Studenti in aula al Politecnico di Milano

Migliori università al mondo: ecco come si piazza l’Italia

Ventesima edizione della QS World University Rankings: fuori dalle prime 100 posizioni delle migliori università al mondo il primo ateneo italiano in classifica

Il Massachusetts Institute of Technology festeggia 12 anni di permanenza al vertice, l’Università di Cambridge mantiene il secondo posto mentre l’Università di Oxford sale di una posizione. Il Politecnico di Zurigo è invece la migliore università dell’Europa continentale per il sedicesimo anno consecutivo.

Questo il verdetto della ventesima edizione della QS World University Rankings, unica classifica del suo genere a prendere in considerazione 1500 università in 104 Paesi. I risultati si basano sull’analisi di 17,5 milioni di documenti accademici e sulle opinioni degli esperti di oltre 240.000 docenti accademici e datori di lavoro. Quest’anno QS ha implementato la metodologia, introducendo tre nuove metriche: sostenibilità, risultati occupazionali e rete di ricerca internazionale.

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Migliori università, come si posizionano gli atenei italiani

Rispetto all’edizione del 2022, le università italiane salgono in classifica o mantengono generalmente la stessa posizione. Medaglia d’oro nel Bel Paese è il Politecnico di Milano, 123° al mondo (sale 16 posizioni), il risultato migliore mai ottenuto dall’ateneo in questa classifica. Poi la Sapienza di Roma, al 134° posto nel mondo, anche per lei il miglior risultato mai ottenuto, seguita al terzo posto nella graduatoria dall’Università di Bologna (154°).

Quarta tra le italiane l’Università di Padova (219esima), poi il Politecnico di Torino (252°) e l’Università degli studi di Milano (276esima). Tra le prime dieci italiane al mondo anche l’Università di Napoli – Federico II (335esima), quella di Pisa (349esima), l’Università di Firenze (358esima) e l’Università di Torino (364esima).

Studenti in aula al Politecnico di Milano

Migliori università, brillano quelle francesi

A livello mondiale: Il 75% delle università africane fa meglio e si registrano nove nuovi ingressi. La regione araba è sempre più competitiva. La migliore università asiatica, la National University of Singapore, entra nella top 10. La Corea del Sud e il Giappone rimangono forti ma meno prolifici. Thailandia e Indonesia stanno emergendo. L’Australia eccelle nell’impegno globale, tre università entrano nella top 20.

L’Università di Toronto è nuova leader nazionale. La Cina è quella che ha migliorato di più l’impatto della ricerca (aumento del 79% delle istituzioni in termini di citazioni per facoltà). Le università francesi unite brillano; l’Universitè PSL (24esima) entra nella top 25. L’IIT di Bombay, nuovo leader nazionale, entra nella top 150 mondiale. L’Universidade de São Paulo (85esima in classifica) si aggiudica il primo posto in America Latina. Il Regno Unito eccelle per le collaborazioni di ricerca transfrontaliere. In Usa la UC Berkeley, nominata leader mondiale della sostenibilità, entra nella top 10.

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QS World University Rankings: i nuovi indicatori

Nell’edizione 2023 della classifica gli analisti hanno ridotto il peso del rapporto docenti-studenti, passando dal 20% al 10%. Anche l’importanza dell’indicatore della “reputazione accademica” è stata ridotta, passando dal 40% al 30%. Al contrario, è aumentata l’importanza attribuita all’indicatore “reputazione dei datori di lavoro“, il cui contributo è passato dal 10% al 15%. Fattore questo che ha consentito il miglioramento delle performance degli atenei italiani.

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