Libere e uguali: l’indagine sulla famiglia
La chiamano anche nido, perché è il luogo della sicurezza rasserenante e della dolce intimità d’affetti. O, quantomeno, dovrebbe esserlo. Spesso invece, come emerso dal nostro Osservatorio sui diritti, la famiglia diventa l’esatto opposto: un covo di squilibri, manipolazioni e stereotipi che nutrono numerose forme di violenza. Proprio per questo ne abbiamo fatto l’oggetto del terzo tavolo di lavoro del nostro progetto Libere e uguali. Per una nuova idea di parità, in collaborazione con l’associazione D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza – e l’Università degli Studi di Milano.
Lì dove nasce l’educazione al rispetto
Alla Statale di Milano, lo scorso 6 giugno, abbiamo raccolto le idee, le esperienze e le competenze di una pluralità di esperte, con l’obiettivo di trovare insieme risposte concrete a domande tanto complesse quanto necessarie. Come si può correggere la bilancia del carico domestico, affinché smetta di pendere sempre dallo stesso lato della coppia, il nostro? Quali tutele legali devono essere introdotte, modificate o rafforzate perché le donne possano dirsi economicamente in sicurezza? E poi, perché la violenza domestica, come quella economica, non è ancora riconosciuta come reato?
Dai problemi alle soluzioni (concrete)
Dai tanti contributi emersi per rispondere a questi interrogativi, abbiamo tratto proposte concrete che agiscono sulle normative, sul linguaggio e su quell’educazione al rispetto che può – anzi, deve – nascere prima di tutto in famiglia. Te le racconteremo presto. Seguici!
I partecipanti al terzo tavolo di lavoro
Il nostro incontro sulla famiglia ha coinvolto rappresentanti di realtà diverse, nella convinzione che solo mettendole in dialogo si possa produrre un’azione di contrasto alla violenza e alle discriminazioni di genere ancora più efficace.
- Anna Agosta, consigliera nazionale di D.i.Re
- Laura Logli, avvocato matrimonialista
- Costanza Nardocci, professoressa associata in Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano
- Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation
- Martina Semenzato, presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio
- Alessandra Kustermann, ginecologa e presidente di SVS Donna Aiuta Donna Onlus
- Silvia Romani, professoressa associata di Storia delle Religioni all’Università degli Studi di Milano e referente dipartimentale Rete Parità di Ateneo
- Folco Gervasutti, PR&CSR Supervisor in Avon Italia
- Caterina Crapanzano, vice questore aggiunto della Polizia di Stato
Con la collaborazione scientifica di Università degli Studi di Milano
Consulenza di: D.i.Re
Partner: Avon, Banco BPM, Biorepack, Generali, Gruppo FS, Jeep, Mundys