Giulia Cecchettin e Filippo Turetta

Giulia Cecchettin, i volontari del carcere contro Filippo Turetta: “Troppi privilegi”

Il penitenziario veronese, dove il giovane è recluso dal 25 novembre per aver ucciso la sua ex fidanzata, ha respinto le accuse al mittente

Filippo Turetta, detenuto nel carcere di Montorio di Verona dal 25 novembre per aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, avrebbe troppi privilegi. E’ questa l’accusa fatta da “Sbarre di zucchero“, associazione di volontari che si occupa dei diritti dei carcerati. Il 22enne di Torreglia, nel Padovano, ha la possibilità di giocare alla Playstation, mentre altri tre detenuti si sono recentemente tolti la vita nello stesso penitenziario.

L’accusa dell’associazione: “Turetta è un privilegiato”

L’associazione ha diffuso una nota per esprimere tutto il suo disappunto sul trattamento, a sua detta di privilegio, nei confronti del ragazzo. “La linea di ‘Sbarre di zucchero’ sulla presenza di Turetta a Montorio è stata chiara dall’inizio – hanno scritto Monica Bizaj, Micaela Tosato e Marco Costantini -. Dopo aver reso noto il malumore che aleggiava tra detenuti, parenti e avvocati, abbiamo scelto il silenzio ma, di fronte alla perdita di queste giovani vite (Farhady Mortaza, 30 anni, in cella da solo per problemi psichiatrici, Giovanni Polin, 34 anni, Oussama Sadek, 30 anni, anche lui isolato, in cella da solo nonostante precedenti atti di autolesionismo, a 3 mesi dal fine pena) non possiamo tacere di fronte al differente trattamento detentivo”.

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Una Playstation per Turetta

“Sbarre di zucchero” ha poi concluso sottolineando che nelle disponibilità di Filippo Turetta ci sarebbe anche una Playstation con cui poter giocare e passare le giornate. “Nel carcere di Verona c’è chi può trascorrere il tempo giocando con la Playstation e c’è chi viene abbandonato in una cella di isolamento“, si legge. I volontari hanno quindi chiesto di capire “perché esistano dei privilegi. Perché un diritto se non è per tutti diventa un privilegio a tutti gli effetti e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla”.

La risposta del carcere di Montorio

Il penitenziario ha prontamente replicato all’associazione, spiegando quale sia la situazione di Filippo. “Nessun trattamento di favore a Turetta – ha spiegato la direttrice Francesca Gioieni -. I detenuti che si trovano come lui in infermeria (il 22enne non è isolamento per paura compia gesti estremi e non è ancora destinato a una sezione specifica, ndr) non hanno le occasioni di socialità che hanno gli altri. Pertanto hanno l’accesso a una Playstation. Questo non è un privilegio e, inoltre, di Playstation ne arriveranno altre a breve”.

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Le condizioni del penitenziario secondo l’associazione

“Sbarre di zucchero” non si è però accontentata delle replica della direttrice e ha posto l’attenzione sulle condizioni della casa circondariale. “In un carcere dove manca praticamente tutto (occasioni lavorative, assistenza medica, con abuso di somministrazione di psicofarmaci, situazione igienico-sanitaria al limite dell’abitabilità, con celle insalubri, dove la doccia è presente solo in due sezioni), c’è una sezione con a disposizione la consolle dei videogiochi, mentre in tutte le altre sezioni regna il nulla più disperato, tanto disperato da portare al suicidio”.

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L’omicidio di Giulia Cecchettin

Giulia Cecchettin, che viveva a Vigonovo, nel Veneziano, è stata uccisa l’11 novembre 2023 per mano del suo ex fidanzato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo averla ammazzata Filippo Turetta l’ha caricata sulla sua auto e gettata in un anfratto roccioso al lago di Barcis, a chilometri di distanza dal luogo dell’aggressione. Da quel momento il 22enne si è dato alla fuga arrivando in Germania, dove il 18 novembre è stato casualmente fermato per un controllo in autostrada e arrestato. Pochi giorni dopo, il 25, è stato estradato in Italia e condotto in carcere.

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