Gen Z in polaroid

15 cose che la Gen Z sta uccidendo (secondo la Gen X)

Dalla tv via cavo alle banche fisiche, dalle e-mail di lavoro ai diamanti, dai media alla moda: ecco le cose che i nati dopo il 1997 stanno abbandonando

Man mano che la Gen Z diventa adulta ed entra nel mondo del lavoro, assistiamo a enormi cambiamenti rispetto a quello che succedeva con le generazioni precedenti. I nati dopo il 1997 hanno abitudini e idee molto diverse da chi li ha preceduti. E stanno facendo cadere in disuso molte cose che per i loro genitori erano indispensabili. Eccone quindici.

La televisione via cavo

La Gen Z preferisce servizi di streaming più flessibili, tra cui Netflix, Hulu e Disney+. Secondo un sondaggio di Insider Intelligence, il 46% degli adulti della Gen Z fruisce di servizi video in streaming ogni giorno.

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Le banche fisiche

I nati dopo il 1997 preferiscono gestire le proprie finanze attraverso app mobili e piattaforme online. Inoltre, sono sempre più dipendenti dai pagamenti digitali, compresi i portafogli mobili, e sono più interessati alle criptovalute rispetto alle generazioni precedenti.

E-mail, la Gen Z non le ama

L’uso di piattaforme di messaggistica istantanea come Snapchat, WhatsApp e Instagram ha preso il sopravvento sulla comunicazione quotidiana e ha lasciato la Gen Z con l’opinione che l’e-mail sia troppo lenta o formale per le conversazioni casuali. Nell’ambiente di lavoro, piattaforme come Slack e Microsoft Teams sono preferite alle e-mail.

I lavori tradizionali

La Gen Z non ama i lavoro tradizionali, dove si entra in ufficio alle 9 e se ne esce dopo le 17. Preferiscono occupazioni più flessibili e basate su progetti e all’allontanamento dalle posizioni permanenti a tempo pieno. Infatti, la Gen Z è meno propensa a ritagliarsi un percorso di carriera lineare: preferisce curare un portafoglio di progetti e fonti di reddito, in modo da accumulare una serie di esperienze e competenze.

Diamanti e gioielli di lusso

La Gen Z è attenta all’ambiente ed è stata educata alla sostenibilità. Dunque, non ama i diamanti a causa dell’impatto etico e ambientale dell’estrazione di queste pietre preziose. Non che vi rinuncino: privilegiano pezzi vintage e ricchi di storia piuttosto che beni di lusso nuovi di zecca.

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Shopping al dettaglio tradizionale

Dopo la pandemia, la Gen Z sta abbandonando i negozi fisici per la comodità e la varietà offerte dall’e-commerce. Preferiscono i marchi che dimostrano pratiche etiche e sostenibili e sono alla ricerca di articoli unici e personalizzati rispetto ai prodotti di massa.

La Gen Z non legge i giornali

Uno studio citato da The Independent mostra che la Gen Z sta abbandonando i media tradizionali. E che i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno il doppio delle probabilità di ottenere le notizie da TikTok rispetto alla Bbc. Ciò è in parte dovuto al fatto che preferiscono le notizie che si presentano in forme visive, come video e infografiche interattive, rispetto ai tradizionali articoli scritti. Infatti, giornali e riviste cartacee non fanno parte del consumo mediatico dei nati dopo il 1997.

Il cambio manuale delle auto

Negli ultimi anni c’è stato un passaggio alle auto automatiche, che è percepito come più facile da guidare e più economico. I produttori, ormai, hanno diminuito la produzione di modelli a cambio manuale.

La Gen Z non ama i palinsesti Tv lineari

Beneficiando dei servizi di streaming disponibili, la Gen Z non tende ad aspettare gli episodi settimanali dei suoi programmi preferiti, optando invece per abbuffarsi di intere serie tutte in una volta. Questo ha portato anche alla creazione di palinsesti di visione personalizzati, in quanto questa generazione non segue più la programmazione televisiva come accadeva un tempo.

Fast Fashion e Gen Z

La Gen Z è più preoccupata per l’impatto ambientale e le pratiche di lavoro dietro il fast fashion rispetto alle generazioni precedenti, ed è quindi alla ricerca di modi alternativi per fare acquisti. Scelgono abiti vintage o di seconda mano o investono in meno articoli di alta qualità che durano più a lungo e sono più versatili.

Fidelizzazione ai singoli marchi

La Gen Z, una generazione che dà priorità alla qualità, alle pratiche etiche e al valore a lungo termine rispetto alla fedeltà al marchio, è più propensa a cambiare i rivenditori e i marchi da cui acquista. Ciò è in parte dovuto alla vasta gamma di approvazioni e raccomandazioni che ricevono dagli influencer sui social media.

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Spazi per uffici tradizionali

Entrando principalmente nel mondo del lavoro durante la pandemia, la Gen Z ha sempre e solo conosciuto un mondo che supporta il lavoro a distanza e ibrido. Questo li ha portati a convincersi che l’equilibrio tra lavoro e vita privata sia la massima priorità lavorativa.

Sedersi per i pasti in famiglia

La Gen Z ha abitudini alimentari più in movimento e preferisce opzioni alimentari veloci e convenienti che si adattano a uno stile di vita frenetico. L’ascesa delle app di consegna di cibo è conveniente e consente di esplorare diverse cucine e scelte dietetiche, che potrebbero non essere sempre in linea con i pasti in famiglia seduti.

Istruzione universitaria tradizionale

Il costo dell’istruzione, insieme all’allontanamento dai tradizionali percorsi di carriera, ha portato la Gen Z a rivolgersi a corsi online, boot camp e programmi di certificazione come alternative ai tradizionali diplomi universitari quadriennali. Ciò è in parte dovuto al desiderio di apprendere competenze specifiche e pratiche in modo rapido ed efficiente piuttosto che un apprendimento accademico più ampio.

La Gen Z non colleziona cimeli fisici

Con l’incombere del metaverso, gli NFT offrono un’alternativa moderna al tradizionale collezionismo fisico e un modo per celebrare e sostenere i propri interessi. A questo contribuisce anche il movimento minimalista, che sta portando a un ridotto interesse per l’accumulo di oggetti fisici.

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