Papa Francesco

Papa Francesco, la decisione sui suoi funerali: “Ecco dove sarò sepolto”

Cambia il rito funebre dei Pontefici per volontà di Papa Francesco: "Il rituale attuale è troppo sovraccarico"

Alla sua morte Papa Francesco sarà esposto nella bara e non su un catafalco, “con dignità ma come ogni cristiano”. Così Bergoglio, 87 anni, semplifica il rito funebre, secondo quanto dice nel libro-intervista “El sucesor” (in uscita il 3 aprile in Spagna, dopo l’estate in Italia) con il giornalista spagnolo Abc Javier Martinez-Brocal. Ma non è questa l’unica novità…

Rito funebre, le nuove regole di Papa Francesco

Ricordando i funerali di Benedetto XVI, Francesco dice: “Sarà l’ultima veglia funebre celebrata così, con il corpo del Papa esposto fuori dalla bara, su un catafalco. Ho parlato con il cerimoniere e abbiamo eliminato questo e tante altre cose“, “il rituale attuale era troppo sovraccarico”.

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Cambia dunque il rito funebre dei Pontefici per volontà di Francesco e le prime esequie con le nuove regole saranno proprio le sue. Tra le altre novità: non ci sarà la doppia veglia, ma una sola, e nessuna cerimonia pubblica di chiusura della bara. Francesco conferma inoltre di aver dato disposizioni per essere sepolto a Santa Maria Maggiore ed il luogo che sarà a lui riservato, un’area dove venivano riposti i candelabri, “è pronto”.

L’attacco a monsignor Georg Gaenswein

Pensando alle esequie di Benedetto XVI, il Pontefice attacca l’ex segretario di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein. “Mi ha provocato un grande dolore che il giorno del funerale sia stato pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere, è molto triste. Naturalmente non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato. Il libro è stato pubblicato il giorno del funerale, e l’ho vissuto come una mancanza di nobiltà e di umanità”, dice riferendosi al volume che porta proprio la firma di Gaenswein “Nient’altro che la verità”.

Papa Francesco

Il rapporto con Papa Benedetto

A proposito del suo rapporto con Benedetto XVI, Bergoglio racconta: “Per me è stato un padre“. Lo definisce “un grande”, “un progressista”, “uno che non era attaccato al potere” e la sua rinuncia è stata segno di “onestà”. Ricorda l’ultima volta che lo ha visto, poco prima che morisse: “Mi guardava e mi stringeva la mano”, “ricordo perfettamente i suoi occhi chiari”.

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Bergoglio racconta poi di quando alcuni cardinali andarono dal Papa emerito per protestare sulle sue parole sulle unioni civili tra omosessuali.Mi volevano processare“, “lui mi ha difeso”. Ratzinger non era sempre d’accordo con le sue decisioni ma “con il suo silenzio le ha sempre rispettate”.

All’inizio del pontificato, in quel saluto a Castel Gandolfo, Papa Francesco e Benedetto parlarono della questione degli abusi. “Cambiai alcune delle persone come lui mi aveva suggerito” di fare. Infine rivela particolari più intimi, come quando gli portava i souvenir al ritorno dei suoi viaggi apostolici.

Papa Francesco e la modifica del conclave, le indiscrezioni

Nel libro-intervista Bergoglio parla anche del conclave del 2013, e del fatto che il cardinale Angelo Scola, tra i più papabili, dava indicazioni di votare per lui.

Sul prossimo futuro il Papa afferma che non scriverà una enciclica sulla pace e neanche una riforma del conclave, smentendo le indiscrezioni uscite su questi due possibili documenti.

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