Bebe Vio diventa una Barbie, per colmare il “Dream Gap”

Arriva la Barbie dedicata a Bebe Vio, atleta paraolimpica e attivista per l'inclusione. Con la sua, anche quella di altre quattro role models di fama mondiale. Affinché le bambine tornino a sognare in grande

«Barbie può essere tutto, quindi anche le donne possono essere tutto». La frase del film di Barbie, che lo scorso luglio ha conquistato milioni di persone in tutto il mondo, continua a riecheggiare. Perché le bambole più famose di sempre possono diventare, per bambine e ragazze di ogni latitudine, un foglio bianco su cui proiettare la propria personalità, i propri desideri, la propria identità. Barbie diventa per loro una fonte di ispirazione, qualcuno a cui assomigliare, in cui riconoscersi. A patto che, però, sia inclusiva. Perché «non si può essere ciò che non si vede», come ha detto la sceneggiatrice Shonda Rhimes. Anche a lei Mattel ha dedicato una Barbie.

Cinque Role Models in versione Barbie

L’atleta paraolimpica e attivista per l’inclusione Bebe Vio (italiana), la pluripremiata scrittrice, produttrice, autrice e CEO di Shondaland Shonda Rhimes (statunitense), la chef di fama mondiale Helene Darroze (francese), l’ingegnere elettrico e prima donna di origine messicana a viaggiare nello spazio Katya Echazarreta (messicana) e la campionessa di pallavolo Hui Ruoqi (cinese). Sono loro le cinque donne che Mattel ha deciso di trasformare in Barbie, in occasione del quinto anniversario del Barbie Dream Gap Project, la mission globale che ha l’obiettivo di abbattere gli stereotipi che impediscono alle bambine di sfruttare a pieno il proprio potenziale. Di sognare in grande, per l’appunto.

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Le cinque Role Models in versione Barbie (da sinistra): Katya Echazarreta, Bebe Vio, Shonda Rhimes, Hui Ruoqi e Helene Darroze

Come acquistare all’asta la Barbie di Bebe Vio

In realtà, non è la prima volta che Mattel realizza Barbie a immagine e somiglianza di donne che hanno lasciato un segno nel mondo, per celebrarne i successi. Hanno avuto la loro versione Barbie, nella collezione “Inspiring Women Dolls”, Samantha Cristoforetti, Rosa Parks, Cristina Fogazzi, Iris Apfel, Frida Kahlo, e moltissime altre. Questa però è la prima volta che bambole in pezzi unici diventano disponibili per i fan. Potranno infatti essere acquistate fino al 21 ottobre 2023 all’interno di un’asta globale, in Italia organizzata su eBay (https://www.ebay.it/itm/285511085967). I proventi della vendita della Barbie di Bebe Vio saranno devoluti alla sua Associazione, art4sport ONLUS, che fornisce protesi e carrozzine sportive a bambini disabili e organizza la Bebe Vio Academy, un luogo inclusivo dove bambini normo e bambini con disabilità possono divertirsi insieme facendo sport.

Le altre quattro bambole saranno invece disponibili in un’asta organizzata da Inspiring Girls su Bidding for Good, fino al 30 ottobre. Anche in questo caso il ricavato sarà destinato alle organizzazioni che condividono l’idea di Inspiring Girls, che vuole alimentare le aspirazioni delle ragazze di tutto il mondo mettendole in contatto con modelli femminili di tutti i ceti sociali.

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Dream Gap: le bambine devono tornare a sognare in grande

«Le ragazze credono di poter fare qualsiasi cosa. Ma il mondo?». Si apre con questa domanda provocatoria il progetto di Mattel “Barbie Dream Gap”, che vuole colmare il divario tra le donne del futuro e il loro autentico potenziale. I sogni di bambine e ragazze sono a rischio, perché la società le ostacola, le porta a perdere fiducia nelle proprie capacità, a ridimensionare o cambiare le loro ambizioni, a credere che difficilmente raggiungeranno i loro obiettivi. L’ultima ricerca del Cognitive Development Lab della New York University ha dimostrato che i fattori esterni, come i pregiudizi o il sostegno limitato, sono la barriera più grande che impedisce a bambine e ragazze di vedersi come leader, pur avendone di fatto l’attitudine.

Con il “Barbie Dream Gap Project”, lanciato nel 2018, il brand si rivolge proprio a loro. Anche le bambole, infatti, possono diventare dei modelli tangibili cui tendere, in cui riconoscersi, a cui aspirare. Che mettano in luce tutte le carriere e facciano pensare a bambine e ragazze “lei è riuscita a diventare ingegnera”, “anche lei sognava di fare la chef”, “posso fare sport anch’io, proprio come Bebe Vio”.

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«Non si può essere ciò che non si vede»

A partire dall’età di cinque anni molte bambine iniziano a sviluppare convinzioni autolimitanti e a pensare di non essere intelligenti e capaci come i coetanei maschi. Il Dream Gap esiste ancora, ma le sfide non sono dovute alla mancanza di fiducia in se stesse o all’assenza di ambizione. I gap nascono piuttosto dal mondo che le circonda. Ed è proprio qui che Barbie può intervenire.

«L’impegno di Barbie nell’emancipazione delle bambine di tutto il mondo continua a ispirarmi, soprattutto in occasione del quinto anniversario del Barbie Dream Gap Project», ha dichiarato Shonda Rhimes. «Sono onorata di collaborare per la seconda volta con Mattel nella missione che punta a promuovere la fiducia e la resilienza di cui le bambine e le ragazze hanno bisogno per conseguire un futuro di successo. Non si può essere ciò che non si vede: spero che la mia partecipazione apra gli occhi e le porte e contribuisca a ispirare le giovani donne a farsi spazio nel mondo». Insomma, a ricordare loro che hanno il diritto di disegnare qualsiasi obiettivo, e conseguirlo.

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