Una tragedia avvenuta l’8 marzo 2022 all’Ospedale Casilino di Roma ha portato al rinvio a giudizio di due medici, accusati di omicidio colposo per non aver eseguito un parto cesareo che, secondo la procura, avrebbe potuto salvare la vita del piccolo Indre, deceduto due ore dopo la nascita. E’ quanto riporta il Corriere della Sera, che ricostruisce i fatti e le accuse mosse dalla procura contro i sanitari. Il processo, a carico dell’ostetrica Valentina Cigna e della ginecologa Valentina Zamaro, inizierà il 12 marzo 2026.

Scelto il parto a ventosa ed evitato il cesareo

Il caso risale all’8 marzo 2022, quando Jasvirdom Kuar, 36 anni, si presenta all’Ospedale Casilino per partorire, secondo quanto pianificato con la ginecologa. Dopo l’induzione del travaglio, riporta il Corriere, emergono complicazioni. Il team medico decide di escludere il cesareo, optando invece per un parto con ventosa, ritenendo che non ci fosse tempo sufficiente per l’anestesia epidurale.

Le accuse della procura

Secondo i consulenti del pm Stefano Opilio, la scelta del parto con ventosa sarebbe stato un errore: i medici avrebbero omesso infatti di eseguire esami fondamentali per verificare la posizione del nascituro: se effettuati, sostiene l’accusa, avrebbero indicato l’urgenza di un parto cesareo. La scelta della ventosa si sarebbe rivelata inappropriata e fatale per Indre, deceduto due ore dopo la nascita.

L’esclusione della “morte bianca”

Inizialmente, sembrava che Indre fosse nato senza apparenti problemi. Respirava autonomamente, non presentava sofferenze evidenti. Tuttavia – secondo quanto riferisce il Corriere della Sera – “due ore dopo la situazione precipita. La morte avviene alle 7.25 del 8 marzo del 2022”. Inizialmente era stata ipotizzata una “morte bianca” (sindrome della morte improvvisa del neonato), ma il medico legale Franco Carboni, consulente del pm, ha escluso questa possibilità.

Processo fissato il 12 marzo 2026

Il giudice per l’udienza preliminare Tamara De Amicis ha disposto il rinvio a giudizio per le due dottoresse coinvolte. Il processo inizierà il 12 marzo 2026. Le due imputate sono accusate di omicidio colposo in ambito sanitario.

Che cos’è il parto cesareo

Il parto cesareo è un intervento chirurgico che permette la nascita del bambino attraverso un’incisione nell’addome e nell’utero della madre. Si ricorre al cesareo in presenza di rischi per la salute della madre o del bambino, ad esempio in caso di malposizione fetale, sofferenza fetale, preeclampsia, o precedenti cesarei. Può essere programmato o d’urgenza, a seconda della situazione clinica.

Che cos’è il parto a ventosa

Il parto a ventosa, o estrazione con ventosa ostetrica, è una tecnica utilizzata per facilitare la fuoriuscita del bambino durante il parto vaginale. Si impiega quando il travaglio si arresta nella fase espulsiva o in caso di sofferenza fetale. La ventosa viene applicata alla testa del feto per agevolarne la discesa nel canale del parto. È un’alternativa al forcipe, ma comporta comunque dei rischi e richiede una valutazione accurata della posizione del feto.

Che cos’è l’epidurale

L’epidurale è una tecnica di anestesia regionale utilizzata per alleviare il dolore durante il travaglio. Viene somministrata tramite un catetere inserito nella parte bassa della schiena, nell’area epidurale. Permette alla madre di restare cosciente, ma di non avvertire dolore nella parte inferiore del corpo. Richiede tempo per essere somministrata e monitorata, e per questo motivo può non essere praticabile in situazioni d’urgenza che richiedono un parto rapido.