Inquinamento a Torino

Inquinamento nelle città italiane: il rapporto su qualità dell’aria e decessi

Nel 2023 l'inquinamento non è cresciuto, ma ha continuato a mietere vittime. È quanto emerge dal rapporto "MobilitAria 2024"

Pur non crescendo rispetto all’anno precedente, l’inquinamento continua a mietere vittime nelle città italiane. È quanto si evince dal rapporto “MobilitAria 2024” realizzato da Kyoto Club e Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr.

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Inquinamento, valori in moderato calo

Nessuna delle 14 città metropolitane italiane ha assistito nel 2023 a una crescita della quantità di biossido di azoto (No2): per tutte i valori sono in moderato calo tranne che per Bari, Bologna e Cagliari, ferme allo 0%. Per quanto riguarda le concentrazioni di particolato Pm10 Milano (-20%), Bologna (-16%) e Torino (-12%) migliorano la propria media, mentre a Messina (+10%), Palermo (+4%) e Firenze (+4%) si segnala una modesta risalita.

In tutte le città, invece, numeri decrescenti per il particolato Pm2.5, con ottimi risultati a Torino (-23%), Bologna (-19%) e Milano (-17%). Esiti positivi attribuibili anche all’introduzione di Città 30 (a Milano e Bologna) e zone a basse emissioni (nel capoluogo lombardo).

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Decarbonizzazione e mobilità sostenibile: i dati

In questo quadro, Kyoto Club e Cnr hanno elaborato dati sulla distanza di ciascuna città dagli obiettivi di decarbonizzazione e mobilità sostenibile per il 2030. Nel 2021 maglia nera per Reggio Calabria (con una media degli indicatori del divario del -104%) e Messina (-101%). Meglio, invece, e a pari merito, Milano e Firenze (-51%).

Inquinamento a Milano

Ancora troppi morti a causa dell’inquinamento

I dati fin qui elencati non bastano purtroppo a fermare le morti per smog. Roma – secondo il rapporto – ne avrebbe il numero più alto: nella capitale sono fino a 2.755 le morti premature associabili all’inquinamento, 2.059 a Milano.

I tassi di morti premature evitabili sono più più bassi a Cagliari, dove “solò 5 (± 0,04) morti sono attribuibili all’esposizione a lungo termine al Pm10, mentre 21,88 (± 0,15) al Pm2.5 e 18,66 (± 0,14) al No2”.

A fare peggio in percentuale rispetto agli obiettivi indicati dall’Oms nelle sue linee guida per evitare morti premature da esposizione a No2 sono Messina e Reggio Calabria, rispettivamente a -298% e -273% dai traguardi. Segue a distanza Cagliari (-163%). Meglio, invece, Palermo e Bari, con -92% e -84%.

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L’impatto sanitario sull’economia

La stima dell’impatto sanitario è una delle novità di questa edizione e dimostra come l’inquinamento abbia una ricaduta anche sull’economia: si varia da 17 milioni di euro a Cagliari ai 7 miliardi di Milano.

Per quanto riguarda le emissioni delle navi, anch’esse inserite per la prima volta nel documento, a Roma Civitavecchia e Venezia il contributo delle navi da crociera all’emissione di ossidi di azoto e, soprattutto, ossidi di zolfo, è stimato essere maggiore di quello di tutte le autovetture locali.

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