C’è chi già teme di ritrovarsi alani e rottweiler seduti accanto in aereo, e chi invece guarda con favore alla possibilità di avere finalmente in cabina, sul sedile accanto, il proprio (grosso) cane. In un Paese, come il nostro, dove molte coppie preferiscono cani e gatti ai figli, l’annuncio dell’Enac (Ente Nazionale per l’aviazione civile) che a breve gli animali domestici potranno stare in cabina senza limiti di dimensioni e peso, è stato accolto in generale come un bel segnale: un segnale di civiltà e apertura culturale. D’altra parte, in Italia abbiamo 32 milioni di animali domestici, e ci piazziamo al secondo posto in Europa come Paese pet friendly. Un bel bacino di business ma anche di consenso per chi ha cavalcato questa norma. Che, comunque, da lì a vederla messa in pratica, ce ne corre.
Cosa dicono le nuove regole in aereo
Nel comunicato del Ministero dei Trasporti, si legge dunque che gli animali potranno stare in cabina senza limiti di dimensioni e peso o, comunque, «senza eccedere il peso massimo previsto per un passeggero medio». E qui sorgono i dubbi: ma quindi anche un cane di 50 chili potrebbe stare seduto tranquillamente in una fila con altri due, tre passeggeri? E che trasportini verranno forniti? Le compagnie aeree si attrezzeranno? Leggiamo il comunicato: «È consentito il trasporto in cabina di animali domestici, alloggiati all’interno di un apposito trasportino da collocarsi anche al di sopra dei sedili purché adeguatamente assicurato tramite le cinture di sicurezza o altri sistemi di ancoraggio. Il peso complessivo dell’animale e del trasportino può essere superiore ai limiti attualmente previsti, ma non eccedere il peso massimo previsto per un passeggero medio». Generico, come sempre in questi casi.
Animali domestici in aereo: una regola apripista
Occorrerà quindi capire come nel concreto questa nuova regola si potrà attuare. Il sospetto è che si tratti di una ricerca di un consenso, al momento un po’ scarso, da parte di questo Ministero, visto appunto il gran numero di italiani amanti dei quattro zampe. La solita arma di distrazione di massa, insomma, per raccogliere (eventuali) voti degli animalisti. Di sicuro, rappresenta al momento una norma-grancassa, più che un concreto segnale di cambiamento, come spiega Carla Rocchi, presidente di Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali): «Si tratta più di un effetto annuncio che di una regola di reale fattibilità. Piuttosto che ridurre l’Iva sui prodotti per gli animali – che avremmo molto apprezzato – si preferisce fare questi proclami, che poi dovrà essere il buonsenso (tanto) a gestire. Viviamo un momento culturale in cui i diritti degli animali sono fermi alle conquiste fatte negli anni Novanta, come la legge 281 del 1991 sugli atti di crudeltà o la 157 del 1992 che tutela i selvatici. Le leggi colgono una sensibilità, un sentire popolare e oggi gli animali non sono pervenuti nel radar delle istituzioni a cui però interessa il consenso dell’elettorato. Per esempio, non ci occupiamo fino in fondo del randagismo: l’Italia è spaccata in due, come nella Sanità. Perché i randagi al Nord sono gestiti e dal Centro in giù no?».
Le regole andranno interpretate
Varie criticità insomma andranno affrontate. In Italia, come al solito, le leggi vanno poi interpretate e lì sta l’inghippo. Come capire il numero massimo di animali che possono viaggiare su un singolo volo, il costo di supplemento al biglietto, le specifiche dei trasportini e, ultimo ma non per importanza, come funzionerà per le compagnie low-cost. «Si chiama “interpretazione autentica della legge”, quindi vedremo, col tempo, come la nuova regola impatterà sulla vita delle persone» conclude la dottoressa Rocchi. «Non mi aspetto né orde di alani sugli aerei, né persone terrorizzate all’idea di avere un cane vicino. Chi è allergico avrà probabilmente modo di prenotare un sedile lontano da quello su cui viaggerà un cane». Come al solito, ogni novità viene accolta con gran rumore, anche perché è questo che si cerca. Nei fatti, siamo appunto un Paese in cui si preferisce prendere un cane che fare bambini. Forse perché è più semplice? Vista anche questa apertura sui voli, parrebbe proprio di sì.