Oltre un italiano su due controlla il proprio peso ogni mese e circa uno su quattro con una regolarità almeno settimanale (23,8%). Eppure quasi 20 milioni di italiani conducono una vita sedentaria, solo il 5% consuma le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dall’OMS e l’obesità è cresciuta oltre l’11 per cento. Sono questi alcuni dei dati presentati al quinto Italian Obesity Barometer Summit.
“Triplicato in 50 anni il numero degli obesi”
“Secondo l’OMS, il numero di persone con obesità nel mondo è quasi triplicato negli ultimi 50 anni e, ad oggi, si attesta a oltre 800 milioni di adulti che ne soffrono – spiega Paolo Sbraccia, Co-Editor di Obesity Monitor e Vice Presidente vicario di IBDO Foundation (Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation) -. A questo aumento hanno contribuito senz’altro i fattori ambientali, legati ai cambiamenti di stili di vita e di lavoro sempre più sedentari, l’uso crescente dei mezzi di trasporto privati e la progressiva urbanizzazione, nonché un maggior apporto di cibi ricchi di grassi saturi e di zuccheri a fronte di una riduzione del dispendio energetico. Abitudini sedentarie associate a un’alimentazione troppo ricca di cibi calorici e poveri di nutrienti sono, infatti, responsabili dello squilibrio tra apporto e consumo di energia, che può generare un eccesso ponderale”.
Obesità, le cause: non solo fattori ambientali
Bisogna comunque ricordare, spiega ancora Sbraccia – che “l’obesità è una malattia molto complessa e che se i fattori ambientali hanno sicuramente una grande responsabilità nell’accumulo di peso, la suscettibilità ad ammalarsi è data da fattori genetici, epigenetici, nuroendocrinologici e, in generale, biologici che oggi possono essere contrastati con nuovi e innovativi strumenti farmacoterapici nell’ambito comunque di un approccio multidisciplinare”, aggiunge.
Sedentarietà ancora troppo diffusa in Italia
Centrali sono gli stili di vita. “L’Italia è uno dei paesi con i più bassi livelli di attività fisica. Sebbene i dati sulla sedentarietà mostrino un miglioramento in tutte le fasce di età, resta un comportamento ancora troppo diffuso con un andamento crescente all’aumentare dell’età: nel 2022 riguarda quasi una persona su quattro tra i giovani di 18-24 anni (23,6%) e quasi sette su dieci tra gli over 74 (67,2%)“, spiega Roberta Crialesi, dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza, Istat.
L’Italia e le abitudini alimentari
Per quanto riguarda le abitudini alimentari poco salutari, in Italia, circa una persona adulta su due consuma dolci almeno qualche volta a settimana e l’11,3% tutti i giorni. In 20 anni il consumo degli snack salati tra gli adulti è aumentato del 50%; in particolare è più che raddoppiato tra i 45-64enni Inoltre, negli ultimi 20 anni il consumo giornaliero di frutta e verdura è diminuito del 5%.
Obesità, “servono politiche coraggiose e dirompenti”
“Per affrontare queste minacce globali, è necessario un ripensamento radicale dei modelli di business, dei sistemi alimentari, del coinvolgimento della società civile e della governance nazionale e internazionale”, dice Andrea Lenzi, co-Editor di Obesity Monitor. “Bisogna essere in grado di concepire politiche pubbliche coraggiose e dirompenti“, a partire dal creare una forte alleanza tra istituzioni governative, parlamentari, scientifiche e persone con obesità per coinvolgere tutti”, spiegano Daniela Sbrollini e Roberto Pella, presidenti dell’Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”.