Quando Giovanni mi videochiama nel cuore della notte, rispondo subito. Potrebbe essere successo qualcosa di grave oppure una sciocchezza: è nel pieno dell’adolescenza, convinto che la playlist che ha selezionato per il diciottesimo sia storicamente più influente dell’intera vita della Regina Elisabetta. E infatti: «È successa una cosa gravissima! Non so come, ma ho rotto il tavolo», si dispera. «Secondo te, quanto si arrabbierà la mamma?». Rispondere a questo tipo di domande è il mio lavoro, senza orari né cartellino: io sono la sorella maggiore.
O almeno, è la prima parte di quanto mi compete. Finito di metterlo tranquillo, devo pensare a come calmare mia madre senza lasciar trapelare che sapevo già dell’accaduto. E senza prendere troppo le sue difese, altrimenti Giacomo (il fratello di mezzo) si offende. Sicuramente ha già pronto un ricordo del 2004, quando lui non ha ricevuto lo stesso trattamento. Il mio è un quadretto famigliare che sicuramente molte sorelle maggiori riconoscono, come mi confermano due fonti incontestabili: gli studi scientifici e i trend di TikTok.
Sorelle maggiori, tra stress e maturità precoce
Le evidenze della scienza arrivano dall’Università della California di Los Angeles. Qui è stato messo a punto uno studio secondo cui siano già i fattori biologici a rendere le primogenite più propense a prendersi cura dei fratelli minori. Si tratta della maturità precoce, per cui le primogenite maturerebbero prima (sia fisicamente che emotivamente) a causa dei livelli di stress vissuti dalle madri durante la gravidanza. È curioso come, ancor prima dell’entrata in campo dei fattori sociali, siano già quelli biologici a rendere le figlie femmine più propense a farsi carico del peso di diventare i “piccoli adulti” di casa.
La eldest daughter syndrome, tra scienza e trend
È a partire da queste scoperte che è tornata popolare una teoria risalente al 2022, la cosiddetta eldest daughter syndrome (o EDS, sindrome della sorella maggiore). Secondo la EDS, la maturità precoce delle sorelle maggiori ha importanti conseguenze sulla loro vita. Le primogenite, infatti, hanno un maggiore senso di responsabilità, che può sfociare in problemi con il controllo. Sentono maggiormente il peso di dover soddisfare le aspettative dei genitori, e così spesso sono perfezioniste, tanto da essere più esposte ad ansia e depressione.
Ancora, hanno maggiore rischio di diventare people pleaser (persone che evitano i conflitti e cercano di accontentare sempre gli altri) e mettere i bisogni di tutti davanti al loro. Tutte queste caratteristiche spesso le portano a provare risentimento verso la famiglia, perché sentono di essere state private dell’ingenuità e dell’immaturità che hanno visto nei loro fratelli minori. Un altro rischio è legato alla sfera relazionale, in cui le sorelle maggiori sembrano avere più problemi rispetto ai fratelli: il rapporto tra coetanei infatti le mette in difficoltà, e spesso il loro ruolo di “terzo genitore” le convince a non avere figli propri.
Essere le sorelle maggiori può far sentire sole
L’eldest daughter syndrome, come spiega la psicologa Karishma Luthria in un’intervista rilasciata al Guardian, di scientifico ha ben poco e spesso può riferirsi anche a fratelli nati in un ordine diverso. Ma è utile per prendere coscienza del peso che spesso ricade sulle femmine quando sono ancora bambine, e impatta enormemente sulla formazione della loro identità. Come sappiamo noi sorelle maggiori, inoltre, questo ruolo in famiglia spesso può far sentire sole. Prima dei social, non sapevamo dare un nome a questo peso, ma ne parlavamo nei cortili, a casa di una o dell’altra, ai pigiama party. Spesso, ci sentivamo in colpa: i nostri fratelli contano su di noi e i nostri genitori credono nelle nostre potenzialità, che ingratitudine non sentirsi le più fortunate!
Nel mio caso, a farmi sentire capita – oltre alle mie amiche – sono state le eroine Disney. La mia preferita era Wendy, la maggiore dei tre fratelli amici di Peter Pan. Avrebbe preferito certo rimanere nell’Isola che non c’è, ma suo malgrado ha scelto di tornare a casa e diventare grande. Un’altra era Lola di Lilo & Stitch, personaggio minore e spesso dimenticato, che si prende cura da sola sia della stravagante sorellina che del suo piccolo alieno domestico.
Anche le bambine di oggi hanno esempi importanti: una fra tutte, Luisa Madrigal, la sorella maggiore in Encanto (2021). Io e la mia amica Chiara l’abbiamo scoperta per caso quando Lia, la sua sorellina, ha sviluppato un’ossessione con il cartone. Mentre la bimba cantava parola per parola l’intera La pressione sale, la canzone di Luisa, io e sua sorella piangevamo a dirotto: «Dai a tua sorella ogni peso grosso, ha la forza immensa di un colosso / Non saprei cosa fare e chi sarò, se cadrò», canta nel ritornello.
Eldest daughter core, il bello di essere le più grandi
Ma essere una sorella maggiore è anche una ricchezza, come prova il trend eldest daughter core che spopola su TikTok. Tra consigli da-sorella-maggiore-a-sorella-maggiore e sostegno reciproco, le big sister del web collezionano bei ricordi e ritratti amorevoli. La prima volta in cui un fratello o una sorella più piccoli hanno riconosciuto la loro influenza, un errore che sono riuscite ad evitargli di fare, la prima volta che le hanno ringraziate.
E spesso sono i fratelli (e le sorelle) minori ad arricchire di dettagli i ritratti: «Il regalo migliore che la vita possa fare è una sorella maggiore», esordisce Kimberley Cumberbatch in un video che conta più di 2 milioni di visualizzazioni. «Mi dispiace sinceramente per tutti quelli che non ne hanno una o lo sono, dev’essere dura. Mi basta parlare per un secondo con mia sorella e tutto quello a cui prima non sapevo trovare un senso improvvisamente ce l’ha!».
Che le sorelle maggiori siano influenze positive per la salute mentale e lo sviluppo dei fratelli minori è provato da moltissimi studi scientifici, uno fra tutti quello condotto dalla Brigham Young University che ha preso in esame oltre 400 famiglie. Secondo quanto emerso, il solo avere una sorella ridurrebbe le possibilità di soffrire di solitudine, depressione, vergogna e stimola la motivazione, la gentilezza, la resilienza. Inoltre, favorisce nei rapporti con gli altri, tanto che gli studiosi sono arrivati ad affermare che il rapporto con la sorella può essere influente quasi quanto quello con i genitori nello sviluppo dell’identità.
Ode alle sorelle maggiori, che non sono perfette (e va bene così)
Certo, ogni sorella maggiore è soprattutto una persona e come tale è unica. Ogni rapporto tra fratelli e sorelle, così come ogni famiglia, è a sé: non c’è qualcuno che soffra più o meno per natura, ma solo esperienze diverse e più o meno comuni. Il ruolo di autorità e responsabilità che le sorelle maggiori hanno nella maggior parte dei casi può anche essere dovuto a qualche propensione biologica, ma è soprattutto un fenomeno sociale le cui conseguenze non dovremmo più ignorare.
Tutto questo non vuole dimostrare che le sorelle maggiori siano perfette – anche se, sotto sotto, ogni big sister vorrebbe sentirselo dire. Anzi, forse uno degli insegnamenti più importanti è proprio il bisogno che tutti in famiglia hanno di scendere a patti con le proprie imperfezione, i propri errori. Riconoscere l’importanza delle sorelle maggiori e il peso di questa responsabilità non significa smettere di vederle come dei sostegni, ma trovare il tempo – tra una richiesta e l’altra – di chiedersi come stiano, se non rischino di tanto in tanto di sentirsi schiacciate dal peso di bisogni e aspettative. E magari, quando ci si trova a fare il bilancio di un rapporto non sempre facile, tenere conto della loro risposta.