Una donna va al lavoro

Cos’è la sindrome della papera che fa apparire sempre felici ed efficienti

Mai sentito parlare della “sindrome della papera”? Colpisce giovani e adulti, soprattutto donne, e può provocare sintomi fisici. Ecco cosa devi sapere

Ti sei mai sentita come una papera? No, non stiamo parlando di un animale domestico o un personaggio dei fumetti, ma di una condizione psicologica che affligge molte persone, soprattutto giovani e donne. La “sindrome della papera” è il nome che si dà a quel fenomeno per cui si cerca di nascondere il proprio malessere e la propria ansia dietro una maschera di felicità e sicurezza. Ecco come riconoscerla e affrontarla.

Che cosa è la sindrome della papera

Il termine “sindrome della papera” è stato coniato dall’Università di Stanford, una delle più prestigiose e competitive del mondo, per descrivere la situazione di molti studenti che, pur essendo stressati e oberati di impegni, vogliono apparire come se tutto fosse sotto controllo e come se fossero sempre felici. Il riferimento è al modo di nuotare delle papere, che sembrano scivolare tranquillamente sull’acqua, ma sotto la superficie remano furiosamente con le zampe.

Le conseguenze sulla salute

Questa sindrome non è riconosciuta come una diagnosi medica ufficiale, ma è un comportamento diffuso, spesso associato ai più giovani, ma riscontrabile anche negli adulti. Chi ne soffre vive in uno stato di costante allerta e ipervigilanza, ma cerca di nascondere le proprie emozioni negative dietro una facciata di perfezione e successo. Questo può portare a una serie di sintomi fisici e psicologici, come disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, cefalea, disturbi somatici, irritabilità, insofferenza, ansia e depressione.

La sindrome della papera è spesso più frequente tra le donne, che tendono a mostrare lati di perfezionismo e a sentirsi costantemente sotto pressione per essere sempre al massimo delle loro capacità.

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Quali sono le cause della sindrome della papera

La sindrome della papera è spesso legata alla cultura competitiva in cui viviamo, dove il successo individuale e l’apparenza di perfezione sono altamente valorizzati. Le persone orientate al successo e alla perfezione esteriore possono nascondere le proprie emozioni di paura e inadeguatezza dietro una maschera di felicità costante. Questo comportamento può sfociare nella sindrome dell’impostore, dove le persone si sentono inadeguate nonostante occupino posizioni di rilievo e ricevano riconoscimenti.

Colpa anche dei social network

Un’altra causa della sindrome della papera può essere il ruolo dei social media, che spesso mostrano solo la versione filtrata e ideale della vita delle persone, creando un confronto distorto e frustrante. Chi usa i social media può cadere nella trappola di pensare di essere solo nel proprio disagio e che gli altri non abbiano le stesse sfide e difficoltà.

Infine, la sindrome della papera può essere influenzata anche da fattori individuali, come la personalità, l’autostima, le esperienze passate, le relazioni interpersonali e il supporto sociale. Chi ha una personalità più ansiosa, una bassa autostima, esperienze traumatiche, relazioni conflittuali o un supporto sociale scarso può essere più vulnerabile a sviluppare questa sindrome.

Come riconoscere la sindrome della papera

La sindrome della papera può essere difficile da riconoscere, sia per chi ne soffre che per chi gli sta vicino. Infatti, chi ne soffre tende a nascondere il proprio malessere e a non chiedere aiuto. Tuttavia, ci sono alcuni segnali da non sottovalutare. Tra questi: mostrare sempre un’immagine di sé positiva, sicura, efficiente e felice, anche quando si è stanchi, stressati, tristi o insoddisfatti.

Avere difficoltà a esprimere le proprie emozioni negative, come la paura, la rabbia, la tristezza, il senso di colpa o la vergogna. Non riuscire a chiedere aiuto, a delegare, a dire di no, a rifiutare o a rinunciare a qualcosa. Avere un’alta autocritica, un perfezionismo eccessivo, un’insoddisfazione cronica e un senso di inadeguatezza.

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Chi ne soffre dipende dal giudizio degli altri

Avere un’alta aspettativa verso sé stessi e verso gli altri, e una bassa tolleranza verso gli errori, i fallimenti e le critiche. Avvertire un’alta pressione interna ed esterna per raggiungere obiettivi sempre più alti e difficili, e una bassa gratificazione per i risultati ottenuti. Essere sempre impegnati in qualcosa, senza concedersi momenti di riposo, relax o divertimento. Dipendere eccessivamente dall’approvazione e dal giudizio altrui, avere bassa fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.

Se ti riconosci in alcuni di questi segnali, potresti soffrire di sindrome della papera, o almeno avere dei fattori di rischio per svilupparla. Cosa fare in questi casi?

Come affrontare la sindrome della papera

Il primo passo è riconoscere il proprio stato e accettare che il nascondere costantemente le proprie emozioni può avere un costo per la salute psicofisica. Un professionista qualificato può aiutarti a capire le cause della tua sindrome.

Inoltre, può aiutarti a modificare i tuoi schemi di pensiero negativi e irrazionali, a gestire le tue emozioni in modo sano e costruttivo, a migliorare la tua autostima e la tua assertività. Ma anche a impostare degli obiettivi realistici e gratificanti, a bilanciare il tuo tempo tra attività e pausa, e a sviluppare delle relazioni positive e di supporto.

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Adotta uno stile di vita salutare

Importante anche adottare uno stile di vita salutare, che comprenda una dieta equilibrata, una regolare attività fisica, un sonno adeguato, tecniche di rilassamento, hobby ed esperienze di socializzazione e condivisione. Questi elementi possono aiutarti a ridurre lo stress, rafforzare il tuo sistema immunitario, produrre endorfine e serotonina, distrarti dai problemi, esprimere la tua creatività e sentirti parte di una comunità.

La sindrome della papera non è una condanna, ma una sfida da superare. Se ti senti come una papera, non vergognarti e non isolarti, ma cerca di aprirti e di chiedere aiuto. Ricorda che non sei sola, che non devi essere perfetta, e che puoi essere felice anche mostrando le tue fragilità.

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