Il conflitto non è sempre un male in una relazione di coppia. Anzi a volte è indispensabile per crescere, per evolvere, per capire meglio sé stessi e l’altro. Ciò che fa la differenza è però che la lite sia costruttiva, che serva per arrivare a capo di un problema e non solo un modo per dare sfogo alla nostra aggressività. Insomma: tutto sta nel modo, come spiega una ricerca del Gottman Institute di Seattle presentata nel libro D’Amore e non d’accordo. Imparando a gestire la crisi puoi trasformare il problema in opportunità. E se l’eccesso di attrito può portare alla rottura, anche la sua totale assenza deve essere un campanello d’allarme.
I primi 3 minuti sono fondamentali
Si dice spesso di dover contare fino a 10 prima di sbottare, ma secondo gli studi condotti da ricercatori, bisognerebbe arrivare a 180. I primi 3 minuti di un conflitto sono fondamentali per stabilirne il tono e la traiettoria. Sarà un confronto pacato o una lite efferata? Uno scambio di opinioni destinato a concludersi subito, o i suoi strascichi si faranno sentire per anni e anni? Tutto si decide in questo breve lasso di tempo. La maggior parte dei motivi che scatenano le discussioni, il 69%, sono perpetui e non trovano mai soluzione. Questo perché alla base c’è una sostanziale differenza e inconciliabilità tra le parti, che fa sì che i motivi di scontro mutino magari aspetto superficialmente ma mantengano un nocciolo comune.
Le tipologie di conflitto
Julie e John Gottman, che hanno condotto lo studio, hanno individuato tre tipologie di conflitto in un rapporto sano. Nessuna di queste è giusta o sbagliata a prescindere, nella misura e nelle dinamiche che scatenano sta la differenza tra un effetto positivo e uno negativo.
Evitante
Si ha quando nella coppia il conflitto viene evitato o ridotto al minimo. I partner sono consapevoli delle divergenze e accettano di essere in disaccordo e concentrandosi su cosa invece funziona.
Validante
Il conflitto viene espresso in maniera educata e con spirito collaborativo, nella ricerca di un compromesso che, talvolta, può essere raggiunto in maniera troppo frettolosa.
Esplosivo
Queste sono le liti epiche e senza esclusione di colpi. La coppia in conflitto tira fuori il problema senza trattenere le parole e le emozioni, dando vita a uno scambio acceso e intenso.
Gli errori più comuni quando si litiga
Non è un problema litigare, l’importante è saper farlo bene. Questo significa evitare alcuni errori che trasformano un conflitto in una guerra. Critica, disprezzo, difensiva e ostruzionismo sono le cose a cui stare attenti perché, quando entrano in campo, è difficile fare passi indietro. Non dovresti mai farti sovrastare dalle emozioni, ma allo stesso tempo non dovresti nemmeno scusarti troppo in fretta, solo per chiudere la questione, senza che il problema sia risolto. Quando inizi una discussione, evita di farlo in modo brusco: fai attenzione puntare il dito o di scaricare tutti i problemi sull’altro.
Fai in modo di non adottare una dinamica di attacco, difesa e ritiro nella quale cioè prima parti con le accuse e poi non accetti il punto di vista del partner. Il pericolo più grosso è quello della superficialità. Spesso dietro a un litigio per un motivo banale si nasconde una causa più grossa che non è emersa: questa è la ragione per cui a volte le reazioni sembrano sproporzionate. Spesso alcuni temi necessitano di essere affrontati con calma e tempo. Rendersi conto che il dialogo si ripete senza variazioni significative, non fa che peggiorare la situazione per chi già prova disagio. Per non trasformare il litigio in una routine, è necessario fermarsi da entrambe le parti e analizzare più a fondo la situazione mettendosi in discussione.
Il modo giusto di litigare
Per fare sì che il conflitto sia costruttivo, bisognerebbe prima di tutto focalizzarsi sulla descrizione di sé stessi e non dell’altro. Invece che accusare il tuo partner o attribuirgli epiteti, parlagli di come stai tu e quali sono le tue emozioni. Esprimi i tuoi bisogni con linguaggio positivo invece che sottolineare le mancanze. Elabora poi gli episodi spiacevoli del passato, ma cerca anche di lasciarli andare dopo averne tratto insegnamento: rimuginare sul passato e riaprire discussioni chiuse non fa bene a nessuno. Dovreste poi cercare insieme un punto d’incontro, un compromesso che sia davvero soddisfacente per entrambi e nel quale nessuno dei due rinunci sé tesso. Anche piccoli gesti sono importanti: come un sorriso, una carezza, ammettere la propria responsabilità o dar ragione a chi si ha di fronte, empatizzare, riconoscere anche i pregi o gli sforzi dell’altra persona. Inoltre i ricercatori hanno scoperto anche che i sogni possono fornire delle chiavi per arrivare alla soluzione del conflitto, perciò potrebbe essere utile parlarne e analizzarli.
Non sempre il conflitto si può risolvere
Il conflitto, quando è sano, aiuta il rapporto a crescere ed evolvere ma non è sempre così. Alcune volte non si può sanare e la rottura si presenta come l’unica soluzione. Questo avviene ad esempio nei casi di abuso, fisico o psicologico, o di dipendenza affettiva. Oppure ci sono delle volte in cui i desideri e i progetti di vita proprio non coincidono (per esempio nel caso in cui uno voglia un figlio e l’altro no) e portare avanti una relazione può essere solo dannoso. In quel caso la soluzione giusta, per il bene di entrambi, non è incaponirsi a trovare un modo di risolvere il problema ma chiudere in maniera civile.