Perché Tiziano Ferro non può portare i figli in Italia

Il cantante ha annunciato il divorzio dal marito, ma i figli Andreas e Margherita per ora restano negli Usa. Ecco perché

Dopo quattro anni di amore suggellato dalle doppie nozze nel 2019, prima a Los Angeles e poi a Sabaudia, il matrimonio tra Tiziano Ferro e il marito Victor Allen è finito. Dopo l’annuncio, da parte dello stesso cantante, ora però il pensiero va ai figli. La coppia, infatti, ha avuto due figli, Andreas e Margherita, nati grazie a una gestazione per altri nel 2022. «In questo momento non posso lasciarli e non posso portarli con me in Italia. Per questo, con grande tristezza, sono costretto a disdire gli impegni presi con voi e con Mondadori per presentare il mio primo romanzo: un appuntamento che attendevo da una vita. Voi lo sapete: ho portato avanti un tour contro il parere dei medici. Non avrei mai cancellato quei concerti, non mi sarei mai privato della gioia di ritrovarvi dopo sei anni, di cantare e ballare insieme», ha spiegato Tiziano Ferro.

Perché Tiziano Ferro non può portare i figli in Italia

«Questo momento buio passerà e torneremo a cantare e a ridere, a parlare del mio libro, della mia vita… della nostra vita. Ci vedremo comunque, anche nella distanza», ha spiegato il cantautore ai fan. Proprio la distanza è quella che lui non vuole mettere tra sé e i figli. «Il motivo per cui Tiziano Ferro non può portare i figli in Italia è legato alle leggi del paese in cui sono i nati i bambini, ossia l’America. Naturalmente le regole variano da stato a stato negli Usa, ma in generale si tutela maggiormente il genitore di nazionalità statunitense, in questo caso l’ex marito, Victor Allen», spiega l’avvocata Claudia Rabellino Becce. «Non è un caso isolato e non vale solo per le coppie omosessuali. Basti pensare ad Elisabetta Canalis», aggiunge Rabellino Becce.

Da Tiziano Ferro alla Canalis: quando i figli non possono viaggiare

Anche in occasione della separazione tra la ex velina e Brian Perri (il padre di Skyler Eva, nata dalla loro unione), quando ormai la notizia della fine del loro matrimonio era diventata pubblica, era stato chiarito che la Canalis non sarebbe tornata subito in Italia perché la separazione con il marito prevedeva un affidamento congiunto. La showgirl, quindi, aveva preferito rimanere a Los Angeles per non separarsi dalla bambina. «Un accordo raggiunto con l’ex partner dovrebbe averle poi permesso di lasciare gli Stati Uniti, come infatti è avvenuto durante l’estate. Questo tipo di accordi, comunque, vale sia per le coppie omogenitoriali che per quelle eterosessuali e anche tra ex partner della stessa nazionalità, in Italia. Capita spesso, infatti, che in caso di separazione o divorzio, in particolari condizioni ci sia l’opposizione al rilascio o al rinnovo del passaporto dei figli», sottolinea l’avvocata. Per questo solitamente si percorre la via dell’istanza al giudice.

Il mantenimento nella separazione tra coppie omosessuali

Più complicato è capire cosa possa accadere per quanto riguarda il mantenimento. «Se si tratta di coppie omosessuali che si sono sposate all’estero, prevarrà la legge dello Stato in cui è avvenuto il matrimonio. Se però le nozze sono state trascritte in Italia, opzione prevista dalla legge, si potrebbero applicare le norme italiane sulle unioni di fatto», spiega Rabellino Becce. Bisogna ricordare che la legge sul divorzio (n. 898/1970) all’art.5, comma 6, prevede l’obbligo per il coniuge di somministrare periodicamente un assegno divorzile all’altra parte quando questa non ha mezzi adeguati o non può procurarseli per ragioni oggettive. «La legge Cirinnà (76/2016) ha permesso l’unione civile tra persone dello stesso sesso e ha, quindi, almeno su questo punto, creato parità di diritti tra le coppie omosessuali e le coppie eterosessuali», ricorda l’ADUC sul proprio sito.

Tiziano Ferro sta cercando un accordo

«Nel caso di Tiziano Ferro, se a prevalere fosse la legge americana, anche gli Usa è previsto un economic support, sicuramente per il mantenimento dei figli, ma bisognerebbe conoscere maggiori dettagli. Il diritto internazionale privato stabilisce quale legge è applicabile al caso di specie – spiega l’avvocata – Da quello che si intuisce dalle dichiarazioni, sembrerebbe che il cantante italiano stia tentando di raggiungere un accordo per una separazione consensuale, che possa prevedere in un secondo momento la possibilità di poter portare i figli in Italia per un certo periodo.

Cosa succede ai figli nelle famiglie omogenitoriali

«Per quanto riguarda il mantenimento in generale, le norme sulle unioni civili sono molto simili a quelle delle coppie sposate, mentre la situazione cambia in caso di figli, specie per le famiglie omogenitoriali», aggiunge Rabellino Becce. In questo caso, infatti, possono esserci differenze a seconda che i figli siano riconosciuti anche in Italia. Se negli Usa in genere i figli di coppie dello stesso sesso sono riconosciuti a tutti gli effetti come figli di entrambi (pur con molte differenze tra Stato e Stato), in Italia rimane una disparità di diritti tra il genitore biologico e quello sociale, a causa del divieto di ricorso a gestazione per altri. Nei fatti, come è noto, molte coppie arcobaleno ricorrono a questa procedura all’estero, per poi richiedere la trascrizione dell’atto di nascita presso il comune di residenza, se questo lo permette. Uno dei motivi per cui Tiziano Ferro potrebbe non voler portare i bambini in Italia potrebbe avere a che fare col riconoscimento o meno della sua genitorialità piena.

Genitore biologico e non: le differenze

«Come sappiamo in Italia il solo ad avere pieni diritti sui figli è il genitore biologico. Quindi portare i figli in Italia, se non ci fosse questo riconoscimento, potrebbe comportare dei rischi. Per tutte le coppie arcobaleno e non solo per quelle con genitori di nazionalità diversa, potrebbero però esserci applicate delle eccezioni, come dimostra il caso recente avvenuto a Trento» aggiunge l’avvocata. Qui il Tribunale dei minori ha stabilito in soli quattro mesi che un bambino, il cui padre biologico è in gravi condizioni di salute, potrà essere adottato dal compagno, al quale non era stata permessa la registrazione della paternità. «Al momento si tratta di casi sui quali c’è una pronuncia del giudice, che vaglia la situazione specifica», conclude l’avvocata.

Riproduzione riservata