Finalmente sei riuscita a realizzare il sogno che cullavi da una vita e ad acquistare (o affittare) un open space? O hai acquistato una casa con delle stanze open space come desideravi? Ti meriti sicuramente dei meravigliosi festeggiamenti. Ma dopo esserti abbandonata all’entusiasmo, devi rimboccarti le maniche. Se vuoi che il tuo nuovo nido sia accogliente, caldo ma anche funzionale è importante che presti attenzione a tutta una serie di dettagli. Ecco quindi come arredare un open space.

Cos’è un open space

Per “open space” si intende un ambiente aperto, luminoso e aeroso. Al giorno d’oggi sono frequenti sia gli appartamenti open space, sia gli uffici, ma possono essere open space anche solo delle stanze all’interno di un appartamento; si tratta del caso in cui due stanze non sono divise da pareti e porte. Se disposto in modo improprio, un open space può mancare di calore, intimità e privacy. Ogni mossa, dunque, va studiata nei minimi dettagli. 

Come arredare un appartamento open space

Organizzare un open space in modo elegante e funzionale non è così difficile, ma bisogna procedere step by step. Il primo passo è immaginare la funzione e destinazione di ogni zona. Chiediti dove vorresti allestire il soggiorno (possibilmente nell’area più illuminata), l’ufficio, la cucina, la camera da letto e così via. No, non partire con l’idea che tutto è possibile e che se a un certo punto ti renderai conto che stai sbagliando potrai sempre correre ai ripari. È vero, tecnicamente è così, ma nella pratica non è particolarmente semplice intervenire a posteriori.

E poi se tieni aperte troppe porte, non avrai quella predisposizione mentale che ti permetterà di affrontare tutte le scelte che ti aspettano successivamente senza entrare in crisi ogni volta. Al contrario, se passi in rassegna tutte le opzioni fin da subito, valutando pro e contro, e sgombri il campo, poi la strada sarà decisamente più in discesa. Quindi, se non sei convinta, piuttosto di buttarti, chiedi all’architetto l’ennesimo progetto o valuta l’ennesima disposizione.

Dividi in maniera sensata gli ambienti

Open space non significa accozzaglia e disordine. Sebbene non ci siano pareti, devi comunque cercare di dividere i vari ambienti. In che modo? Non solo con i tappeti, ma anche con gli arredi, possibilmente non troppo alti. Con una libreria, per esempio, puoi creare un angolo studio, mentre con una pianta una zona relax. Ancora, una penisola è perfetta per separare la cucina e un armadio per isolare la camera da letto.

Ottimi, in particolare, gli arredi modulari e/ mobili, che puoi organizzare e sistemare come meglio credi, così da dare anche personalità oltre che organizzazione alla tua casa. Un altro consiglio è quello di creare dei piccoli corridoi di passaggio, lasciando degli spazi vuoti fra le varie zone. In questo modo, ogni area ha confini ben definiti. Ovviamente ciò è fattibile solo per gli open space più grandi.

Organizzazione dello spazio

Puoi sistemare gli arredi vicino alle pareti, lasciando la superficie centrale libera. Questa disposizione crea un senso di ariosità e facilità di movimento. Se preferisci, invece, puoi disporre gli arredi al centro dell’open space, creando un ambiente più dinamico e centrale.

Arredamento cucina-soggiorno

L’open space cucina-soggiorno è una soluzione comune. Puoi fondere i due ambienti in modo armonioso o separarli con elementi di design. Prova a utilizzare una parete diagonale come schermo tra cucina e salone: garantirai una connessione fluida tra le due zone. L’alternativa è disporre un’isola centrale che funga da elemento divisorio e punto focale

Stile e design

Per gli amanti del design ricercato ed essenziale, opta per arredi moderni e linee pulite. Se preferisci uno stile più caldo e tradizionale, il rustico potrebbe essere la scelta giusta. Per un tocco industriale, ispirati allo stile loft con materiali grezzi e spazi aperti. Se l’open space ha altezze generose, considera l’aggiunta di un soppalco per creare ulteriori spazi.

Scegli una tavolozza coerente di colori

Architetti e interior designer utilizzano non solo la disposizione dei mobili, ma anche i colori per creare una sensazione di comfort. Come sceglierli senza rischiare di sbagliare? Prova a trattare tutti i pezzi nella stanza con una tavolozza di colori coerente per unificare lo spazio. Parti dal tuo colore preferito e usalo come base per creare una combinazione armonica e non troppo eccentrica di tonalità. In alternativa, usa la sfumatura che tanto ti piace per i dettagli, utilizzando un altro fondo principale per l’intera stanza.

Sei indecisa? Fai una prova su un piccolo rettangolo di parete e osserva l’effetto che ti suscita. Puoi anche mettere a confronto due tinte diverse. In questo caso, usale su due pareti perpendicolari tra loro, con più e meno luce, osservando anche i cambiamenti a seconda dell’illuminazione.

Non sentirti limitata nella scelta dei materiali. Puoi bilanciare la scala cromatica e i vari tipi di tessuti, dalla pelle al legno.

Elementi essenziali

Nell’arredamento di un open space gli arredi devono essere versatili, facilmente adattabili per diverse attività. Assicurati di avere una buona illuminazione in tutto l’appartamento e scegli sedie ergonomiche e tavoli funzionali. In ultimo, per creare un ambiente accogliente gioca con colori e tessuti.

Non sottovalutare il potere dei piccoli “trucchi”

Tieni presente alcuni “trucchetti” di massima:

  • con un tappeto che separa i piani visivi puoi distinguere meglio le varie aree;
  • inserire degli elementi di legno in tutto l’open space può aiutare a creare un campo visivo più coeso e ad armonizzare gli arredi;
  • un camino può aggiungere stile e praticità;
  • inserendo qualche mobile arrotondato e soffice rendi la casa più “vissuta” e accogliente;
  • se vuoi che l’ambiente sia armonico, tieni presente che pavimento e soffitto dovrebbero abbinarsi ai mobili;
  • un tocco di colore importante e contrastante dà profondità all’open space.

Come arredare una cucina open space

Pensare la cucina open space è una soluzione ormai diffusissima negli ultimi anni. Quello che un tempo veniva chiamato umilmente “angolo cottura” si è trasformato in una tendenza apprezzatissima e sempre più gettonata, anche se a volte progettare un unico spazio comunicante tra soggiorno e cucina non è così facile e immediato, e arredare i due spazi come fossero uno solo richiede qualche accortezza. Se sei in cerca di idee, consigli e ispirazioni per arredare la cucina open space, sei capitata nel posto giusto.

Cucina open space: pro e contro

Sempre più spesso quando si ristruttura – anche se la metratura dell’abitazione permetterebbe di tenere la cucina chiusa – si sceglie di “aprire” la cucina in modo da creare uno spazio unico e continuo tra soggiorno (o salotto) e cucina. Per capire se questa soluzione fa per te individuiamo subito vantaggi e svantaggi

I pro

  • L’effetto ottico restituisce l’idea di un ambiente arioso, grande, spazioso
  • Si risparmia spazio, ottimizzando abitazioni dalla metratura esigua
  • La continuità tra i due ambienti favorisce la valenza “sociale” della zona giorno: ad esempio puoi interagire con gli ospiti mentre termini di preparare la cena, puoi vivere meglio la cucina insieme a tutta la famiglia in tutti i momenti della giornata

I contro

  • Bisogna abbinare due spazi con funzioni diverse tra loro come soggiorno e cucina
  • Bisogna tenere la cucina sempre in ordine perfetto dato che è a vista
  • Odori e vapori di ciò che cuciniamo invadono anche il soggiorno

Tutti questi svantaggi sono ovviabili e in questo articolo ti spieghiamo come, a cominciare dalla questione forse più veniale, ma che in realtà rappresenta un deterrente per molti: gli odori della cucina in soggiorno.

Come separare la cucina dal soggiorno

Che senso ha separare i due ambienti se abbiamo voluto un open space? In realtà un elemento divisorio migliora l’effetto visivo comunicando una distinzione funzionale degli spazi, conservando però l’effetto arioso. Le soluzioni possono essere principalmente: 

  • Utilizzare un muretto, che si può sfruttare anche come penisola: servirà a rimarcare il limite tra due spazi con funzioni diverse, creando un’ulteriore parete dove posizionare elementi funzionali per la cucina
  • Sfruttare un’isola, che oltre a fare da delimitazione ai due spazi è estremamente funzionale come punto di appoggio
  • Inserire dove possibile una porta scorrevole: tenendola aperta manterremo ben in vista il nostro open space, chiudendola ci salviamo dagli odori della cucina – ma attenzione è importante avere in questo caso una finestra in cucina.

Cucina open space piccola

Arredare una cucina piccola richiede scelte iper razionali, questo vale ancora di più se si tratta di un piccolo angolo cottura in un ambiente open space. Se i mobili della cucina possono occupare solo un piccolo angolo, o comunque solo una esigua parete, va da sè che la cucina dovrà essere essenziale e fatta su misura. Sfrutta l’altezza, utilizza ogni centimetro e se pensi che gli appoggi non siano sufficienti prova ad aggiungere una piccola isola mobile.

Sfrutta i colori chiari (anche per il muro) che creino la percezione di uno spazio più ampio e posiziona dei faretti strategici per avere l’illuminazione giusta.

Cucina open space con isola

Se invece hai molto spazio da sfruttare e vuoi una cucina grande e dotata di ogni optional anche se posizionata in un open space, la risposta è sicuramente utilizzare un’isola.

Si tratta di disporre un elemento di fronte alla parete principale della cucina: oltre a rivelarsi molto utile per la presenza di ulteriori scomparti dove riporre gli oggetti della cucina, l’isola può essere sfruttata come comodissimo piano di lavoro, ma anche come punto dove consumare la colazione o un pasto veloce. Se ti piace l’idea può diventare anche la parte dove posizionare il lavello. Alla base di questa soluzione c’è un’interpretazione dello spazio fluida e ariosa. 

Cucina open space e salotto: come creare un ambiente coerente

E ora veniamo a un tema fondamentale: creare coerenza tra il salotto e l’angolo cottura. Non si sfugge: se hai scelto questa soluzione non puoi pensare l’arredamento dei due spazi in uno come se fossero due stanze diverse. Bisogna creare una continuità visiva, e i capisaldi sono questi:

  • Usa lo stesso pavimento, meglio se piastrelle
  • I mobili devono essere dello stesso colore, oppure in colori diversi ma che seguano una palette ben precisa
  • Anche lo stile dell’arredamento deve essere simile: quindi se la cucina è moderna deve esserlo anche il salotto, e via così

Se vuoi aggiungere un twist, punta sul pavimento, in special modo se ci tieni a usare il parquet, che per definizione non è adatto al pavimento della cucina, ma è splendido in salotto. Un trend gettonatissimo consiste nel differenziare il pavimento tra angolo cucina e salotto vero e proprio, magari scegliendo pavimenti in resina (super pratici da pulire) per la cucina e appunto parquet per la parte del salotto. Molto interessante e sempre più diffusa l’idea di creare una sorta di incastro tra piastrelle esagonali e liste di parquet.

Decorazioni e minimalismo

La regola generale in questi casi è minimalismo a tutti i costi. Se ti piace avere una cucina piena di oggetti forse è meglio evitare l’angolo cottura nell’open space, e piuttosto scegliere una soluzione che preveda una cucina abitabile e chiusa. La cucina a vista infatti deve essere il più sobria possibile ed essere super razionale, altrimenti si crea molto facilmente un effetto disordinato, tutt’altro che gradevole.

Come arredare l’ingresso di un open space

Se vuoi dividere l’ingresso sul tuo appartamento open space dalla stanza sulla quale si affaccia, ci sono diverse soluzioni che puoi adottare senza dover ricorrere a una parete muraria e mantenendo quindi una visuale ad ampio respiro della stanza. Si possono scegliere ed attuare valide soluzioni che permettono di creare un ambiente caratteristico e luminoso, quali: librerie a giorno, un elegante mobile con acquario, un comò dalle forme sinuose. Se invece si è in cerca di un’idea nuova ed originale, si potrebbe optare per una struttura in legno o in metallo e inserire al suo interno piantine o oggetti particolari, per dare un tocco caratteristico al vostro ingresso. Di seguito troverai alcuni consigli ed esempi pratici su come gestire, esaltare e definire al meglio la zona d’ingresso in un open space.

Libreria

Per separare gli spazi in un ambiente ampio, si può ricorrere ad una libreria in legno o in metallo, creando uno stile classico e rustico nel primo caso, o moderno nel secondo. Se non si vuole riempire la libreria con soli libri e renderla monotona, si possono aggiungere varie decorazioni fra uno scaffale e l’altro, aggiungendo degli oggetti in porcellana o accessori in stile “Chabi chic” quali piccole lanterne, vasetti di fiori, lampade particolari, così da rendere il vostro divisore, oltre che utile, piacevole alla vista. 

Piante

Se si è amanti del verde, potremmo inserire come divisorio delle splendide piante esotiche come la Kenzia o il Ficus, dal fusto altro e intrecciato. Oltre al dare un tocco elegante e accogliente all’ambiente, sono molto utili per purificare e rinfrescare l’aria di casa. Per dare un effetto ottico dinamico inoltre si possono associare a queste piante imponenti altre più piccole e di tipologie differenti.

Monolocale pop

Paravento

Infine, come ulteriori divisori, è consigliabile utilizzare dei paraventi, in quanto si tratta di oggetti abbastanza economici e dunque alla portata di tutti, d’effetto e poco ingombranti. Si trovano sul mercato con differenti stili e decorazioni: giapponesi, in vetro, in legno, in tessuto, dai motivi astratti e geometrici, o ancora un separé in legno e tela. Si possono disporre in modo da creare un “muro” tra la porta d’ingresso e il vostro soggiorno, rendendo il tutto elegante e raffinato. Inoltre, essendo pieghevole, sarà semplice ripiegarlo e toglierlo per guadagnare nuovamente spazio.

Come arredare un ufficio open space

Gestire un’attività d’ufficio all’interno di un open space, con un numero notevole di dipendenti, non è molto semplice, specie se la struttura degli arredi è mal progettata. In effetti, non sono poche le lamentele di lavoratori a cui manca la privacy, disturbati dal tono di voce di colleghi che parlano al telefono o che sbirciano il lavoro sul pc, con conseguente diminuzione del livello di produttività aziendale. La legge prevede che lo spazio minimo per individuo sia di 15 mq, mentre nella realtà se ne dispone di molti meno (circa 8 mq a lavoratore). Attraverso questa guida, verranno date delle indicazioni su come arredare un ufficio open space, valorizzandone la metratura a disposizione e creando ambienti di lavoro confortevoli, flessibili e soprattutto funzionali, perché il concetto di open space non si può solo ridurre al design, ma deve per forza di cose anche tenere in considerazione le esigenze del dipendente.

Realizzare un gioco di incastri

La filosofia dell’open space si sviluppa intorno al concetto dell’ufficio come ambiente da vivere. Le soluzioni d’arredo proposte sono a misura d’uomo, altamente funzionali, comode e nel più totale rispetto dell’individuo. Ci si servirà di un gioco di incastri, di scaffali e cubi componibili che delimitano lo spazio di ciascuno, senza però dividere in maniera netta. Inoltre, gli arredi che si andranno a scegliere, oltre ad avere un bel design e catturare la vista, dovranno essere soprattutto polifunzionali.

Edificare delle pareti divisorie

Un’altra soluzione di arredamento molto interessante può essere quella di pensare alla realizzazione di vere e proprie pareti divisorie in vetro, che dovranno andare a delimitare lo spazio di ciascuna scrivania o postazione. Questa soluzione garantirà la trasparenza e la comunicazione di un ambiente aperto, rispettando dunque in pieno la filosofia propria dell’open space. Ma c’è di più: le sottili pareti divisorie in vetro, saranno in grado di aumentare il grado di privacy e, di conseguenza, anche l’isolamento acustico, garantendo minore stress e maggiori possibilità di concentrazione ai lavoratori.

Collocare un mobile polifunzionale

Veniamo ora ai dettagli di arredamento. Per la scrivania del direttore o responsabile, si andrà a scegliere un mobile completo, ed ottimizzato su tutti i lati, che unisce ad un ampio piano di lavoro, una servente, dei pratici cassetti ed un vano libreria. In questo modo, avrete già ricavato parecchio spazio e concentrato le attività giornaliere in un unico ambiente.

Pensare a delle scrivanie sagomate

L’area operativa viene scandita da una serie di scrivanie sagomate, disposte seguendo la linea del perimetro della stanza, e non per forza seguendo degli schemi tradizionali d’arredo. Per guadagnare spazio ed aumentare la vivibilità e la privacy di ognuno, dei contenitori su ruote, divideranno le postazioni, oltre che permetterne lo spostamento in caso di continue trasformazioni.

Approntare delle librerie amovibili

La parte centrale dell’ufficio, potrà essere occupata da soluzioni di moduli asimmetrici accatastati casualmente che fungeranno da moderne librerie, di varie misure ed altezze. Inoltre, è possibile sceglierli nella versione a ruote, per modificare in qualsiasi momento il “passaggio” dell’open space. Questo tipo di soluzione, infatti, potrà andar bene per sempre, anche qualora aveste la voglia o la necessità di modificare la disposizione dell’arredamento del vostro ufficio.

Pensare al corretto grado di luminosità

Infine, un trattamento particolare dovrà essere riservato alla luminosità che occorre garantire all’ambiente open space. Le grandi finestre di cui ogni open space di solito dispone, potranno essere arricchite con delle tende a metà trasparenti: facili da applicare, agevoli da pulire e che in ogni caso sono in grado di garantire il massimo filtraggio dei raggi del sole. Una soluzione di arredamento ideale per operare in un contesto lavorativo che sia sempre in grado di produrre il massimo livello di rilassamento e comfort.

Come organizzare un open space

Illuminazione di un open space: gli errori da evitare

L’illuminazione è un elemento essenziale per il comfort ed una corretta abitabilità di ogni ambiente. La luce sta diventando poi sempre più anche un elemento di arte e design di interni, che si associa quindi alla stessa attenzione per l’ideazione dei locali e la scelta degli arredi. Per quanto riguarda poi ambienti che richiedono più attenzione nella progettazione, come nel caso dell’open space, è davvero molto semplice sbagliare e rendere un posto troppo freddo in stile industriale piuttosto che in un posto caldo ed accogliente. Vediamo insieme i 10 errori da non fare nell’illuminazione di un open space, in modo da attuarne a pieno le potenzialità di comfort e vivibilità.

 Non indicare gli obiettivi

Per scegliere l’illuminazione più corretta per il proprio ambiente, bisogna dapprima chiedersi quale sia l’obiettivo che si vuole realizzare e la priorità delle varie necessità in gioco. Ad esempio regolandosi sull’utilizzo che si fa dell’open space e delle persone che ci vivono. Pertanto, è consigliabile posizionare delle luci bianche ed alte nelle zone di lettura o del salotto, attraversi delle lampade a stelo lungo. Per la zona cucina invece è consigliabile puntare la luce in direzione opposta, ovvero dall’alto verso il basso.

Non progettare

Uno degli errori più comuni nell’installazione di illuminazione è appunto quella di acquista ed installare apparecchiature senza progettare l’intera linea di illuminazione dell’open space. Per fare tutto il progetto, bisogna partite dall’indicare sulla piantina le varie zone della casa, come la zona living o l’angolo cucina. Per ognuna di queste zone e lo spazio a loro adibito, sarà poi necessario scegliere dove collocare la fonte di luce e la tipologia di apparecchiatura da installare. Ci si può aiutare con una piantina dell’open space, in modo da appuntare tutto in dettaglio.

Creare distacchi

L’open space è molto più difficile da illuminare, appunto per la sua mancanza di spazi delimitati e di muri divisori. Per tale motivo bisogna prestare molta attenzione a creare un’illuminazione senza distacchi tra le varie zone living dell’open space. Un consiglio è quello di non illuminare direttamente le zone di confine tra un’area e l’altra del locale, ma piuttosto creare delle zone sfumate per permettere agli occhi di abituarsi da uno spazio ad un altro. In alternativa si possono utilizzare dei led regolabili in prossimità di tali passaggi o in punti in cui la conformazione degli ambienti cambia.

Dimenticare la luce naturale

Durante la progettazione dell’illuminazione di un’open space non bisogna dimenticare la luce naturale e come questa muti durante il giorno nelle varie zone, così da adeguare l’illuminazione il più possibile ad un contesto di naturalezza e benessere. Per operare al meglio l’unione senza distacchi tra luce naturale è artificiale, risulta più idoneo utilizzare dei led. Inoltre vi sono luci intelligenti capaci di adattarsi alla luce naturale ed ai suoi cambiamenti durante tutta la giornata. Per un’alternativa più semplice, la chiave potrebbe essere quella di prediligere l’applicazione di lampade e luci a discesa solo nei punti più nascosti da elementi architettonici, oppure nei punti più distanti dalle finestre.

Non differenziare le fonti

Negli open space è d’obbligo non utilizzare un’unica sorgente di luce. Appunto perché gli spazi sono molto ampi e variegati, è più indicato differenziare le fonti di luce sia per altezza, colore ed intensità. In questo modo l’effetto sarà non solo di grande comfort, ma anche molto bello dal punto di vista estetico. Le nuove soluzioni di illumino-tecnica sono infatti sempre più orientate al design unito all’attenzione alle caratteristiche tecniche dei corpi illuminanti che vengono adoperati.

Non disporre in base all’utilizzo

La scelta del materiale di illuminazione deve essere fatta tenendo sempre d’occhio la finalità di un dato spazio. Ad esempio per la zona lettura deve essere scelto un voltaggio superiore a quella living. Lo stesso può dirsi della zona cucina, in cui sono da preferire potenze maggiori e a prevalenza di luce bianca. Sempre in ottica di progettazione, quindi, è necessario prendere ogni decisione sull’illuminazione unendo la funzionalità al gusto estetico.

Salotto open space colorato

Usare troppi lampadari

Sarebbe consigliabile utilizzare uno o al massimo due lampadari in un open space, altrimenti si corre il rischio di pasticciare troppo tra stili e colori. Meglio alternare altezza e forme per un effetto di illuminazione più gradevole anche dal punto di vista estetico. Inoltre il cono di luce creato dai lampadari dall’alto verso il basso non va bene in tutti gli ambienti. Meglio conservare un lampadario per la zona ad esempio living o cucina, ma non ad esempio per la zona di studio o lavoro. Il comfort degli ambienti ed una buona visione devono sempre essere tenuti a mente.

Non differenziare i colori

Bisogna sempre tenere a mente i diversi colori dei fasci di luce dell’illuminazione domestica, altrimenti si creano dei brutti contrasti che non permettono neanche di avere una corretta visione e comfort nella vivibilità dello spazio. Controllate quindi sempre che vi siano colori simili vicini, senza grandi contrasti immediati. La regola base è quella di non utilizzare luci calde e fredde in contrasto tra loro, ma bisogna seguire una linea unica per non infastidire gli occhi ed avere un buon effetto anche in termini estetici.

Non considerare il colore circostante

Per la scelta dell’illuminazione è imprescindibile valutare anche il colore delle pareti e di eventuali decorazioni, quali ad esempio la carta da parati. Non è possibile scegliere infatti l’illuminazione senza considerare l’effetto che si avrà sulle pareti circostanti. Se infatti le stanze ricevono poca luce, l’illuminazione dovrà essere più forte in caso di colori scuri o tappezzerie alle pareti. Al contrario, vicino a fonti di luce quali le finestre, sarà possibile giocare di più con luci calde e colori delle pareti più intensi.

Non osare

Un errore che si può compiere è quello di non osare o sperimentare con l’illuminazione. Gli open space sono per antonomasia dei luoghi in cui provare di più a giocare con stili e colori, quindi è bene seguire delle regole di base ma senza farsi ingabbiare da esse come dogmi. Un esempio è quello di adoperare anche elementi murari ed architettonici per giocare ancor più con la luce e gli arredi. Un esempio può essere quello di creare dei controsoffitti con delle rientranze nel cartongesso, inserendo così dei led che diano un buon effetto di luce e di design.