Una vita sociale intensa e troppe amicizie possono anche “fare male”, soprattutto agli uomini, provocando stress. Sono le conclusioni a cui sono arrivati alcuni ricercatori, che hanno riscontrato come alcune relazioni di gruppo possono causare stress e persino problemi di salute nei maschi. La ricerca è stata condotta su alcuni esemplari di gorilla, ma sembra che alcuni meccanismi e reazioni trovino corrispondenza anche nel genere umano.
I gorilla maschi più “stressati” dalle relazioni sociali
Lo studio, pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas), è stato condotto dal Dian Fossey Gorilla Fund insieme a un team di ricercatori delle Università di Exeter (Regno Unito) e Zurigo (Svizzera). Robert Morrison, esperto di comportamento animale ed evoluzione sociale, ha preso in esame un campione di 164 gorilla di montagna del Parco Nazionale dei Vulcani in Ruanda, in Africa. In particolare sono state osservate le dinamiche di gruppo, i possibili conflitti, i benefici, ma anche i contro di legami forti tra i soggetti.
L’amicizia può causare stress?
«Avere molte relazioni sociali solide è spesso un bene, ma a volte non lo è – ha spiegato – Ad esempio, il nostro studio ha scoperto che legami sociali forti e stabili sono generalmente associati a una minore incidenza di malattie nelle femmine di gorilla, ma a una maggiore incidenza nei maschi». Secondo il ricercatore, «sembra che non si tratti solo di una questione di contatto sociale che porta a un maggiore rischio di malattie. È possibile che i maschi consumino più energia avendo legami sociali stretti perché devono difendere le femmine e la prole, e lo stress che ne deriva può ridurre la loro funzione immunitaria». Troppe amicizie o una intensa vita sociale-relazionale, dunque, potrebbero non essere un bene per la salute dei maschi.
Quali fattori entrano in campo
Secondo gli esperti, però, a pesare sugli effetti delle amicizie sono diversi fattori, come per esempio il carattere dei soggetti: chi è più riservato e introverso potrebbe infatti soffrire maggiormente rispetto a un estroverso. «La tipologia sociale ‘ottimale’ dipenderà dal sesso dell’individuo, dall’età, dalla prole e dal gruppo sociale più ampio. Negli esseri umani e in altri mammiferi sociali, l’ambiente sociale è uno dei più forti predittori di salute e durata della vita», ha chiarito Sam Ellis dell’Università di Exeter. È noto, ad esempio, che le relazioni sociali possono aiutare a contrastare l’Alzheimer e altre patologie di tipo degenerativo.
I benefici dell’amicizia
Resta il fatto che l’amicizia finora è sempre stata considerata un toccasana. «Dal punto di vista energetico, l’amicizia può essere considerata una forma di scambio, frutto di una relazione, un fattore che “nutre”: per esempio, il legame può produrre un innalzamento del tono energetico, che si traduce in benessere fisico, equilibrio emotivo e chiarezza mentale. Sia per gli uomini che per le donne l’amicizia è ritenuta un contenitore sicuro in cui sentirsi visti e riconosciuti. I benefici sono molteplici: riduzione dello stress, maggiore resilienza, stimolazione del sistema immunitario e supporto nella regolazione emotiva. Anche se le modalità con cui si esprime l’amicizia possono variare per genere e cultura, possiamo dire che il nutrimento energetico che ne deriva è generalmente riconosciuto e universale», commenta Eleonora Sellitto, psicoterapeuta, sessuologa, esperta di relazioni di coppia.
Quando l’amicizia diventa fonte di stress
Può capitare, però, che possa anche “nuocere” al benessere psicofisico, aumentando proprio lo stress: «In effetti può diventare fonte di stress quando il rapporto è sbilanciato o disarmonico. Questo accade, ad esempio, quando uno dei due si sente costantemente in dovere di dare, ascoltare o “salvare” l’altro, fino a esaurire le proprie risorse interiori. In questo senso, l’amicizia smette di essere uno scambio e diventa un drenaggio energetico», osserva ancora Sellitto.
Uomini e donne, diversi anche nelle relazioni sociali
La ricerca, comunque, conferma ciò che è già noto: uomini e donne vivono spesso le relazioni sociali (come quelle amicali, ma anche amorose) in modo diverso. «Le donne, per ragioni culturali ma anche biologiche (come la maggiore attivazione del sistema limbico), tendono a entrare più profondamente nei legami, con maggiore empatia e coinvolgimento. Questo le rende più capaci di “sentire” l’altro», chiarisce l’esperta. Questo spiegherebbe anche perché vivono in modo più positivo, in generale, le amicizie e perché sono capaci di trarne energie positive. Gli uomini, invece, «sono spesso educati a essere “funzionali” e a contenere le emozioni», sottolinea la psicoterapeuta. Questo li può portare con più frequenza a provare stress nelle relazioni, dovuto soprattutto al “non detto” o alla difficoltà nell’esprimere bisogni affettive. La non espressione delle loro vulnerabilità, infatti, può alimentare il livello di cortisolo e stress», aggiunge Sellitto.
Come evitare il rischio di un’amicizia tossica
A scanso di equivoci, comunque, è bene capire quando – a prescindere che si sia uomini o donne – un’amicizia può diventare tossica: «Un rapporto può diventarlo quando, dopo ogni interazione, si avverte un calo energetico, in modo sistematico: significa provare stanchezza, confusione mentale, ansia o senso di colpa. Capita quando l’altro, involontariamente, causa svalutazione, dipendenza o autosacrificio», sottolinea Sellitto, che consiglia di prestare attenzione ad alcuni segnali: Se si sente una mancanza di reciprocità, si è sempre in allerta o si teme di esprimere ciò che si prova, o quando l’amicizia richiede maschere costanti o ci allontana dal nostro sentire autentico, allora si sta consumando energia invece che rigenerarla».
I consigli per un’amicizia sana
Il rischio, quindi, è che il rapporto si trasformi in qualcosa di negativo: «Il primo passo per proteggersi è diventare consapevoli delle proprie sensazioni corporee ed emotive: il corpo non mente», avverte Sellitto. L’invito, quindi, è ad ascoltarsi e ad ascoltarlo di più: «Una relazione sana, anche nei momenti difficili, lascia uno spazio interno libero e coerente. Una relazione tossica, invece, chiude, restringe e indebolisce», conclude l’esperta. Uomini (e donne) sono avvertiti.