Sesso matto. È quello che speravamo di fare in estate. Fuori dai radar del controllo materno. Lontano dagli occhi delle amiche assennate. Fantasticando approcci promiscui dietro le cabine dei lidi affollati, immaginando after party romantici nelle nottate davanti al falò. Eravamo goffe e scatenate, irresponsabili e temerarie. Ma solo negli intenti. All’atto pratico troppo insicure per buttarci, troppo ingabbiate nel culto della verginità, che ancora veniva considerata un “valore”. Per gli oltranzisti persino una virtù da custodire fino al matrimonio. Per tutte noi una tassa insopportabile di cui disfarsi non oltre i 20 anni, pena passare da “tardone” o, peggio ancora, zitelle designate, votate per sempre alla castità.
Prima la castità, poi la fatica. E infine… noi
Gelose delle biondine filiformi che venivano dal Nord, ci sentivamo fuori gara coi maschi più ganzi della comitiva, essendo prive di ciò che li attirava, ovvero origini esotiche (anche se il Nord si fermava a Lampugnano) e liberi costumi. Ci sforzavamo di essere come loro, disinibite e disponibili, sdraiate in pose plastiche in quei costumi sgambatissimi che sono, ahimè, tornati di moda. Ma dietro all’apparenza da giaguare vegliava indomito il nostro super ego. Un body guard con fattezze paterne, che ci intimava di fare le brave, facendo appello al dio pudore. Insomma, non la si dava. Salvo all’arrivo del grande amore.
Ci siamo accorte solo poi, con il tempo, che ogni amore può essere grande. E che ogni tanto conveniva barare, per togliersi il saio e divertirsi un po’
Non c’era bisogno di scomodare il cuore. Ché quando ha bussato, è stato bellissimo, però la festa a quel punto è finita. Abbiamo sposato la monogamia. Poi i figli, il lavoro, la menopausa… E il sesso matto? È arrivato tardissimo. In anni in cui le nostre mamme e nonne si erano già accomodate in panchina. Ubbidienti agli ormoni, che prima scalpitano e poi si addormentano. Mentre noialtre, distratte da altro, o troppo esauste per dar retta all’istinto, abbiamo sprecato i nostri anni migliori accontentandoci di amplessi fugaci o degli abbracci di Morfeo, così suadente alle dieci di sera…
Sesso dopo i 50: dissotterrare i desideri
Finché un bel giorno ci siamo svegliate. Spariti i mariti, cresciuti i figli, ci siamo trovate all’improvviso sole. Senza nessuno a cui badare, a parte noi stesse. E dopo la vertigine iniziale, le paranoie per l’età, i malumori per il letto mezzo vuoto, ci siamo scoperte finalmente libere. Alleggerite dalle zavorre e dalle corse per far felici tutti, padrone delle giornate e del telecomando, assolte dagli obblighi dei pranzi e delle cene, autorizzate a non fare la spesa, mangiare sul divano, lasciare il frigo vuoto. Il primo step è stato lo yoga. Poi il massaggio ayurvedico. Poi il weekend con le amiche. Così piano piano abbiamo recuperato il nostro tempo. Riconquistato i nostri spazi. Dissotterrato i desideri.
Niente di serio, ma vediamo: il sesso senza amore dopo i 50
Da quel momento è stato un attimo passare dai FANS in pillole (quelli prescritti per l’emicrania) ai fans in carne e ossa. Dicono i dati che mentre i giovani abbandonano le app di incontri, le 50enni aumentano. Ci fossero altri modi per frequentarsi e conoscersi, sarebbero anche lì. Quindi, non giudicate. Il fine giustifica i mezzi. E il fine è vivere, godere, sfruttare i benefit di questo nuovo tempo che non è solo ricrescita e vampate. Piuttosto è il tempo della vendemmia, quello in cui si raccoglie ciò che si è seminato. Ci manca forse il fisico di un tempo, ma per il resto abbiamo tutto: intraprendenza, esperienza, pazienza… Un po’ d’insicurezza che non guasta – è un optional di serie – e zero tabù. Come racconta l’eroina di un romanzo appena uscito, Niente di serio, ma vediamo, che tra le insidie del quotidiano scopre le gioie del sesso senza amore. Giocoso, imprendibile, seriale, da esercitare con l’incosciente disimpegno che abbiamo sempre invidiato ai maschi. E che talvolta abbiamo provato, ma sempre pagandolo con una gogna. Ora non più. È questa una nuova rivoluzione sessuale? Più adulta e consapevole di quella passata. Non sempre spensierata, ma importante. Io penso di sì. Il sesso dopo i 50 non è un ritorno al passato, è un nuovo inizio.