Madeira tutta da scoprire

Lo chiamano le Hawaii d’Europa, perché questo arcipelago è un susseguirsi di vulcani e rocce, spiagge dorate e foreste tropicali. Dai paesini dei pescatori si passa ai giardini delle antiche residenze aristocratiche, dai laboratori artigiani ai ristoranti gourmet: una bellezza primitiva e una storia affascinante da scoprire prima dell’invasione dei turisti

“Del mondo, eppure al di là del mondo”: il poeta portoghese Luís de Camões descrive così l’isola in mezzo all’Atlantico che porta il nome dell’arcipelago di cui è parte. Madeira, ottocento chilometri al largo di Lisbona e quattrocento dalle coste del Marocco, è più Africa che Europa. Due isole principali – Madeira e Porto Santo – e un gruppo di piccole terre disabitate, Ilhas Desertas e Ilhas Selvagens, sono il regno della natura e della biodiversità.

Con i suoi vulcani, le rocce spigolose, le spiagge dorate e le distese di sabbia nera, ma anche i canyon e le falesie altissime coperte di foresta tropicale, l’arcipelago è stato più volte definito le Hawaii d’Europa ed è parte della Macaronesia, insieme a Canarie, Azzorre e Capo Verde. Sulla mappa è una mezza luna in mezzo all’Oceano che dall’Africa sale verso il Portogallo. Bellezza primitiva e tanta storia, da conoscere in una calda primavera, lontani da clamori e turisti.

Madeira: sui carros, tra le gole a strapiombo

Un viaggio a Madeira parte da Funchal, la capitale. Fondata nel 1421, nella zona a sud-est dell’isola, è divisa in distretti, tra cui la “Zona Velha” (ovvero la città vecchia) e Monte (un sobborgo di ville aristocratiche a 500 metri di quota). Si sale in funivia e si scende “in slittino”, a bordo dei carros (carreirosdosmonte.com).

Un azulejos nel Jardim Monte Palace di Madeira (PH: Massimo Dall’Argine)

Sono slitte intrecciate in vimini, un tempo mezzo di trasporto di persone e merci, oggi attrazione turistica. La salita, sopra tetti rossi, banani e gole a strapiombo, è un primo colpo d’occhio sulla città e sulla conformazione di questa isola, montagna imponente e verticale. Arrivati in cima la passeggiata porta a Monte Palace Tropical Garden, di proprietà della Fondazione José Berardo, uno dei tanti giardini che si possono visitare a Madeira, tra fontane, sculture e piante esotiche. Si raggiunge poi l’Igreja da Nossa Senhora do Monte, una delle più belle chiese dell’arcipelago dall’elegante simmetria barocca.

La fabbrica di biscotti Sant’Antonio (PH: Massimo Dall’Argine)

Nella città vecchia, lungo i viali di jacaranda

Ci si perde nelle stradine della Zona Velha, attraversata da rua Santa Maria. Le vecchie case dei pescatori, rimesse a nuovo, sono residenze private, ospitano negozi artigiani, locali e ristoranti protagonisti della vita notturna cittadina. In centro, la cattedrale è in gotico manuelino, i viali di jacaranda profumano di miele e i colori del mercato dos Lavradores sono un trionfo di frutti esotici in mostra come sculture.

Mercado dos Lavradores (PH: Massimo Dall’Argine)

Non lontano c’è Bordal, interessante laboratorio e atelier di ricami specializzato in biancheria per la casa (bordal.pt) e, tra gli indirizzi da non mancare, il Museu de Fotografia, al numero 43 di Rua da Carreira. Nell’800 è stato lo studio fotografico di Vicente Gomes da Silva di cui rimane un archivio di un milione e mezzo di scatti che testimoniano la vita sull’isola nel XX secolo. Vietato lasciare la città prima di aver sorseggiato vino Madera al Blandy’s Wine Lodge (blandyswinelodge.com) nettare liquoroso che incantò William Shakespeare.

Stazione di partenza dei Carreiros do Monte (PH: Massimo Dall’Argine)

Alla scoperta dei villaggi costieri, rifugio di nomadi digitali

Bordal – Madeira Embroidery (PH: Massimo Dall’Argine)

La strada che fa il periplo dell’isola corre lungo il mare tra fichi d’India, agavi e villaggi da scoprire. A ovest di Funchal, Câmara de Lobos è uno scenografico paese di pescatori, dipinto anche da Winston Churchill che passò un lungo periodo sull’isola. Dal porticciolo salpano le barche colorate che portano i pescatori al largo per catturare l’espada: lungo e nero, è il pesce sciabola oceanico.

Le scarpe dei carreiros con le suole realizzate con pneumatici (PH: Massimo Dall’Argine)

Appena sopra al paese, Cabo Girao è il punto panoramico più alto e spettacolare della costa occidentale con una errazza in vetro da vertigine. Ponta do Sol, è un piccolo centro, intimo e innovativo, un hub per nomadi digitali con spazi coworking, mentre Calheta, all’estremità occidentale, è una suggestiva insenatura riparata con una spiaggia di sabbia fine portata dal Marocco. È qui, su una scogliera a picco sull’Atlantico, Mudas, museo di arte contemporanea disegnato dall’architetto portoghese Paulo David, un insieme di volumi in basalto che si fonde con la natura e che offre mostre temporanee e un bel bookshop (cultura.madeira.gov.pt).

Panorami, montagne e sentieri: è qui il paradiso dei trekker

La costa settentrionale e quella orientale sono un’immersione nella natura. Aspro e verticale, il Nord ha scogliere scoscese, mare ondoso e vento che sferza. Distendersi sulla sabbia nera di Seixal è come assistere a uno spettacolo, con l’oceano che picchia contro le alte pareti rocciose e gruppi di ragazzi che imparano a surfare i cavalloni.

A oriente, prima di raggiungere l’estrema punta est e la penisola di São Lourenço, che è riserva naturale, si punta verso l’interno. Ribeiro Frio è un villaggio di montagna dall’aria che punge, da cui partono escursioni nelle levadas, tra tutte la Levada do Furado: duemila chilometri di canali d’irrigazione e sentieri per il trekking.

La moderna funivia che collega Funchal a Monte, con vista sul mare e sulle montagne. (PH: Massimo Dall’Argine)

È semplice e ben segnalato quello che porta a la Vereda Dos Balcões, uno dei punti panoramici più suggestivi: la vista arriva alle vette più alte di Madeira che salgono fino a 1800 metri. Sotto si apre un anfiteatro vulcanico e nelle giornate limpide si vede l’Atlantico con l’isola di Porto Santo sullo sfondo.

A Porto Santo, tra spiagge dorate e dune di sabbia

Jardim Monte Palace Madeira (PH: Massimo Dall’Argine)

Quaranta chilometri a nord est di Madeira, Porto Santo è una visione luminosa lunga quattordici chilometri e larga otto. Ha una spiaggia dorata tra le più belle d’Europa e il mare turchese. Il centro principale, Vila Baleira, è una manciata di case bianche con la piazza al centro. La Casa Museo di Cristoforo Colombo vale una visita per la mostra sulla colonizzazione del Nuovo Mondo. Il resto dell’isola si esplora in auto o con lo scooter tra coni vulcanici estinti, come Pico do Castelo e Pico de Ana Ferreira, immensa parete con colonne a prisma che ricordano le canne d’organo. Tra le rocce splende l’azzurro del mare e i canyon calcarei si alternano a dune di sabbia.

Fortaleza de São Tiago (PH: Massimo Dall’Argine)

Carnet

Come arrivare

In aereo: con Tap Air Portugal (flytap.com), da Milano, Firenze, Roma e altre città voli a/r da 150 euro.

Dove dormire

Reid’s (belmond.com, doppia b&b da 200 euro) hotel icona ha ospitato reali, attori e Winston Churchill. Due edifici sfalsati su un promontorio roccioso ospitano stanze di charme che affacciano su giardini rigogliosi e sull’oceano. Ci sono una spa, la discesa a mare, piscina e ristoranti di cui uno stellato. In terrazza è un’esperienza il “tea time”: dolci, sandwich al cetriolo, una selezione di 24 tè e champagne.

Suite Eden, a pochi passi dal mare, ha camere colorate e spaziose, dai colori neutri ed è circondato da alberi (portobay. com, doppia da 175 euro).

Dove mangiare

Nel centro di Funchal, Terra è giovane e innovativo con un eccellente menu fusion (terrafoodconcept.pt). Lungo la passeggiata del Lido, cucina a vista, arredi tra l’etnico e il design, Horta serve originali menu “farm to table”. Quinta do Furao (quintadofurao.com), il miglior ristorante della costa settentrionale con terrazza scogliera: cucina creativa.

Per altre info: visitmadeira.com, visitportugal.com.

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