Sarà sicuramente capitato a tutte, scorrendo i social, di imbattersi in visi perfettamente levigati e radiosi, oppure in incarnati dall’aspetto morbido e opacizzato, quasi impalpabile. Sono le due anime della skincare che stanno dominando le tendenze beauty del momento: Glass Skin e Cloud Skin. Due approcci opposti (uno fondato sulla luminosità assoluta, l’altro sull’effetto soft-focus), ma entrambi finalizzati a ottenere una pelle impeccabile. Dietro questi nomi si nascondono due veri e propri stili di trattamento quotidiano, che si rifanno rispettivamente alla tradizione della cosmetica coreana e alle tendenze più recenti nel mondo del make-up. Ma qual è la differenza tra i due? E come capire quale si adatta meglio alla propria pelle?

Due filosofie diverse per un solo obiettivo: la pelle perfetta

La Glass Skin, che prende ispirazione dalla skincare asiatica, mira a una pelle luminosa, trasparente e idratata in profondità. L’obiettivo è ottenere un effetto «vetro», ovvero una superficie liscia, uniforme e riflettente, quasi priva di pori. Al contrario, la Cloud Skin predilige un aspetto vellutato e opaco, con un finish soffuso e naturale. Si tratta di una pelle sana ma priva di eccessi di luce, perfettamente equilibrata e pronta a diventare la base ideale per un trucco soft e impercettibile.

Come funziona la routine Glass Skin

Per ottenere una Glass Skin, la parola chiave è idratazione a strati. Questo tipo di routine è perfetto per chi ha la pelle secca, spenta o disidratata. Si inizia con la doppia detersione: prima un detergente oleoso per sciogliere trucco e sebo, poi un prodotto a base acquosa per completare la pulizia. Segue una leggera esfoliazione chimica, due o tre volte alla settimana, utile per rinnovare la pelle e renderla più levigata. Il cuore della routine è costituito dalla stratificazione di prodotti idratanti, tra cui essenze, sieri e maschere. Ingredienti come acido ialuronico, mucina e attivi vegetali sono fondamentali per ottenere quell’aspetto compatto e radioso tipico della pelle di vetro. A chiudere il tutto, una crema idratante leggera ma nutriente e, soprattutto, la protezione solare, da applicare ogni giorno per preservare la luminosità e prevenire i danni del sole.

L’approccio soft della Cloud Skin

La Cloud Skin, al contrario, si rivolge a chi desidera un incarnato più naturale, tendente all’opaco ma non spento. È l’ideale per pelli miste, grasse o soggette a imperfezioni. Qui la detersione è sempre presente, ma con formule più delicate, in grado di pulire senza alterare il film idrolipidico. Segue l’applicazione di sieri idratanti ma leggeri, come quelli a base di niacinamide o peptidi, utili per uniformare il tono e affinare la grana della pelle. La crema idratante, in questo caso, ha spesso una texture gel o oil-free, in modo da non appesantire il viso. A completare la routine, una protezione solare dalla finitura naturale e, se si utilizza il make-up, un primer sfocante per ridurre la visibilità dei pori e garantire un aspetto vellutato.

Differenze chiave tra Glass e Cloud Skin

Pur avendo lo stesso scopo, queste due tendenze si differenziano in maniera sostanziale. Sebbene entrambe puntino a una pelle curata e luminosa, Glass Skin e Cloud Skin si distinguono per stile, texture e approccio. La Glass Skin si riconosce per l’effetto ultra-luminoso e trasparente, ottenuto grazie a un’intensa stratificazione di prodotti idratanti. Il risultato è una pelle visibilmente levigata, quasi priva di pori, perfetta per chi ha la pelle secca o disidratata. La Cloud Skin, invece, propone un finish più opaco e vellutato, con un effetto soft-focus che sfuma imperfezioni senza coprirle del tutto. Richiede meno idratazione e si adatta meglio a pelli miste o grasse, offrendo un aspetto naturale e delicatamente opacizzato. In sintesi: la Glass Skin privilegia la luminosità estrema, mentre la Cloud Skin punta su equilibrio e discrezione. La prima è ideale per chi cerca un look radioso e levigato, la seconda per chi preferisce un risultato più soft e quotidiano.

Quale scegliere in base al tuo tipo di pelle?

La risposta dipende tutto dalle caratteristiche della pelle e dallo stile che si preferisce. Chi ha un’epidermide particolarmente secca o desidera un look senza trucco troverà nella Glass Skin una valida alleata. Chi invece combatte con lucidità nella zona T, pori dilatati o imperfezioni, può optare per la Cloud Skin, più controllata e meno brillante, ma comunque elegante e naturale.

Il compromesso è l’approccio ibrido

Non è necessario scegliere tra l’una o l’altra. Sempre più esperti consigliano di combinare i due stili, sfruttando i vantaggi di entrambi. Un esempio? Idratare a fondo come nella Glass Skin, ma terminare con un prodotto sfocante per ottenere un finish più controllato. Oppure usare sieri leggeri e una crema opacizzante al mattino, e optare per un trattamento rigenerante e luminoso la sera. Questo approccio modulare consente di rispondere alle variazioni quotidiane della pelle, che può cambiare anche a seconda del clima, dello stress o del ciclo ormonale.