La chiamavano “the chameleon”, perché cambiava spesso il colore dei capelli. Ma la capacità di trasformarsi di Linda Evangelista, sessant’anni il 10 maggio, è sempre andata ben oltre l’esuberanza tricologica. Ragazza punk-rock dalla sensualità felina, tenera bambolina bon ton di rosa vestita, donna in carriera pronta a mangiarsi il mondo, super diva regina dei red carpet, creatura fiabesca balzata fuori da un libro di Charles Perrault. Un battito di ciglia e Linda Evangelista diventava un’altra, che fosse per camminare a eleganti falcate sulla passerella o per posare con la maestria delle numero uno davanti a una macchina fotografica.

Linda Evangelista, da sconosciuta a mito

Figlia di immigrati italiani in Canada, nata nel 1965 a St. Catherines, Linda Evangelista sogna di fare la modella fin da bambina. Dal trasferimento a New York nel 1984, passano una manciatina di mesi prima che venga notata da Karl Lagerfeld e, a ruota, da Gianni Versace. La sua carriera decolla in fretta, sfila per tutti i grandi brand, da Chanel a Dolce & Gabbana, da Valentino a Dior, conquista una cover via l’altra, viene immortalata da maestri dell’obiettivo come Peter Lindbergh e Steven Meisel. Nel frattempo, si diverte, soffre molto per amore, sparisce dalle scene per tornare sotto i riflettori con storie pesanti da raccontare. È un’icona assoluta della moda con una vita complessa e rutilante, tra battute d’arresto, riprese coraggiose e nuove sfide affrontate con tenacia. Eccola in cinque tappe decisive.

Da sinistra: Cindy Crawford, Linda Evangelista, Karl Lagerfeld, Claudia Schiffer sulla passerella di Chanel P/E 1996 – Foto Ipa

Il taglio che trasforma Linda Evangelista in una star

1989, New York. Sul set di un servizio di Peter Lindbergh, l’hairstylist (nonché pittore, fotografo e scultore) Julien d’Ys guarda Linda Evangelista e ha un’epifania. Le mette in testa una parrucca per dimostrare un dato di fatto: il taglio corto rende la modella ancora più speciale e audace, i grandi occhi blu esaltati, i lineamenti scolpiti. Julien procede con le forbici, mentre – racconta lui – Linda piange. La pettinatura, copiatissima, contribuisce ad elevarla allo status di superstar, dotata di fama planetaria e guadagni stratosferici, tanto che dichiarerà: «Per meno di 10mila dollari al giorno non mi alzo nemmeno dal letto».

Con Freedom! conquista anche chi non ama la moda

Nel 1990 George Michael lancia Freedom!, brano icona trainato da un video pazzesco, diretto da un giovanissimo David Fincher (regista, per dirne due, di Fight Club e The Social Network). La popstar non compare mai davanti alla cinepresa. Protagoniste, le cinque modelle più famose del mondo (quelle che, insieme a Kate Moss, vengono soprannominate Big Six). La prima a sbucare è Linda Evangelista: la chioma biondo platino e il dolcevita nero, schiaccia “play” e fa partire la musica. Seguono Naomi Campbell, Christy Turlington, Tatjana Patitz e Cindy Crawford. «Avevamo già conquistato la gente della moda» ha spiegato Linda, «ma con Freedom!, all’improvviso, venivo riconosciuta dai ragazzi per strada, e questo ha fatto davvero la differenza».

Da sinistra: Linda Evangelista, Cindy Crawford, Naomi Campbell e Christy Turlington sulla passerella di Versace A/I 1991 – Foto Ipa

Le storie burrascose e il vero amore di Linda Evangelista

A cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta Linda Evangelista è sposata con l’ex direttore europeo dell’Agenzia di modelle Élite, Gérard Marie, nel 2020 accusato di molestie sessuali da diverse donne. Linda definisce la loro relazione “abusiva”. Dopo la separazione e un’intensa relazione con l’attore Kyle MacLachlan (il protagonista de I segreti di Twin Peaks), nel 1999, mentre frequenta il calciatore Fabien Barthez, rimane incinta, ma perde il bambino al sesto mese di gravidanza. Il grande amore della sua vita è il figlio Augustin James, nato l’11 ottobre del 2006. L’identità del padre rimane misteriosa fino al 2011, quando si scopre che si tratta del magnate François-Henri Pinault – presidente del gruppo Kering, marito di Salma Hayek -, che Linda trascina in tribunale per il mantenimento del ragazzo («Voleva che abortissi», rivela). È anche merito di “Augie” se la supermodella riesce a trovare la forza di risollevarsi dopo le cure per il secondo tumore al seno, due anni fa:

Mio figlio mi ha chiesto: “Ricordi quando eri divertente? Ricordi quando ridevi tutto il tempo?”. Quello è stato il campanello d’allarme. Mi sono detta: ora basta, sistemerò le cose. E oggi sono felice di essere viva.

Linda Evangelista con il figlio Augustin James Evangelista al The National Breast Cancer Coalition Host NYC Gala il 29 Aprile 2025 – Foto Ipa

L’intervento-calvario di Linda Evangelista

Linda Evangelista smette di sfilare nel 2007, ma continua a posare per shooting e a partecipare ad eventi fino al 2016, quando sparisce all’improvviso. Di lei, ogni tanto, fanno capolino sui tabloid foto rubate, in cui non la si vede in formissima. Ma no, non ha semplicemente messo su qualche chilo. Svela cosa le è capitato dopo quasi 5 anni di auto-reclusione e lo racconta nei dettagli nel febbraio 2022 dalle pagine di People. Sulla copertina, ha un maglione color cioccolato e l’espressione intensa. Lo strillo è “My Cosmetic Procedure Nightmare”. All’interno, le foto mostrano i risultati di una reazione avversa a un intervento estetico di criolipolisi, per la rimozione del tessuto adiposo. «Non posso più vivere così, nascondendomi e vergognandomi», spiega. Detto fatto.

Bentornata nell’Olimpo fashion

Ampio mantello celeste, maniche a sbuffo, lunghi guanti candidi. E quel suo sguardo potente, impermeabile al passare degli anni. Il ritorno di Linda Evangelista nell’Olimpo fashion va in scena durante la settimana della moda di New York, nel settembre 2022, quando compare alla sfilata celebrativa di Fendi, per i 25 anni della borsa Baguette. Nel 2024 rinnova l’incanto partecipando al Met Gala, con un abito bianco e leggero – firmato Khaite – e l’espressone finalmente serena. Una visione da standing ovation, che suggerisce una lezione di vita: la perfezione è nulla senza mestiere e carisma. «Voglio vivere e non morire. L’importante è invecchiare, non mi interessa come», ha spiegato recentemente ad Harper’s Bazaar. Aggiungendo una frase che è il migliore degli auguri: «Ho ancora così tanto da fare!».