mangiare dolci

Dolci come “antidolorifici” emotivi? Studio sull’effetto Bridget Jones

Una ricerca ha dimostrato che le donne più sole o tristi hanno una maggiore tendenza a mangiare cibi zuccherati

È nella memoria di molti di noi la scena in cui Bridget Jones, triste per essere stata lasciata, prende una vaschetta di gelato e la mangia. Ora l’atteggiamento del personaggio interpretato da Renée Zellweger ha una risposta scientifica. Uno studio conferma, infatti, che quando le donne sono sole o addolorate cercano cibi dolci perché agiscono come “antidolorifici emotivi“.

Lo studio su 100 donne

Gli esperti dell’Università della California, a Los Angeles, hanno preso in esame 100 donne, mostrando loro immagini di cibi dolci e salati. Le persone più sole, così definite dal team statunitense, hanno mostrato una maggiore attività cerebrale in aree altamente legate al desiderio di cibo. Gli studiosi hanno così potuto affermare che i risultati evidenziano il “circolo vizioso tra alimentazione malsana e sintomi mentali negativi“. L’autore principale della ricerca, il dottor Xiaobei Zhang, ha spiegato in cosa consiste il circolo vizioso: “Se hai più voglie, mangi di più e potresti avere più ansia o depressione, il che potrebbe portarti a mangiare di più”.

Alti livelli di grasso corporeo

I ricercatori hanno sottolineato che “quando le persone sono sole o tristi, sottovalutano ciò che mangiano e il loro desiderio di mangiare e le loro voglie aumentato, soprattutto per i cibi malsani”. Alle donne prese in esame è stato chiesto di raccontare la propria vita sociale e le proprie abitudini alimentari. Ma non solo: sono stati effettuati anche test di composizione corporea per stimare il grasso corporeo. I risultati hanno mostrato che le donne socialmente più isolate hanno livelli più elevati di grasso corporeo, una dieta peggiore, maggiori voglie e modelli alimentari più incontrollati.

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La reazione cerebrale ai cibi dolci

Alle partecipanti sono state mostrate immagini di diversi tipi di cibo, salato o dolce, mentre la risonanza magnetica registrava la loro reazione cerebrale. Le donne più sole hanno mostrato una maggiore attività nel lobulo parietale inferiore, che si pensa controlli il desiderio di cibo zuccherato. “I cibi dolci sembrano esercitare un’influenza più pronunciata e globale rispetto ai cibi salati – hanno spiegato gli esperti -. Il cibo dolce è anche molto gratificante, con un effetto analgesico che può ridurre il dolore sociale associato all’esclusione sociale”.

La solitudine aumenta lo stress

La solitudine non si ripercuote solamente sulle abitudini alimentari, ma anche sullo stato emotivo. Da tempo gli scienziati sottolineano che stare da soli può addirittura togliere degli anni di vita. Non avere una rete sociale sembrerebbe essere molto pericoloso, come fumare o essere obesi. La ricerca effettuata dall’Università della California ha scoperto che la solitudine aumenta i livelli dell’ormone dello stress, il cortisolo, che può portare a gonfiore malsano all’interno del corpo, aumento di peso e insulino-resistenza che può causare il diabete.

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La correlazione tra solitudine e obesità

L’effetto immediato di mangiare cibo spazzatura o troppo zuccherato è quello di ingrassare, il che in alcuni casi può arrivare all’obesità. I dati sono, infatti, allarmanti. In Italia, ad esempio, secondo quanto emerso dal quarto Italian Barometer Obesity Report il, 46% degli adulti (oltre 23 milioni) e il 26,3% dei bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni (2,2 milioni) è in sovrappeso o obeso. Anche nel Regno Unito le cose non vanno meglio: due terzi degli adulti britannici sono troppo grassi, rispetto a solo la metà a metà degli anni ’90. Di questi, un quarto sono obesi. Le cifre per i bambini non sono migliori. Gli ultimi dati sull’obesità infantile per l’Inghilterra mostrano che un bambino su 10 è troppo grasso quando inizia la scuola primaria, salendo a circa uno su quattro tra quelli del sesto anno.

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