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Alcolock: come funziona e per chi

Il ddl sulla Sicurezza stradale approvato dal governo prevede l’obbligo di Alcolock, dispositivo che blocca il motore in caso si voglia guidare dopo aver bevuto. Ecco come funziona

«Chi guida non beve, chi beve non guida». Il principio alla base della stretta sulla sicurezza stradale è proprio questo ed è quello che ha spinto il Governo, che ha appena approvato un disegno di legge che modifica il Codice della Strada, a introdurre una serie di novità.

Alcolock, tra le novità del nuovo Codice della strada

La principale riguarda l’Alcolock, un dispositivo che blocca il motore nel caso in cui il guidatore abbia bevuto, anche solo mezzo bicchiere di vino o di birra. L’apparecchio, già previsto dalle normative europee fin dal 2015, stabilisce «la cosiddetta tolleranza zero per chi sia stato condannato da un Tribunale per avere commesso il reato di guida in stato di ebbrezza», come ci spiega Marco Rossi, giornalista di Quattroruote. A volere un inasprimento delle norme è stato soprattutto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, duramente criticato per la “linea dura”, anche se i fatti di Casal Palocco, con l’incidente costato la vita al piccolo Manuel e frutto della guida irresponsabile youtuber, ha scosso le coscienze.

Cos’è l’Alcolock, già in uso in Europa

A prevedere l’arrivo dell’Alcolock è il disegno di legge che ha appena ottenuto il via libera da parte del Governo e che ora passerà al vaglio di Camera e Senato. Si tratta di un dispositivo che già esiste a livello internazionale, ma che rappresenta una novità per il Codice della Strada italiano. Il nome deriva dalla definizione internazionale (Alcohol interlock system-Ais). «L’Alcolock funziona bloccando la messa in moto della vettura nel caso in cui il conducente abbia assunto bevande alcoliche – spiega Mario Rossi – Questi apparecchi sono previsti dalle normative europee fin dal 2015 e in diversi Paesi europei sono già utilizzati. Dal 6 luglio 2022, tra l’altro, tutte le autovetture di nuova omologazione devono essere dotate fin dall’origine di un’apposita interfaccia che consenta rapidamente e in maniera standardizzata l’installazione del dispositivo a bordo, cosa che, invece, sulle auto più vecchie, prive di interfaccia, sarà un po’ più complicata».

Come funziona l’Alcolock, “etilometro personale”

Alcolock è una sorta di etilometro collegato direttamente al sistema di avviamento dell’auto. Se chi si mette alla guida risulta positivo, quindi ha bevuto, il dispositivo impedisce al motore di mettersi in moto. «Funziona con qualsiasi tipo di mezzo, quindi sia automobili che moto e ciclomotori», chiarisce Rossi. Il conducente, quindi, dovrà soffiare e il sistema rileverà il tasso alcolemico, bloccando l’accensione del mezzo. L’idea di impedire a chi ha bevuto di guidare esiste da tempo, anche a livello europeo. In passato, però, si ipotizzavano appositi sensori a bordo del mezzo, in grado di rilevare in modo automatico l’eventuale presenza di alcol nel sangue del guidatore. Le norme comunitarie, invece, hanno stabilito che sia il guidatore a dover soffiare nell’apparecchio, come avviene con quelli professionali in dotazione alle forze di polizia.

Per chi è obbligatorio

Nel testo voluto dall’esecutivo si prevede che l’Alcolock sia obbligatorio per chi sia stato condannato per il reato di guida in stato di ebbrezza. In questo caso scatta la cosiddetta “tolleranza zero”, ossia non si può aver bevuto alcun alcolico prima di mettersi al volante. «La legge dice che chi è stato condannato, quindi ha ricevuto una sentenza del Tribunale e ha scontato la pena prevista, per guidare ha l’obbligo di installare un Alcolock impostato a zero: l’etilometro non deve rilevare alcuna presenza di alcol nel sangue, altrimenti il veicolo non parte», spiega ancora l’esperto. Significa che se, per esempio, avesse mangiato un cioccolatino al liquore prima di sedersi un auto, l’apparecchio lo rivelerebbe e non permetterebbe l’accensione della vettura. «E’ una regola ferrea, che ad oggi vale solo per i neopatentati nei primi tre anni dal conseguimento della patente, per i minori di 21 anni e per i conducenti professionali. Per tutti gli altri le attuali norme prevedono una tolleranza fino a 0,5 g/l, ossia grammi per litro», chiarisce Rossi.

Di quanto deve essere il tasso per far scattare il divieto

‘obbligo di alcolock rimarrebbe in vigore per un periodo successivo alla condanna, che può variare a seconda proprio della sentenza: due anni, se la condanna è stata decisa in seguito al superamento dei limiti di alcoli nel sangue, in una fascia compresa tra 0,8 e 1,5 g/l, mentre è di tre anni se il tasso era stato superiore a 1,5 g/l. Ma a quanto equivalgono queste soglie, in termini di drink o bibite alcoliche? «È difficile poterlo stabilire perché si tratta di quantità di alcol nel sangue, quindi dipendono da molti fattori: da quale alcolico si beve, se si beve a stomaco pieno o vuoto, da come ciascun individuo metabolizza l’alcol, ecc.», sottolinea il giornalista. Insomma, anche un cioccolato con ripieno di liquore farebbe scattare il sistema di blocco. «Diciamo che il provvedimento vale come forte deterrente, anche se non impedisce di per sé le violazioni», aggiunge Rossi.

Alcolock può essere “fregato”

Il fatto che occorra sedersi al volante e soffiare nel dispositivo, infatti, non preclude che si possa aggirare il divieto di guida in caso si siano bevuti alcolici: è sufficiente, ad esempio, che a soffiare sia qualcun altro al fianco del conducente. «Ovviamente la norma è aggirabile, anche perché il dispositivo è obbligatorio per chi ha ricevuto una condanna per guida in stato di ebrezza, ma potrebbe sempre esserci chi non lo acquista e non lo installa. Nessuno se ne accorgerebbe, se non in caso di controllo specifico – osserva Rossi – È un limite che esiste, come per altre norme per le quali ci si affida anche alla coscienza di ciascuno. È chiaro che anche il limite di velocità a 50 km/h in città si può violare andando a 124 km/h, come nel caso dello youtuber a Casal Palocco, ma poi può sempre capitare qualcosa di tragico. Credo che si tratti, comunque, di un deterrente molto forte. Pur potendo chiedere a un amico di sottoporsi all’alcotest al proprio posto, se si ha un minimo di coscienza non si guida, a maggior ragione se c’è qualcun altro accanto che è sobrio e può farlo al posto nostro».

Quanto costa, chi lo paga e quando arriverà

Quanto ai dettagli della norma, come il costo dell’Alcolock e la data di introduzione, «sarà un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a stabilire le caratteristiche tecniche dell’apparecchio, come e chi dovrà installarlo sulla vettura. Per ora, il testo si limita a precisare che l’apparecchio dovrà essere sigillato, avere caratteristiche tali da non poter essere manomesso e il suo acquisto e la sua installazione saranno, ovviamente, a carico della persona condannata per guida in stato di ebbrezza», spiega Rossi.

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