Una grigliata di carne

Carne, il 51% degli italiani riduce il consumo per motivi ambientali

Il consumo di carne fa male all'ambiente e sempre più persone ne sono consapevoli. Lo sostiene uno studio, ma per fronteggiare i cambiamenti climatici c'è ancora tanto da fare

Mangiare carne fa male all’ambiente. Molti italiani ormai ne sono consapevoli: il 51 per cento ha ridotto il consumo di pollo, agnello, manzo, maiale e così via. Sono ancora tanti, però, quelli che non hanno intenzione di cambiare le proprie abitudini. Lo sostiene una ricerca realizzata dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria: il 27% degli intervistati non ha ridotto il consumo di carne e non intende farlo in futuro.

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Perché mangiare carne fa male all’ambiente

L’allevamento di animali da macello è responsabile, da solo, del 15% del totale di tutte le emissioni di gas a effetto serra di origine antropica: anidride carbonica, metano, protossido di azoto.

La perdita della biodiversità

Il settore è anche responsabile della perdita di biodiversità: intere foreste stanno cedendo il passo a terreni a uso agricolo, dove vengono coltivati i mangimi da destinare al consumo animale. Il tutto ha un impatto devastante anche sulle risorse idriche. È stato calcolato che quasi un terzo del consumo di acqua nelle attività umane è impiegato per l’allevamento di animali. Per non parlare delle falde inquinate.

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Gli effetti sulla nostra salute

Il consumo di troppa carne ha effetti negativi anche sulla salute. Soprattutto la carne rossa e gli insaccati vengono ritenuti responsabili di un aumento del rischio di cancro del colon-retto e di eventi cardiovascolari.

Meno carne, più legumi

L’indagine del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients, ha preso in considerazione un campione di 815 adulti. Il 51 per cento degli intervistati ha dichiarato che sta sostituendo la carne con legumi – li mangia l’84% del campione -, uova (82%) e pesce (77%), ma anche formaggi (72%) e frutta secca in guscio (69%).

Insetti e carne sintetica? C’è chi dice no

La grande maggioranza rifiuta invece gli insetti (67%) e la carne sintetica (61%). Dalla ricerca è anche emerso che poco più della metà degli intervistati sarebbe disposta a sostituire la carne con prodotti vegetali senza Ogm, che la imitano.

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Carne, c’è chi non vuole farne a meno

Dalla ricerca è emerso che tanti italiani sono ancora poco consapevoli dell’impatto che i consumi alimentari hanno sull’ambiente. Inoltre, percepiscono i prodotti sostenibili come troppo costosi.

No a tasse e limitazioni

Il consumo di carne risulta un elemento divisivo, anche se il 90 per cento degli intervistati si ritiene in qualche modo predisposto al cambiamento e chiede interventi più attivi da parte di organi terzi nazionali ed europei. Tuttavia, tra chi si è detto disposto a sostituire il consumo di carne con alimenti alternativi e sostenibili, la maggior parte ha dichiarato di non essere disposta ad accettare la tassazione dei prodotti non sostenibili o la limitazione nei punti di vendita.

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