L’isola di Sal è una delle più conosciute dell’arcipelago di Capo Verde, a circa 500 km dalle coste del Senegal, in mezzo all’Atlantico. Meta ideale per chi cerca mare cristallino, escursioni nella natura e un’accoglienza semplice e calorosa, è facilmente raggiungibile in circa sei ore di volo dall’Italia.

Si chiama così per la presenza delle saline di Pedra de Lume, ma il vero protagonista è l’oceano, con spiagge lunghe e poco affollate, sport acquatici e paesaggi suggestivi. Ecco quattro zone da esplorare, consigli e immagini per conoscere l’isola in tutte le sue sfumature.
Sud: Santa Maria, spiagge e locali

Santa Maria, cuore turistico di Sal, accoglie calorosamente chi arriva. È un vivace centro abitato, a ridosso di una spiaggia dorata lunga 8 km. Lo scopro passeggiando per le sue vie: negozietti di souvenir e artigianato, porte e murales coloratissimi, bar che suonano Cesária Évora, ex tavole da surf ora insegne di ristoranti, una igreja azzurra in cui si celebra la messa della domenica (il 90% della popolazione capoverdiana è cattolico).

Camminando arrivo fino al Pontão, il molo dove i pescatori vendono tonni o crostacei, i bambini infilano la canna da pesca tra le assi di legno e le donne allungano noci di cocco da bere. Sorpasso alcune barche a riposo sulla sabbia e finalmente mi disfo delle infradito: sono arrivata sulla battigia. Le spiagge sono lunghe distese bianche, tra le meno affollate al mondo, lambite da un oceano turchese (senza alghe e senza meduse!).
Durante il giorno ci si rilassa sotto gli ombrelloni in paglia, che disegnano trame a pois sui corpi tintarellati. Al calar della sera, invece, ci si sposta al Bikini Beach Club: si balla a piedi nudi, si brinda con una caipirinha e si guarda il sole che scende nell’Atlantico tra le note di una playlist afro. Il sapore dell’estate mi travolge, come un invito a lasciarmi andare, prima di partire all’esplorazione del resto dell’isola.
Est: Kite Beach e Shark Bay
Sul versante orientale dell’isola si trovano alcune delle zone più suggestive per chi ama gli sport acquatici. Mi trovo a Kite Beach, campo di allenamento per i campioni di kitesurf, che qui si cimentano in acrobazie aeree spettacolari. Anche chi non pratica lo sport rimane incantato: io mi siedo sulla sabbia, con il viso rivolto al sole, ad ascoltare la melodia delle corde di conchiglie mosse dal vento e a guardare quei danzatori con la tavola ai piedi, trainati sull’acqua da un grande aquilone.

Oltre che paradiso dei kiter, la zona è riserva naturale protetta, centro di riproduzione per le tartarughe e punto d’osservazione della vita marina. Salendo verso nord, nella Shark Bay, scarpette ai piedi, si cammina nell’acqua bassa tra gli innocui squali limone. Mi passano tra le gambe, sfiorandomi i polpacci con una carezza vellutata: una scarica di adrenalina, ma anche un esercizio di fiducia verso la natura.

Intanto abbiamo attraversato la Serra Negra, promontorio roccioso che guarda l’oceano dall’alto, marziano e selvaggio: un assaggio dell’entroterra brullo e desertico.
Nord: deserto, saline e vita quotidiana

Nella parte settentrionale di Sal, c’è il deserto di Terra Boa, una landa di pietra e sabbia battuta dall’aria, che regala l’illusione di un lago in lontananza: un miraggio perfetto. Il paesaggio è quasi lunare. Lo seguo, bardata come un ghostbuster, dal sedile ammortizzato di un buggy 4×4 che sfreccia tra nuvole di polvere: terra rossa, cespugli secchi, affascinanti distese di nulla.

La sensazione di essere finita su un altro pianeta si ripresenta a Pedra de Lume, un cratere vulcanico spento che culla vasche di evaporazione del sale (da qui il nome dell’isola), dove è d’obbligo fare il bagno nelle acque salate. Mentre galleggio come nel Mar Morto guardando il cielo, immagino la prospettiva inversa – una figura in bikini immersa in un mosaico di bianco e rosa brillante – e mi sento incapsulata in una fantasia.

Ci pensa la vicina Espargos, al centro dell’isola, a riportarmi alla realtà. È una cittadina polverosa e accogliente, punto d’osservazione sulla vita vera dei capoverdiani: case colorate, mercati locali, bambini che giocano per strada.
Ovest: Palmeira e Buracona

A ponente, altre storie aspettano di essere lette. Un mattino, con gli autobus locali, mi dirigo a Palmeira, il porto principale dell’isola con viuzze colorate, reti stese al sole e un ritmo lento che ti fa venire voglia di restare. Mi siedo su un muretto tra anziani e pescatori che si sfidano a uril, tradizionale gioco capoverdiano fatto di ciotole scavate nel legno. Osservo, taccio, imparo.

Da lì si raggiunge Buracona, un gioiello naturale dove l’acqua ha formato l’Occhio Azzurro: una cavità sottomarina che, illuminata dal sole, si accende di un blu fluorescente. Uno spettacolo nello spettacolo, perché tutt’attorno le rocce vulcaniche, scolpite dal vento e dalle onde, incorniciano un piccolo abisso, creando un contrasto cromatico tra scogli neri, muschio verde, schiuma bianca e acqua azzurra. L’oceano si infila tra le fenditure e forma vasche turchesi: nuotarci è come stare dentro e fuori dall’Atlantico allo stesso tempo.

Torno infine verso sud, a Ponta Preta, la spiaggia regno dei surfisti, seduta sulla sabbia in contemplazione, rapita dai movimenti dell’oceano. Pochi passi più in là, Santa Maria mi aspetta. Come se non fossi mai andata via.
Isola di Sal, Capo Verde: alcune info utili
COME ARRIVARE L’isola di Sal è raggiungibile con volo diretto da Bergamo in circa 6 ore (caboverdeairlines.com). Per organizzare il viaggio, puoi affidarti a Caboverdetime, tour operator specializzato sulla destinazione (caboverdetime.it).
DOVE DORMIRE Halos Casa Resort è una struttura accogliente a due passi dalla spiaggia di Santa Maria, con le comodità di un resort e la libertà di un residence. Ha piscina, centro benessere, appartamenti spaziosi, un ristorante interno che propone cucina locale e internazionale e l’ufficio Caboverdetime Incoming & Pleasure, che organizza le escursioni (1090 euro a persona per 7 notti in all inclusive, incluso il volo da Milano Orio al Serio, haloscasaresort.com).
SHOPPING Cerchi un souvenir colorato e autentico? Passa da Djunta Mo Art, un progetto equo e solidale a supporto degli artigiani capoverdiani e a tutela delle tradizioni locali. Si trova a Santa Maria e vende liquori, caffè, orecchini handmade, oggetti in tessuti africani e molti altri bei ricordi (@djuntamoart).
INFO ilhadosalofficial.com