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Inspira, ascolta, espira: i benefici della musica per lo yoga e la meditazione

La musica dialoga con cuore e cervello e cambia perfino la frequenza, del nostro respiro. È un ansiolitico naturale, insomma, da sfruttare, sempre, anche quando fai yoga o vuoi un boost per il tuo buonumore

La musica, con il suo ritmo e le sue onde, fa vibrare le cellule ed è perfetta per le pratiche di yoga. Aumenta il battito del cuore o lo rallenta, agisce sul respiro, lo placa o lo accelera e dialoga con il nostro cervello, influenzandone diverse aree e risvegliando emozioni. «Noi siamo una grande orchestra: ogni cellula ha una sua frequenza. E la musica ci aiuta a mantenerla in equilibrio» spiega la musicoterapeuta Donatella Nicolosi. L’azione delle note su mente e corpo è ormai più che confermata dalla scienza. Per esempio, uno studio sulla rivista Trends in Cognitive Sciences ha dimostrato che i pazienti che hanno affrontato la propria ansia con la musica hanno ottenuto risultati più tangibili rispetto a chi si era curato solo con ansiolitici.

Il biologo e musicista Emiliano Tosa ha portato addirittura un pianoforte in sala operatoria agli Ospedali riuniti di Ancona per misurare come agisce la musica sul nostro benessere. Un effetto dimostrato su tutta l’équipe, ma anche sul cervello del paziente, che pur essendo in anestesia totale percepiva quando la melodia cominciava e terminava. Ma qual è la musica più adatta a rilassarci? E qual è il sottofondo ideale per una pratica yoga o una meditazione? Ecco i consigli di Donatella Nicolosi e di Raffaella Pellegrini, psicologa e musicoterapeuta.

Yoga e musica: i ritmi della natura per le asana

«In genere lo yoga è collegato al rilassamento e alla concentrazione» spiega Raffaella Pellegrini. «Come sottofondo per questa pratica, è bene scegliere brani lenti. Diverse ricerche hanno dimostrato che la musica ha un effetto “traino” sui nostri ritmi respiratori e cardiovascolari, così come lo hanno le pause. Il ritmo, insomma, è uno dei parametri direttamente responsabili dell’azione sulla nostra psiche». «Il suono è energia, ha una sua frequenza che impatta sul corpo e sulla mente, modificando le onde attivate dal nostro cervello» spiega la musicoterapeuta Donatella Nicolosi.

«Quando siamo in un normale stato di veglia, si attivano le onde beta. Nel momento in cui entriamo in una condizione di maggior rilassamento, di meditazione non profonda, arrivano le onde alfa: rallentano il respiro e il battito cardiaco. Perciò per una seduta yoga serve una musica di bassa frequenza che le faccia produrre». Qualche esempio? Cerca su Youtube o su Spotify la musica di Aeoliah, come Angel Love: è perfetta come sottofondo per eseguire le asana.

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Qualunque genere tu scelga, occhio ai cambi di volume e di ritmo. «Non devono essere repentini o molto intensi» avverte Raffaella Paganini. «Meglio anche che nel brano non ci siano troppi strumenti o voci differenti e che siano caratterizzati da timbri morbidi o chiari, non ruvidi o graffianti». Sì anche ai suoni della natura. Il fruscìo del bosco, il canto degli uccelli, la pioggia che cade, le onde del mare: sono, suoni che, come dimostrano diversi studi, mettono a riposo il sistema simpatico che innesca le reazioni legate alle situazioni di stress, e stimolano il parasimpatico che favorisce il rilassamento e la cura di sé. Perfetti anche per il Pranayama, la pratica incentrata sul respiro. Per una sessione di yoga più dinamico una buona, soluzione è rappresentata dal genere chillout, meglio se caratterizzato da un ritmo piuttosto lento che aiuti a scandire i movimenti e a assumere le varie posizioni.

Il canto dei pianeti per la meditazione

Le musiche più adatte a una pratica più meditativa sono quelle che inducono il cervello ad attivare le onde theta, tipiche della fase in cui sogniamo. Funziona in questo caso un cd con i suoni della natura o qualcosa di strumentale, meglio che non ci sia un testo comprensibile, perché potrebbe essere fonte di distrazione. «Ci sono musiche che sono in grado di metterci in sintonia con l’universo e che proprio per questo favoriscono lo stato meditativo» aggiunge Donatella Nicolosi. Lo sapevi? La Nasa ha catturato il canto dei pianeti, compreso quello della Terra e della Via lattea. Lo trovi su Youtube e puoi provare a usarlo come sottofondo della tua pratica meditativa. Sì anche alle sonorità tibetane e orientali: strumenti, come il sitar, una sorta di chitarra molto utilizzata in India, possono aiutare a concentrarsi sul proprio respiro.

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Yoga e musica: i brani antistress per tutti

La musica ha una potente azione calmante perfetta non solo per lo yoga. Lo studio più recente pubblicato a maggio sul Journal of public health conferma tale effetto sugli operatori della sanità messi a dura prova durante la pandemia. Si è visto che ascoltare i brani musicali aiuta a ridurre stress, ansia e il rischio di burnout. L’ideale è immergersi nelle playlist al mattino: al Dipartimento di psicologia della McGill University del Canada hanno notato che ascoltare musica al risveglio rinforza i sistema immunitario, riduce il livello di tensione, aumenta la produzione di serotonina e ossitocina e abbassa quella di cortisolo, l’ormone dello stress.

L’Orchestra sinfonica di Milano ha ideato i Concerti Nostress Symphonix e Symphonix Plus, per combattere l’ansia da lavoro e li ha venduti in pacchetti da cinque come se fossero confezioni di medicine. Sul “bugiardino” c’era scritto: “indicati per le persone di tutte le età che vivono tra impegni e pensieri di ogni tipo, tanto da rendere spesso necessario ritrovare il giusto equilibrio”. Spaziano da Ravel a Debussy, da Beethoven a Dvorak. «Perfette anche le Quattro stagioni di Vivaldi, che possono rappresentare le stagioni della nostra anima: la primavera, l’estate, l’autunno, l’inverno» consiglia Nicolosi.

Per rilassarti puoi seguire anche un’altra strada, che va in direzione opposta ma porta allo stesso risultato. «Ci si può “scaricare” attraverso, una piacevole energizzazione» spiega la psicologa e musicoterapeuta Raffaella Paganini. «In questo caso, servono ritmi più sostenuti e volumi alti con frequenti cambi di energia, che facilitano l’attivazione del corpo. Qualche esempio? It’s my life di Bon Jovi, Don’t stop me now dei Queen, Stronger di Kanye West, I gotta feeling dei Black eyed peas. In ogni caso, pare un’ovvietà, ma non lo è: scegli generi e stili che ti piacciono, perché i pezzi che ci sono più familiari ci fanno stare bene più facilmente»

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Yoga e musica: qual è il tuo strumento?

Anche loro hanno vari effetti su mente e corpo. «Ad esempio il pianoforte e l’arpa hanno un ventaglio di sonorità che parla al cuore e all’inconscio e rilassano» spiega Donatella Nicolosi. «Gli archi lavorano sulle emozioni: se devi elaborare un lutto o un abbandono funzionano i violini, che aiutano a esprimere quel che hai dentro». Le percussioni agiscono sull’autostima. «Il tamburo sciamanico, perfetto per la meditazione, entra in risonanza con il battito cardiaco: ci ricorda quello materno che è in assoluto il suono che per primo giunge al nostro orecchio».

C’è una playlist per tutto

In rete puoi trovare la musica adatta a ogni tipo di yoga e alla meditazione. Ecco le playlist selezionate da Patrycja Kiepiel, consulente musicale di Rehegoo, primo produttore mondiale di musica rilassante. Le trovi su Spotify.

Per lo Yoga

Guided Yoga at Home: spiega in inglese come fare le posizioni yoga con musica in sottofondo.

Per la Meditazione

  • Corerumet Deep meditation 50: contiene 50 tracce da usare come sottofondo per una meditazione dalle onde del mare al canto degli uccelli, abbinate alla tastiera o alla chitarra.
  • Chill out session: suoni della natura e musiche come sottofondo per lo yoga e per rilassarti.
  • Meditation Gongs e Tibetan Bowls for Mantras: campane tibetane, sitar e percussioni unite a mantra ideali per la meditazione
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