C’è chi si organizza fin da giugno per poter acquistare il materiale approfittando di qualche offerta e chi attende all’ultimo le indicazioni degli insegnanti. Il “caro-scuola”, però, arriva per tutti e quest’anno Federconsumatori ha stimato che la spesa sia maggiore del 18% rispetto allo scorso anno. L’associazione ha calcolato che i genitori devono sborsare 647 euro per ciascun figlio, tra astucci, penne, quaderno e altro corredo, ai quali aggiungere altri 591,44 euro per i libri, dalle medie in poi. Un salasso, che però si può in parte ammortizzare grazie a bonus e voucher. Qui alcune indicazioni pratiche.

L’indagine dell’Autority sul caro-libri

È un classico di inizio anno scolastico: i libri cambiano in minima parte rispetto alle edizioni degli anni precedenti, ma vanno cambiati e il costo di quelli nuovi è maggiorato. Quest’anno, però, l’Antitrust ha deciso di avviare un’indagine sulle “dinamiche concorrenziali”. Il Garante per la concorrenza e il mercato vuole analizzare in particolare «l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione, le possibili rigidità nelle modalità di adozione scolastica, anche considerando le innovazioni tecnologiche nel settore, soprattutto per quanto riguarda la combinazione dei formati cartaceo-digitale e la circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali», come si legge in una nota.

Cambiamenti minimi per far acquistare le nuove edizioni

Non solo. L’Autority ha anche chiesto il contributo dei cittadini per avere un quadro della situazione, mettendo a disposizione un indirizzo email ([email protected]) a cui scrivere per segnalare casi e opinioni sul tema, entro i prossimi 30 giorni. Soddisfatte le associazioni dei consumatori, con il Codacons che per esempio sottolinea come «ogni anno, attraverso piccole modifiche ai testi, una nuova prefazione, capitoli introduttivi, e cambiamenti minimi, si immette sul mercato un nuovo testo scolastico che deve essere acquistato per sostituire quello dell’anno precedente». Il risultato, afferma, è «una spesa aggiuntiva che porta il conto complessivo del caro-scuola a raggiungere, tra libri e corredo, la soglia dei 1.300 euro a studente».

Come risparmiare con Carte e bonus

Nel frattempo, tra contributi statati e regionali, esistono alcune possibilità di poter tagliare o contenere la spesa scolastica, tramite carte e bonus, come la Carta Cultura Giovani, la Carta del Merito e quella dello Studente, ma anche la Carta Giovani Nazionale e alcune detrazioni nella dichiarazione dei redditi, per costi legati, ad esempio, a mensa, gite, corsi di musica o di lingua. «BonusX – un nuovo servizio online gratuito che consente di scoprire a quali bonus pubblici, incentivi o agevolazioni si ha diritto – ha appena introdotto in piattaforma oltre 110 borse di studio che si aggiungono ai 600 bonus già esistenti», fanno sapere gli esperti. Di seguito alcune indicazioni specifiche, a partire dal Fondo per il credito.

Fondo per il credito ai giovani

«Il Fondo per il credito è un supporto economico che favorisce l’accesso al credito per lo studio e l’entrata nel mondo del lavoro ai giovani meritevoli. Aiuta gli studenti a ottenere prestiti per pagare gli studi universitari, corsi avanzati dopo la laurea o per migliorare le proprie competenze linguistiche all’estero. Questo fondo si impegna a coprire il 70% della somma che si prende in prestito (cioè la parte principale, esclusi interessi e spese) nel caso in cui non si riesca a ripagare il prestito – spiegano da BonusX – In pratica, è una garanzia che riduce i rischi per chi ti presta i soldi e rende più facile ottenere un finanziamento».

Carta del Merito

È un prodotto tra i più recenti, introdotta dal Governo per “premiare” gli studenti più meritevoli. Non prevede, infatti, un requisito di reddito, ma di media scolastica perché è riservata a chi si diploma entro i 19 anni con una votazione di 100 o 100 e lode. Ammonta a 500€ e può essere spesa per biglietti di rappresentazioni teatrali, cinematografiche e spettacoli dal vivo; libri; abbonamenti a quotidiani e periodici (anche digitali); musica registrata; prodotti audiovisiva; biglietti per musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali; corsi di musica, teatro, danza e lingua straniera. Va chiesta, però, entro il 30 giugno di ogni anno al ministero dell’Istruzione. È cumulabile con la carta della Cultura e va spesa entro il 31 dicembre.

Bonus: come risparmiare con la Carta della Cultura

Questo voucher è destinato agli 18enni (usandola l’anno successivo al raggiungimento della maggiore età), residenti in Italia e con ISEE fino a 35mila euro. Vale 500 euro e si può spendere per acquistare prodotti culturali, corsi di formazione, libri e quotidiani, biglietti per cinema e teatri o per l’ingresso ai musei. Si ottiene anch’essa sul sito del ministero della Cultura (cartegiovani.cultura.gov.it/) entro il 30 giugno di ogni anno, tramite SPID, e va spesa entro fine anno.

IoStudio – la Carta dello Studente

Come spiega il Miur, è «consegnata al primo anno di corso della scuola secondaria di secondo grado, direttamente dalla segreteria scolastica e ha una validità di 5 anni. Ti offre l’opportunità di accedere ai luoghi di cultura». È una carta prepagata ricaricabile Postepay e permette solo pagamenti, anche presso negozi, ristoranti o per acquistare biglietti di mezzi di trasporto. Sul portale del ministero dell’Istruzione è presente l’elenco dei partner che aderiscono alla convenzione, anche all’estero, per esempio per accedere a musei per accedere gratuitamente o con sconti.

Carta Giovani Nazionale

In questo caso la fascia di età è ampliata dai 18 fino ai 35 anni compiuti. Permette di ottenere sconti o agevolazioni: o partner, come spiega il sito dedicato (giovani2030.it/) ha come partner «operatori pubblici e privati e brand internazionali che, aderendo al progetto, propongono esperienze e vantaggi dedicati ai giovani in ogni ambito della vita quotidiana: casa, energia, viaggi, tempo libero, sport, cultura, stili green, mobilità sostenibile, formazione, opportunità professionali in Italia e in Europa». È valida online e si scarica all’app IO.

Come risparmiare con i bonus scuola 2024/2025

In questo caso il bonus, chiamato anche “Voucher scuola” o “bonus libri” consente di ottenere uno indennizzo nell’acquisto dei testi scolastici. È gestito a livello regionale o comunale, tramite un bando che contiene, a seconda delle diverse zone del territorio, i requisiti per l’accesso (va presentato l’ISEE perché dipende dal reddito) e i termini per poter presentare domanda. In genere, comunque, va finalizzata nei mesi estivi, dunque prima dell’avvio dell’anno scolastico.

Bando “Valutare Premia”

Questo è un concorso per l’attribuzione di premi e riconoscimenti a giovani laureati e dottori di ricerca con tesi sulle politiche pubbliche regionali lombarde. Il concorso è rivolto ai giovani che hanno conseguito la laurea magistrale o il dottorato di ricerca con una tesi finalizzata all’analisi e alla valutazione di politiche pubbliche attuate su base regionale. Il beneficio consiste in un premio in denaro, la presentazione della tesi premiata ai Consiglieri regionali in un evento dedicato, e la pubblicazione della tesi sul sito istituzionale del Consiglio regionale. Gli importi vanno a 1.500 a 4.000€».

Come detrarre le spese per gite, mensa e corsi

Oltre ai bonus veri e propri c’è sempre la possibilità di detrarre alcune spese in fase di dichiarazione dei redditi. Si tratta del costo per le gite scolastiche, la mensa, la tassa di iscrizione e frequenza; i contributi volontari e le erogazioni liberali; il pre e post scuola; i contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa e il servizio di trasporto scolastico. L’importo massimo detraibile è di 800 euro, che è il tetto di spesa sul quale applicare la percentuale di detrazione del 19%. Si tratta di voci già contenute nel modello 730 precompilato, che però va controllato. «Sono escluse dalla detrazione le spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado. L’importo massimo va indicato nel quadro E, nel rigo E8, codice 12. Se la spesa riguarda più di un alunno, vanno compilati più righi (dall’E8 a l’E10), uno per ciascuno studente, inserendo sempre il codice 12», spiegano da BonusX.

I costi universitari

Un discorso a parte riguarda i costi universitari, come l’iscrizione ad atenei pubblici o privati. Il rimborso IRPEF in questo caso riguarda voci come corsi di istruzione, specializzazione, perfezionamento e master universitari; dottorato di ricerca; Istituti tecnici superiori (ITS); corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati (dopo il DPR 212/2005). Vi rientrano anche le spese per la ricongiunzione di carriera; le tasse per l’appello di laurea e rilascio della pergamena; l’iscrizione a test d’ingresso (anche non seguiti da iscrizione); i trasferimenti di ateneo o passaggi di corso. Il limite massimo di spesa detraibile è stabilito annualmente dal ministero dell’Economia. Sul modello 730 va compilata la Sezione I, rigo da E8 a E10 indicando il codice 13 – Spese per istruzione universitaria.

Bonus regionali extra per risparmiare

Oltre al bonus libri valido su tutto il territorio nazionale, alcune Regioni attivano anche sostegni ulteriori. Per esempio, l’Ente Bilaterale per il Terziario dell’Abruzzo ha stanziato un Fondo straordinario di 8.000 euro per rimborsare parzialmente l’acquisto di libri scolastici, strumenti digitali e strumenti musicali per i dipendenti di aziende del settore Commercio, Terziario e Distribuzione della Regione Abruzzo, con figli alle elementari e medie. L’Emilia-Romagna finanzia borse di studio con fondi regionali, mentre Friuli Venezia Giulia e Lombardia prevedono una “Dote scuola”. La Puglia eroga borse di studio per libri di testo gratis o semigratuiti (con requisito ISEE entro gli 11mila euro), come accade in altre Regioni. Molti si trovano su bonusx.it: “accedi” > sezione “bonus” > filtri “università”, “scuola”, “attivi” e “in arrivo” oppure scrivendo “giovani” nel motore di ricerca.

Bonus dai nidi alla musica

Quanto agli asili nido, «È detraibile il 19% delle spese sostenute per le rette degli asili nido, sia pubblici che privati, con un limite massimo di 632€ euro per ciascun figlio fiscalmente a carico​ – chiariscono da BonusX – Per chi ha figli con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) è prevista una detrazione del 19% per le spese sostenute per l’acquisto di strumenti compensativi e sussidi tecnici e informatici, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado. Infine, stessa percentuale per le spese per conservatori di musica e scuole di alta formazione artistica per l’iscrizione annuale o abbonamento di ragazzi tra i 5 e 18 anni a conservatori, scuole di musica e AFAM, con un limite massimo di 1.000 euro se il reddito complessivo non supera i 36.000 euro»​.