«Il giorno più bello della nostra vita, così benedetto!». Lo scrive Brett Cooper postando su Instagram il giorno del suo matrimonio: abito bianco lungo e bacio appassionato con casquè.

Brett Cooper e le influencer antifemministe

Non ci sarebbe niente da dire se la giovane influencer americana, nota per le sue idee conservatrici, avesse usato il pronome possessivo “mio”: quella sarebbe stata soltanto la sua visione. Invece la Cooper dà per scontato che tutte le donne considerino il convolare a nozze l’evento da ricordare per sempre. E perché no un contratto di lavoro, un incontro con un’amica speciale dopo decenni, la fioritura delle rose in giardino, l’uscita da una malattia, una qualifica sportiva o semplicemente un bel viaggio?

Cooper è solo una delle creator digitali in voga negli Usa, giovane e determinata ultraconservatrice. Pubblica video e si esprime ogni settimana su questioni sociali e culturali girando gli States con i suoi show. Solo su Instagram ha 1,3 milioni di follower e su YouTube 1,5.

La visione tradizionalista della società

Cosa dice nelle sue performance e nei suoi podcast? Promuove una visione tradizionalista della società, che sfida a suo parere lo status quo (quello del femminismo e del conseguente cambiamento sociale). Elogia senza mezzi termini l’apporto degli uomini alla civiltà, quelli «che hanno costruito le case in cui viviamo, le astronavi, e persino lo studio di registrazione in cui sto registrando la puntata». Perciò bisogna mostrare gratitudine.

Il club Candace delle influencer antifemministe

Ma la Cooper non è l’unica attivista a portare avanti contenuti di questo tipo. C’è anche, sul web, il Club Candace dell’attivista Candace Owens, il canale che promuove la cultura cristiana conservatrice. Il suo ultimo libro, Make him a sandwich, svela la mission nel sottotitolo: “Perché le donne non hanno bisogno di un femminismo falso”. A questi esempi si aggiunge il talk show di Alex Clark (Make America Healthy Again) che propone la liberazione da una cultura malata, anche spiritualmente.

Sulle donne, in uno dei suoi episodi pubblicati su YouTube, dice: «Vuoi sapere come capire una donna? Lo vuoi? Preparati per una lezione. È un fatto biologico che le donne operino in tandem con i loro cicli ormonali, che attraversano quattro fasi distinte ogni mese. Le donne non dovrebbero essere obbligate agli stessi standard lavorativi degli uomini: siamo biologicamente attrezzate per lavorare in modo diverso».

Sulle differenze fra maschi e femmine e sul “rispetto” fedele alla loro diversa natura basta fare un salto su TikTok per rendersi conto come la piattaforma pulluli di video mirati a rimarcare la differenza maschio/femmina. Le parole chiave sono: femminilità autentica, valori tradizionali, ritorno all’ordine naturale, energia femminile dell’essere e maschile del fare.

Antifemministe per “tornare all’ordine”

Un movimento antifemminista che parte dalla cultura della cura verso sé stesse e della propria femminilità può nascondere contenuti di sudditanza e sottomissione al genere maschile? Emanuela Abbatecola, professoressa di sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Genova e direttrice della rivista on Line AG-AboutGender, spiega cosi il fenomeno: «Già dalla meta anni ’90, dopo la famosa Conferenza mondiale delle donne dell’ONU di Pechino, momento cruciale per la promozione dei diritti delle donne, si è creata un’ideologia antigender, antifemminista e anticambiamento legata ad ambienti ultracattolici e di estrema destra».

Dopo trent’anni cosa è cambiato? «Prima queste retoriche erano portate avanti in modo sotterraneo, oggi si sono esplicitate in una crociata anti-gender”» risponde. Secondo la sociologa, ogni volta che si manifestano movimenti che destabilizzano l’ordine sociale tradizionale, vengono alla luce contro-movimenti per ristabilire l’ordine costituito e riportare le donne al loro posto.

La nascita della teoria del gender

«Nel primo decennio del 2000 si comincia a parlare dei diritti civili delle persone omosessuali – prosegue – ecco che in quel momento nascono in Francia movimenti come ‘La Manif pour tous ‘ e in Italia le ‘Sentinelle in piedi’, oltre ai Pro Vita, che costruiscono una retorica per cui esisterebbe un’ideologia gender che tenderebbe a distruggere la famiglia naturale».

Ecco allora comparire l’esigenza di rimarcare la differenzia naturale fra energia femminile e maschile: «L’homo faber che costruisce le autostrade, le case, le macchine contrapposto a quello della donna sottomessa, che fa un passo indietro e sostiene questo ruolo strategico dell’uomo”» sottolinea la studiosa, che ha scritto il libro intitolato Donna Faber. Lavori maschili, sex-sismo e forme di r-esistenza (Feltrinelli editore, 2023). All’opposto, il libro di Costanza Miriano Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura (Sonzogno, 2013).

Le influencer antifemministe hanno alleanze internazionali

La sociologa rivela: «Le influencer citate non sono solitarie. Si rifanno a una tradizione di pensiero antifemminista, un movimento potente con alleanze in ambienti cattolici e conservatori. Hanno alleati anche nella Russia di Putin e del mondo arabo».

In sostanza, dietro i consigli di influencer sulla cura del corpo e su come affrontare appuntamenti con l’altro sesso da parte delle coach, che imperversano sui social, si nasconderebbe un’ideologia precisa: creare strategicamente un’alternativa al femminismo tradizionale «che ci avrebbe reso infelici e ci avrebbe privato della nostra essenza naturale femminile».

«Quello che può sembrare il delirio solitario di alcune influencer ultra conservatrici, infatti – sottolinea Abbatecola – in realtà rientra nell’ambito di retoriche portate avanti, prima in sordina e oggi in modo urlato, da un movimento transnazionale antigender e antifemminista».

La corrente tradwives

Insomma, un modello di società vetusto in cui troviamo un maschile e femminile complementari definiti dalla natura, in cui la sottomissione della donna è considerata un valore positivo sostenuto dalle donne stesse. Una strategia di comunicazione studiata a tavolino con linguaggi e medium moderni. La corrente “Tradwives” (Traditional wifes), che promuove la donna fertile e devota al maschio che ha costruito le astronavi, usa TikTok ma è nostalgica degli anni ’50 nella sua idea di società.

Verrebbe da dire che la stessa cinematografia ha rovesciato questo modello da tempo: chi guida le astronavi nei film di fantascienza e porta in salvo l’equipaggio sono le donne. E di ingegneri aero-spaziali, e persino di astronaute, ormai ne abbiamo da tempo.