Alcuni pazienti mi raccontano, con sofferenza, la storia della loro famiglia e dei genitori che, nonostante fossero in crisi, non hanno optato per la separazione e sono restati insieme, convinti di fare “il loro bene”. Per quanto questa decisione venga presa con l’intento di non far soffrire i figli, spesso li mette comunque in una condizione molto difficile.

I ragazzi possono sentirsi responsabili della separazione

I ragazzi a volte si sentono responsabili per quella felicità che gli adulti si sono negati. E anche se il padre e la madre mantengono una buona genitorialità, quando vivono sotto lo stesso tetto, ma non si sopportano, gli effetti sui figli possono essere estremamente negativi, peggiori rispetto a quelli provocati dalla separazione.

Anche la tensione può far soffrire

Noi siamo abituati a pensare al conflitto come qualcosa di esplosivo, alle continue litigate, alle urla, al tirarsi piatti. In realtà le ricerche ci dicono che anche quando nella coppia ci sono la freddezza, il muro, la distanza, possono esserci dei problemi. Una famiglia in cui si respira comunque un clima faticoso, l’eco costante dei litigi nell’altra stanza… tutto questo ostacola una crescita serena dei figli.

L’ansia per la mancata separazione può essere dietro l’angolo

E più i conflitti sono intensi e duraturi nel tempo, peggiori possono essere le ripercussioni su di loro. I maschi, per esempio, tendono a diventare più oppositivi, trasgressivi, a rifugiarsi nelle dipendenze, nei videogiochi, mentre le femmine possono soffrire più facilmente di ansia e depressione.

La decisione dev’essere ben ponderata

Insomma, la decisione del restare a vivere insieme ma senza amore deve essere ben elaborata. Ma anche il semplice separarsi fisicamente non protegge i ragazzi se poi non si accetta il dolore della fine della relazione e si continua a confliggere anche da lontano.