Ammettilo, se ci fosse un siero magico della giovinezza saresti la prima a sorseggiarlo con gusto. In alternativa però, perché non conoscere (e seguire) i segreti per la longevità? Mantenere uno stile di vita sano resta la regola principale, senza rinunciare a qualche sfizio, ma una serie di suggerimenti ti aiuteranno a essere giovane, bella e in salute anche quando gli anni avanzano. Sicura di conoscerli tutti?

I segreti per la longevità

Premesso che se sei nata con i geni giusti sei sicuramente più avvantaggiata, è utile conoscere altri segreti che ti aiuteranno ad allungare le tue aspettative di vita.

La genetica incide per circa il 25% sulla durata della vita di una persona, ma a fare il resto ci pensano la dieta, l’esercizio fisico, l’ambiente e altre variabili strettamente connesse allo stile di vita. E non pensare che sia troppo tardi: alcuni studi dimostrano che migliorare la propria dieta dopo la mezza età apporta comunque dei benefici, aggiungendo un decennio o più alla propria aspettativa di vita. Se vuoi conoscere i segreti della longevità, ecco cos’è necessario fare:

  • Seguire una dieta sana: l’alimentazione è fondamentale per la salute di ciascuno, ti aiuta a restare bella e a contrastare i tuoi problemi di cellulite, ma apporta benefici preziosi anche sulla salute mentale. Non solo: se ti abbuffi e non rinunci a grandi quantità ti cibo, la salute può risentirne e rischia di accorciarsi anche l’aspettativa di vita. Quindi, prediligi cibi salutari e leggeri, mangia con moderazione e, ogni volta che puoi, consuma la maggior parte delle calorie nella prima parte della giornata. Così facendo, favorisci il metabolismo ed eviti l’accumulo di grassi e zuccheri;
  • Non rinunciare a legumi, frutta e verdura, ricchi di antiossidanti: l’ideale contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce dei tessuti;
  • Adottare uno stile di vita sano: un po’ di attività fisica è un toccasana per la tua salute. Ma ricorda che non c’è bisogno di strafare: sono sufficienti 10mila passi al giorno, anche suddivisi in diversi momenti della giornata;
  • Dimenticare alcol e fumo: qualche sfizio è concesso, ma non esagerare con i vizi. Non bisogna eccedere con il consumo di alcol, limitandosi a 1/2 bicchieri di vino al giorno, e devi dimenticarti il tabacco. Le sigarette, infatti, accelerano l’invecchiamento di cellule e tessuti, tant’è che secondo diversi studi accorcerebbero l’aspettativa di vita di ben 8/12 anni;
  • Dedicare del tempo ai rapporti interpersonali e godere di una vita sociale attiva: chi dà priorità agli affetti vanta difese immunitarie più alte e un miglior profilo ormonale e metabolico;
  • Apprendere tecniche anti-stress: l’ideale sarebbe seguire ritmi di vita più lenti, di tanto in tanto, e cercare di rilassarsi di più. Per aiutarti, prova yoga o meditazione. Lo stress, al contrario, è nemico dell’organismo e della longevità;
  • Avere fede, qualsiasi essa sia;
  • Dormire bene e per il giusto numero di ore: il sonno è fondamentale per la salute (e la bellezza) di ciascuna;
  • Allenare la mente e pensare positivo: coltivare hobby, passioni e interessi è la scelta giusta per chi vuole mantenersi giovane. Inoltre, per far stare bene la mente punta sulla tua serenità e mettila sempre al primo posto. Quindi, non lasciarti sopraffare da problemi e pensieri negativi;
  • Essere flessibili: impara ad accettare i cambiamenti, a scendere a compromessi quando necessario e sviluppa una mente aperta;
  • Sottoporsi a controlli e visite mediche regolari.

Conosci le “zone blu”?

Se pensi che Barbagia di Seulo, in Sardegna, l’isola di Ikaria in Grecia e quella di Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoyan, in Costa Rica e la città di Loma Linda in California non abbiano niente in comune, ti sbagli di grosso…

Si tratta delle cosiddette “zone blu” o “blue zone”, cioè le aree in cui risiede un maggior numero di centenari e la speranza di vita è superiore rispetto alla media. Inevitabilmente, le persone che vivono in questi luoghi sono oggetti di numerosi studi. L’obiettivo è comprendere i fattori che li aiutano a vivere così bene e a lungo. Ad aver individuato 9 caratteristiche che accomunano queste popolazioni è Dan Buettner, saggista e divulgatore scientifico. Insieme a medici, antropologi, demografi ed epidemiologi, l’esperto ha recentemente analizzato questi popoli. Quali sono allora i fattori in comune?

  • Si muovono in modo naturale: non corrono e anziché andare in palestra coltivano orti senza usufruire delle comodità meccaniche più usate per i lavori in casa e in giardino;
  • Danno un senso alla propria esistenza, che «vale fino a sette anni in più di aspettativa di vita» secondo Buettner;
  • Sanno rallentare e hanno un approccio rilassato al lavoro: conoscono lo stress, ma – a differenza della maggior parte delle persone che abitano questo pianeta – conoscono anche le routine per sbarazzarsene;
  • Mangiano con moderazione: è quella che Buettner chiama “la regola dell’80%“. In cosa consiste? Semplicemente smettere di mangiare quando lo stomaco è pieno all’80%. «Lo scarto del 20% tra l’assenza di fame e la sensazione di sazietà può fare la differenza tra perdere peso o aumentarlo. Le persone che si trovano nelle zone blu consumano il pasto più piccolo nel tardo pomeriggio o nella prima serata. Poi non mangiano più per il resto della giornata». La colazione o il pranzo resta il pasto più importante;
  • Bevono vino (senza esagerare) e non fumano: per lo studioso, «il trucco è bere 1/2 bicchieri al giorno (preferibilmente di vino Cannonau sardo), con gli amici e/o con il cibo»;
  • A tavola non si abbuffano, ma mangiano tanti legumi. Lo conferma Buettner, che fa sapere: «I fagioli, compresi le fave, la soia e le lenticchie, sono la pietra miliare della maggior parte delle diete dei centenari». Al contrario la carne, soprattutto quella di maiale, «viene consumata in media solo cinque volte al mese». Molto amate e consumate dalle popolazioni locali anche mandorle, noci, pistacchi, nocciole e anacardi;
  • Coltivano relazioni affettive importanti, mettendo la famiglia sempre al primo posto. Tendono quindi a tenere vicini i genitori e i nonni anziani. Inoltre, dedicano affetto e attenzioni ai figli e amano un partner per tutta la vita. «Cosa che può aggiungere fino a 3 anni di aspettativa di vita», informa Buettner;
  • Hanno uno spiccato senso di appartenenza: lo studioso, infatti, ha notato che la quasi totalità dei centenari presi in esame ha un qualche tipo di fede;
  • Vivono in comunità in grado di favorire comportamenti sani: per esempio, scrive Buettner, «gli abitanti di Okinawa creano “moais”, gruppi di cinque amici che si impegnano l’uno con l’altro per tutta la vita».