'Italia

“In tutto il mondo, i bambini ci dimostrano la loro forza e la loro leadership facendosi avanti a favore di un pianeta più sostenibile per tutti. Costruiamo sui progressi e impegniamoci di nuovo a mettere i bambini al primo posto. Per ogni bambino, ogni diritto”. Questo l’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra ogni anno il 20 novembre.

Istituita nel 1954, questa ricorrenza ha l’obiettivo di promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere. Eppure, mai come negli ultimi anni i diritti dei bambini e dei ragazzi sono stati violati in tutto il mondo. A cominciare dall’Italia.

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In Italia ogni giorno spariscono 47 bambini

Secondo i dati dell’Istat, nel nostro Paese sono un milione e 270mila i minori che vivono in povertà assoluta. Questo significa che mangiano quando riescono, sopportano il freddo e qualche volta il buio e sono privi di assistenza medica.

Telefono Azzurro, poi, ha reso noto che nel 2022 in Italia sono state registrate 17.130 denunce di scomparsa di minori: 47 al giorno. Il 75,9% di queste sparizioni riguarda bambini stranieri: ne scompaiono in media 36 al giorno. Il 24,1% sono italiani, per una media di 11 al giorno. Inoltre, nei primi dieci mesi del 2022 Telefono Azzurro ha aiutato 271 bambini da abusi e sfruttamento online e offline. Si tratta di quasi uno al giorno.

I posti peggiori dove nascere

Il posto peggiore in assoluto dove crescere è la Repubblica Centrafricana, dove 13 bambini su cento muoiono prima di avere compiuto i cinque anni. A causa della guerra che dura da circa dieci anni e della povertà, molti piccoli muoiono poiché le loro famiglie non possono permetterli di curarli. Solo il 49% di chi va a scuola completa l’istruzione primaria. Inoltre, sono vittime di abusi sessuali e matrimoni precoci.

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Il dramma delle spose bambine

L’Africa resta il continente dove è più difficile essere bambini. E dove le bambine pagano il prezzo più alto a causa di matrimoni e gravidanze precoci. Anche in Asia meridionale le bambine sono costrette a essere diventare mogli e madri precocemente. Qui, muiono sei bambine al giorno a causa di matrimoni infantili. Un numero che si riduce a due al giorno in Asia orientale e nel Pacifico, in America Latina e nei Caraibi.

Ma il posto peggiore dove nascere bambine è l’Afghanistan, dove i diritti delle ragazzine e delle donne vengono negati apertamente: non possono neanche frequentare scuole e università.

Bambini in guerra: nessuna tutela

E poi ci sono le guerre. Nonostante l’articolo 38 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza preveda espressamente che i minori debbano essere tutelati in caso di conflitto armato e che non vengano arruolati prima di avere compiuto i quindici anni, in nessun posto del mondo questo articolo viene rispettato.

Lo stiamo vedendo in questi giorni nella Striscia di Gaza, dove finora sono morti migliaia di bambini. In questo momento, nel mondo, esistono 170 conflitti armati. Secondo i dati dell’Uppsala Conflict Data Program, realizzato dall’Università svedese di Uppsala, nel 2022 erano circa 468 milioni i bambini che vivevano in una zona di guerra. Circa 36 milioni sono stati costretti a scappare dal loro Paese.

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La piaga dello sfruttamento minorile sul lavoro

Ma i diritti dei bambini sono negati anche se si guarda a quello che succede nel mondo del lavoro: quello minorile riguarda 152 milioni di minori. Tra questi, 73 milioni sono costretti a svolgere attività pericolose che mettono a rischio salute, sicurezza e sviluppo morale.

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