Comincia tutto con una richiesta di amicizia sui social e qualche “like”. Finisce male, sul lastrico o dallo psicologo. «Una sera di novembre, ricevo su Facebook una richiesta di contatto da Dennis, un medico americano con la faccia simpatica. Solitamente sono diffidente, ma quella volta mi dico “perché no”?» racconta Paola, 68enne di Arezzo che dopo il divorzio e la morte della madre è contenta di passare del tempo su Messenger con quest’uomo gentile e affettuoso «ha saputo rendersi indispensabile da subito, affinché poi cedessi a ogni sua richiesta» pur senza essersi mai visti di persona né sentiti al telefono. Con la promessa, però, di incontrarsi al rientro dalla sua prossima missione in un ospedale africano.

«Amore sei l’unica persona che può aiutarmi»: la trappola scatta quando lui le dice di essere bloccato in Kenya e di aver bisogno di 20.000 euro per tornare. Promette di restituire i soldi che Paola due giorni dopo gli bonifica sul conto. A garanzia del prestito, le invia copia del passaporto e un documento firmato a mo’ di ricevuta. Peccato che siano falsi, come tutta la storia. Scoperta solo dopo aver denunciato il raggiro alla Polizia Postale accompagnata da un’amica con cui la signora alla fine si confida «avevo qualche sospetto, ma non ci volevo credere».

Love scam: i dati

Simili frodi online, anche chiamate love scam o romance scam, sono in aumento in tutto il mondo, Italia compresa e dove l’anno record è stato il 2021 con i raggiri “romantici” aumentati del 118% rispetto all’anno precedente. I casi più recenti risalgono allo scorso marzo dove a Roma dietro alla figura del finto ufficiale Larry Brooks si nascondeva una banda capace di convincere 32 donne a versare sul conto del “militare” 400.000 euro in 3 anni. Tra i truffatori un italiano e sette nigeriani, tutti arrestati.

Identikit delle vittime: donne, capita, anche agli uomini, ma in misura minore, soprattutto tra i 55 e i 64 anni. Chi si nasconde dall’altra parte del monitor? Il percorso parte dall’Africa occidentale, in Paesi come Nigeria, Costa d’Avorio e Ghana, dove il fenomeno degli scammer, nato negli anni ’90, rappresenta il “lavoro” più remunerativo per i ragazzi del luogo, complice anche una disoccupazione giovanile cronica. «Cominciano dagli 11, 12 anni, nei cybercafè, di nascosto dai genitori» racconta Valentina Peri, curatrice e antropologa bresciana con base a Parigi, interessata al rapporto fra relazioni sentimentali e nuove tecnologie. Negli ultimi due anni è volata in Ghana e Costa d’Avorio per conoscere da vicino questi Sakawa boys, sakawa è il termine ghanese per truffe online.

Love scam: come si diventa truffatori

«Il primo, ragazzo che ho incontrato, un 25enne di Kumasi, seconda città del Ghana, aveva cominciato come quasi tutti per bisogno di soldi. Ma non pensava di rubare, anzi: si è presentato come imprenditore, uno che riesce a farsi dare soldi dalle persone a cui li chiede. Il secondo invece, un 40enne di Agona Swedru (sempre in Ghana e “culla” di queste truffe) mi ha raccontato come aveva iniziato: notti intere davanti ai pc per via del fuso orario con l’America, il Paese preso più di mira (nel 2021 si stima che le vittime Usa abbiano perso circa 547 milioni di dollari, ndr)».

In Ghana Valentina Peri è anche riuscita a procurarsi un manuale con cui i truffatori alle prime armi irretiscono i mugu, le vittime. Ai più esperti bastano l’esperienza e l’empatia, ma il libretto di istruzioni, inviato via Telegram per un costo di circa 25 euro, è una collezione di “format” precompilati pronti per essere copiati e incollati, utile per chi sta cominciando a fare esperienza. Peri, ironicamente, lo ha persino pubblicato con il titolo The New Romance Scammer’s Instructor. «Tra le varie istruzioni delle truffe sentimentali c’è anche la tempistica, che indica per esempio cosa scrivere il primo, secondo o terzo, giorno di conversazione online. Come mi ha spiegato una scammer 30enne della Costa d’Avorio, la prima fase serve a creare fiducia, solo dopo si può cominciare a chiedere soldi».

Chi sono e quanto guadagnano

Fino a poco tempo fa le donne si limitavano al ruolo di “assistenti”: venivano per esempio coinvolte dagli uomini quando la vittima chiedeva loro di parlare al telefono (a tutt’oggi dietro a un profilo di donna c’è quasi sempre un uomo). «La ragazza con cui ho parlato io era una madre single con un lavoro ufficiale di copertura, ma che arrotondava con le truffe romantiche. Lavorava 20 ore al giorno e quel che spillava alle vittime tramite il suo smartphone lo condivideva con la famiglia e con altre madri single come lei. Un lavoro a rischio burnout – mi ha raccontato – perché non è facile chattare con più vittime in contemporanea, interpretando ruoli differenti senza fare errori». Bisogna essere vigili e nel tempo libero immaginare come evolverà la “sceneggiatura”.

Difficile capire quanto guadagni uno scammer, perché sull’argomento i truffatori sono reticenti, ma si parla di cifre enormi. Possono cominciare con il chiedere 100 euro per poi passare a 700-800, il costo di un affitto francese, si spacciano per europei, e, considerando che le relazioni per quanto fake possono durare anche anni, la cifra può arrivare a molti zeri. «In Ghana ho parlato con una signora afroamericana over 50 arrivata in Africa per sposare il suo scammer 30enne dopo una lunga relazione virtuale. “Siamo innamorati” mi ha detto, ma se fosse vero amore, nessuno può dirlo, anche se un dubbio è lecito»: con il matrimonio, infatti lui avrebbe ottenuto un visto permanente per gli Stati Uniti.

Il fenomeno love scam

Per alcuni scammer le truffe online sono un’attività temporanea, il tempo di mettere da parte una somma con cui aprire altri business. Per altri invece è uno stile di vita: non c’è solo l’attività dietro un computer, da soli o in squadra condividendo la connessione wi-fi: esiste tutta una subcultura codificata in cui il fine, per chi ne fa parte, è ostentare ricchezza. «In alcuni locali i deejay, al microfono presentano gli scammer che guadagnano di più come fossero influencer di successo, mentre questi lanciano banconote e offrono da bere a tutti. Per la comunità diventano persone importanti, a cui chiedere favori e aiuto economico. La famiglia e i vecchi amici non sempre accettano quest’attività».

Il love scam è infatti un’economia sommersa che dà lavoro a tanti, dagli impiegati dei money transfer fino alle guide spirituali ingaggiate per aumentare il potere di persuasione dei truffatori sui clienti e che, dietro compenso e davanti alla foto del cliente, prescrivono un rituale specifico per ogni situazione, come un sortilegio. Governi e media provano a denunciare il fenomeno del romance scam, che minaccerebbe la reputazione delle loro nazioni. Ma intanto, a migliaia di chilometri di distanza, qualcuno ignaro dell’inganno aspetta il suono di un nuovo messaggio.

Nei panni degli scammer

Ci sono film e serie tv che raccontano le romance scam dalla parte delle vittime, da The Tinder Scammer su Netflix a Only the animals – Storie di spiriti affamati del francese Dominik Moll. Il documentario Sakawa del regista Ben Asamoah mette invece in scena la vita dei truffatori online. Essendo belga di origini ghanesi, il regista ha potuto filmare per 10 anni la vita quotidiana di persone come One Dollar che con la sua voce in falsetto e foto di belle ragazze piazzate nei falsi profili social fa innamorare follemente gli uomini. Il film permette di conoscere anche il punto di vista di questi giovani, che di solito hanno tra i 18 e i 30 anni e un discreto livello di istruzione, ma sono senza lavoro e spesso hanno famiglie da mantenere.

Come difendersi

Mai inviare dati sensibili

Non mandare mai dati come indirizzo, password o numeri di carte di credito a persone che non conosci nella vita reale. Il Centro di sicurezza cibernetica della Polizia Postale consiglia di verificare l’attendibilità di messaggi ricevuti controllando il testo, spesso scritto nell’italiano sgrammaticato dei traduttori automatici, e inserendo le foto del profilo del presunto corteggiatore in siti come Google Image, per capire se sia la persona che dice di essere o se si tratti di un fake.

Mai inviare soldi

Se la controparte ti chiede un bonifico, denuncia alla Polizia Postale (commissariatodips.it). I cybertruffatori sono difficili da individuare perché i loro profili online sono spesso contraffatti o rubati, ma il reato è di truffa secondo l’articolo 640 del codice penale (prevede il pagamento di una somma fino a 1.032 euro e la reclusione da 6 mesi a 3 anni).

Mai giudicarti

Per la vergogna, molte vittime di raggiri sentimentali non denunciano, così il fenomeno cresce. Se ti capitasse questa disavventura, confidati con persone amiche e con le volontarie del Movimento Acta che assiste in Italia le vittime di truffe sentimentali. Isolarsi predispone solo a ulteriori violenze psicologiche!