Da quando sono freelance, la casa è il mio centro di gravità permanente e il cleantok, trend virale su TikTok, sta rivoluzionando anche la gestione del lavoro domestico. A lungo cercato il mio appartamento, corrisponde ai bisogni miei e della famiglia, quelli che la convivenza forzata del lockdown ha evidenziato con urgenza. È spaziosa, luminosa e ha un gran terrazzo sulla testa, con una veranda che abbraccia lo skyline milanese da un lato e dall’altro le montagne. Qui abbiamo fissato il mio ufficio e il quartier generale del benessere familiare. Qui inizia la mia giornata, con un saluto ai primi raggi del sole.
La cura della casa che fa bene allo spirito
Non sono solo le sedute di yoga a spezzare la routine davanti al monitor: identificarmi così intimamente con le stanze che abito ha acceso in me un interesse inedito per la cura di questa casa così amata, che si rispecchia in una nuova attenzione all’equilibrio psicofisico. Una sollecitudine che è, appunto, cura, non obbligo. Così il beep della lavatrice, che scandisce il “ciclo dei panni”, è il piacevole richiamo che mi convince a staccare gli occhi dal computer e dedicarmi al rituale della mattina, sotto la supervisione del gatto Mowgli, fedele “umarell” del bucato. Ritiro la biancheria e la stendo su un balconcino assolato (il mio “mestiere” preferito, che eseguo con perizia per risparmiarmi ore di stiratura); quando fuori è freddo e umido, consegno invece lenzuola e magliette nella bocca tiepida dell’asciugatrice.
Il lavoro domestico? È tutt’altro che noioso
Non sono l’unica a coltivare certi riti. «L’approccio alle attività domestiche vive oggi trasformazioni radicali» conferma Luana Rossolini, General Manager Home Care Unilever Italia, multinazionale titolare di marchi tra i più diffusi (dal food al beauty, dai prodotti per l’igiene a quelli per la casa), che dal suo osservatorio privilegiato registra le abitudini di consumo e la relazione tra le persone e gli ambienti domestici. «Complice anche la pandemia, ci siamo abituati a trascorrere più tempo in casa» spiega. «Se in passato le pulizie erano percepite come noiose, oggi sono un’occupazione sempre più piacevole, che regala soddisfazioni.
Un aspetto interessante è l’intrinseca connessione tra la cura di sé e quella della casa. Non si tratta più solo di rimuovere sporco e macchie, ma di migliorare il modo in cui ci sentiamo. In linea con ciò, le tendenze di consumo sono sempre più attente agli aspetti di sensorialità, sostenibilità e praticità d’uso dei prodotti. Le fragranze contribuiscono, ad esempio, a migliorare l’umore e a regalare sensazioni positive».
Il Cleantok ci fa innamorare del lavoro domestico
La pulizia e il decoro, insomma, come ingredienti del piacere e della bellezza che sentiamo il bisogno di dedicarci. Per noi è stata dirimente l’istituzione di un “cleaning day” familiare che coinvolge genitori e figli. Ogni corvée è immortalata su un tazebao in cucina, che designa i responsabili delle varie attività e ha ingaggiato una sfida all’eccellenza che è anche revanche generazionale.
Se io mi accontento di ritagliarmi pause balsamiche tra il bucato immacolato e mio marito persegue la missione di sconfiggere il calcare nel mondo, figlio uno ha preso talmente sul serio il suo incarico da mettere a punto un decalogo di tecniche ninja nel campo minato della sgrassatura di padelle e stoviglie, attingendo al sapere dei creator di TikTok, dove l’hashtag #CleanTok spopola con centinaia di miliardi (miliardi!) di visualizzazioni; mentre figlia due è una tale pro nell’intercettazione delle etichette più green da meritarsi una laurea in Chimica honoris causa.
«Oggi responsabilità che tradizionalmente erano affidate alla figura femminile vengono ripartite e le attività domestiche trasformate in momenti di socialità, spesso accompagnate da musica, chiacchiere o rituali condivisi».
Magico Cleantok: per i giovani il lavoro domestico è sempre più cool
I dati sull’home care di cui dispone Unilever – che con la strategia “Clean Future” ha rivoluzionato ogni aspetto del settore, dalla rimozione delle macchie al design degli imballaggi, all’impiego di prodotti biodegradabili – confortano le piccole rivoluzioni del nostro ménage. Nuove sensibilità «senz’altro amplificate dai social media» riferisce Rossolini «hanno contribuito a rendere le pulizie una forma di intrattenimento soprattutto tra i giovani. Il 58% degli utenti della Gen Z dichiara di fidarsi di più di un prodotto o di un marchio dopo averlo conosciuto attraverso il feed di un creator».
Se le famiglie con figli tendono a privilegiare prodotti efficaci ma sicuri, «con particolare attenzione alle formulazioni ipoallergeniche e ai disinfettanti, un segmento interessante è quello dei giovani, più propensi a sperimentare: studenti, lavoratori fuori sede o nuove coppie. Il loro stile di vita dinamico li porta a cercare prodotti innovativi che semplificano le operazioni quotidiane» aggiunge Rossolini. «Ci dicono i dati, per esempio, che i cicli di lavaggio brevi sono utilizzati da più del 52% dei consumatori per rinfrescare i capi quotidiani, risparmiare tempo e ridurre i costi della bolletta. Un’altra evoluzione nelle abitudini guidata dalla ricerca di rapidità ed efficienza». Non ditelo ai miei figli.