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Bonus psicologo, il ministro Schillaci scrive a Fedez: la risposta del rapper

La petizione lanciata online da Fedez per la salute mentale ha superato in tre giorni 300mila firme. Il ministro della Salute ha risposto, ma il rapper non è soddisfatto

Fedez chiama e il ministro della Salute, Orazio Schillaci, risponde. Nei giorni scorsi il rapper ha lanciato una petizione online per chiedere che vengano varati i decreti attuativi delle norme sul Bonus psicologo e che ci sia un impegno a stanziare maggiori fondi per la salute mentale.

In pochissimo tempo sono state superate le 300mila firme. Ed è anche arrivata una comunicazione dal ministro Schillaci, che ha precisato che nei prossimi giorni, in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, verrà varato il decreto attuativo per il Bonus Psicologo 2023.

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Fedez ringrazia chi ha firmato la petizione

A dare la notizia della risposta del ministero della Salute è stato lo stesso Fedez, che sui social network commenta la nota giunta dal ministero. “Partiamo dalle notizie belle”, ha esordito il rapper, “ci scrivono che ‘nei prossimi giorni procederemo con il ministro dell’Economia e Finanze a varare il Decreto attuativo per il Bonus Psicologo 2023’. Quindi, finalmente, questi soldi verranno sbloccati. Cosa significa? Significa bravi tutti, ragazzi, perché raccogliere 300mila firme in tre giorni serve a far muovere un po’ le cose. Quindi ottimo”.

La critica alle parole del ministro

Peccato, però, che la risposta del ministro non abbia del tutto convinto il rapper, che da quando è stato operato per un tumore ha fatto propria la battaglia per la salute mentale. Nella nota, infatti, il ministero sottolinea gli sforzi compiuti per migliorare la situazione della salute mentale nel Paese.

Immediata la risposta di Fedez: “Alla luce delle informazioni che abbiamo a disposizione e dei confronti con organizzazioni pubbliche attive nel campo della salute mentale, emerge che la realtà non è esattamente questa e che occorre un impegno ancora maggiore affinché queste promesse si traducano in azioni concrete”, fa sapere il rapper. Che continua: “Pertanto, continueremo a vigilare e a lavorare instancabilmente per assicurarci che le parole non rimangano soltanto dichiarazioni di intenti. Presto presenteremo ulteriori dettagli sulle questioni che richiedono ancora interventi e azioni immediate”.

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Salute mentale, l’Italia agli ultimi posti in Europa

Intanto, la petizione procede spedita verso l’obiettivo delle 500mila firme. Nel testo diffuso online, si afferma che “in Italia quasi 2 milioni di bambini e adolescenti soffrono di disturbi mentali. L’Oms indica il suicidio come la quarta causa di morte nel mondo tra i teenager tra i 15 e i 25 anni. L’Istat ha certificato che nel 2021 il 6,2% (l’anno prima erano il 3,2%) dei ragazzi tra 14 e 19 anni, oltre 220 mila giovani, erano insoddisfatti della propria vita e vivevano una condizione di cattiva salute mentale”.

Continua: “Negli ospedali e nei consultori ci sono 2,8 psicologi ogni 100mila abitanti ma secondo l’Istituto Superiore di Sanità servirebbe 1 psicologo ogni 1000 abitanti. L’Italia, destinando alla salute mentale poco più di 60 euro per cittadino, si colloca fra gli ultimi posti in Europa”.

Fedez: “Il ministro non ci ha ancora incontrati”

“È ora che il benessere psicologico di tutti, e dei nostri ragazzi in particolare, diventi una priorità per questo Paese”, afferma Fedez nella petizione. Dopo la risposta del ministro Orazio Schillaci, il rapper ha precisato: “Nonostante la risposta ricevuta, il ministro non ha ancora accolto la nostra richiesta di incontro. Riteniamo che il dialogo diretto sia essenziale per affrontare le complesse sfide legate alla salute mentale e per garantire un reale cambiamento. Pertanto, rinnoviamo il nostro invito per un incontro ufficiale, auspicando che il Ministero accolga questa richiesta nell’ottica di una collaborazione costruttiva”.

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“Non sempre le petizioni raggiungono lo scopo”

Ai suoi follower su Instagram Fedez ha poi spiegato: “La cosa di cui sono molto contento è che è ovvio: non sempre le petizioni riescono a ottenere dei risultati. Capita anche che finiscano in un nulla di fatto. Questo, però, non è il caso”.

Ha aggiunto: “Ringrazio tutte le persone che hanno firmato la petizione, tutti gli amici che l’hanno condivisa. Continuate a firmarla, perché più siamo e più ci faremo sentire e più questa petizione avrà un peso nel portare dei cambiamenti concreti rispetto a un tema di cui si parla sempre troppo poco”.

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