Dal britannico Richard Branson al patron di Amazon Jeff Bezos fino a Elon Musk, alcuni miliardari visionari stanno già lavorando per rendere il turismo spaziale una fonte di business sempre più interessante. Oggi si tratta di uno sfizio per pochissimi super ricchi, ma fra qualche decennio, chissà, potrebbe rappresentare un’alternativa abbordabile per le vacanze dei comuni mortali. In occasione dell’anniversario del primo allunaggio, il 20 luglio 1969, la piattaforma Skyscanner – in collaborazione con OnePoll – ha realizzato una ricerca su quanto sia appealing, per gli italiani, l’ipotesi di partecipare a viaggi… fra le stelle.
Turismo spaziale: cosa ne pensano gli italiani
Secondo l’indagine di Skyscanner, il 62% degli italiani intervistati crede che il turismo spaziale diventerà una realtà comune entro i prossimi cinquant’anni. In particolare, il 29% afferma che le vacanze avventurose ai confini dello spazio non saranno più fantascienza, mentre i restanti scommettono sul turismo lunare (22%) o sui viaggi interplanetari (15%).
Differenze fra Millennial e Generazione Z
Interessante è lo split per fascia di età, che mostra come le percentuali oscillino significativamente da una generazione all’altra: sono i Millennial (26-44 anni) a ipotizzare maggiormente, nei prossimi cinquant’anni, vacanze ai limiti remoti dello spazio (32% contro il 29% della media generale) e vacanze sulla Luna (23% contro il 18% medio), mentre la Generazione Z (18-25 anni) è la più interessata ai viaggi su altri pianeti, come Marte per esempio (24% contro 15% medio).
Il primo allunaggio 54 anni fa
Il 20 luglio 1969 i tre astronauti americani dell’Apollo 11 atterrarono sulla Luna. Poche ore più tardi, quando in Italia erano le 4:56 del 21 luglio 1969, il comandante della missione Neil Armstrong posava il primo piede umano sul suolo lunare, pronunciando parole che sono entrate nella leggenda: “Questo è un piccolo passo per uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”. L’impresa lunare fu fortemente voluta da John Fitzgerald Kennedy sin dal 1961 per recuperare lo svantaggio accumulato rispetto all’Urss nella corsa allo spazio.
Il turismo spaziale negli ultimi anni
L’11 luglio 2021 il miliardario britannico Richard Branson, fondatore della Virgin Galactic, è stato tra i sei protagonisti del primo volo suborbitale che per una manciata di minuti ha oltrepassato il confine dell’atmosfera, a circa 85 chilometri di altezza sopra il deserto del New Mexico. Il 20 luglio è stato invece il turno di Jeff Bezos, il miliardario fondatore di Amazon, decollato insieme ad altri tre passeggeri dal deserto del Texas a bordo del veicolo New Shepard per il primo volo suborbitale della sua compagnia Blue Origin. Il 13 ottobre dello stesso anno l’attore William Shatner (alias Capitan Kirk di Star Trek) è decollato a bordo del veicolo New Shepard per il secondo volo suborbitale con equipaggio della Blue Origin: a 90 anni ha così conquistato il record dell’uomo più anziano nello spazio.
La prossima missione della Virgin Galactic
La Virgin Galactic ha annunciato un’imminente missione, “Galactic 02”. Vi parteciperanno tre “turisti spaziali”: si tratta dell’ottantenne Jon Goodwin, un ex olimpionico britannico (gareggiò in canoa ai Giochi del 1972 a Monaco) affetto da morbo di Parkinson e una prima coppia madre-figlia composta dall’imprenditrice Keisha Schahaff e la giovane Anastatia Mayers. I tre anno vinto i loro posti durante un’estrazione che ha raccolto 1,7 milioni di dollari in sovvenzioni per Space for Humanity, un’organizzazione no profit focalizzata sull’ampliamento dell’accesso allo spazio. Il decollo è previsto dallo Spaceport America del New Mexico il 10 agosto.