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Donne pagate meno degli uomini: una ricerca sul settore tech

Stipendi più bassi e maggiori difficoltà nel fare carriera e nel conciliare lavoro e famiglia: il gap fra donne e uomini nel settore tech

Secondo un’indagine condotta dall’Università di Milano-Bicocca e Women&Tech© ETS – Associazione Donne e Tecnologie, anche in ambito tecnologico il gap salariale penalizza ancora fortemente le donne rispetto agli uomini. Nonostante l’impegno e la professionalità, oltre il 70 per cento delle intervistate sottolinea la fatica di ottenere un riconoscimento economico e di carriera.

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L’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro”

Lo studio “Donne e Tecnologia: un’indagine quali-quantitativa” è stato condotto in collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tramite il Comitato Unico di Garanzia (CUG), e Women&Tech® ETS – Associazione Donne e Tecnologie. La ricerca – realizzata attraverso la somministrazione di un questionario online sulla piattaforma Qualtrics nel periodo novembre-dicembre 2023 – ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech® ETS che lavorano in realtà professionali “ad alta intensità lavorativa” – in prevalenza (70 per cento) impiegate nel Settore Tech, Software e Internet – di età tra i 30 e 45 anni (nel 46,9 per cento) e laureate (62 per cento). In particolare, il 30 per cento è in possesso di un titolo di studio in discipline STEM e il 24,6 per cento ha conseguito uno o più master. L’indagine è stata presentata a Milano-Bicocca nel corso dell’evento “Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro”.

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La disparità di compenso rispetto ai colleghi uomini

Oltre il 71% delle partecipanti alla ricerca ha affermato di avere percepito o sperimentato un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini. L’11,4 per cento ha preferito non rispondere nel merito.

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Orari di lavoro e situazione famigliare

Dal punto di vista dell’onere lavorativo medio giornaliero, il 39,7 per cento delle partecipanti ha dichiarato un impegno pari a 9 ore 50’, al quale si aggiungono straordinari e trasferte. Oltre la metà di loro (53 per cento) si dichiara madre, il 20 per cento genitore single.

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I risultati della ricerca sul fronte della soddisfazione

Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa, il 41,8 per cento si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro, il 28,9 soddisfatta e il 12 per cento molto soddisfatta.

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Difficoltà di conciliare lavoro e sfera famigliare

Dal campione emerge poi come lavoratrici madri full-time e madri single esprimano maggiori difficoltà nel conciliare e armonizzare diverse sfere di vita e dichiarino maggiore fatica a godere di tempo libero. Significativo il fatto che la quota di lavoratrici “a orario ridotto” presente all’interno del campione (10 per cento) sia composta per il 90,5 per cento da donne madri e che in questo gruppo non si registri la presenza di donne che ricoprono ruoli apicali.

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Per le donne è meno facile ottenere riconoscimenti

Oltra alla già citata diffusa percezione di ineguaglianze a livello salariale, il 51,4 per cento dichiara che “spesso“ o “sempre” sia successo di percepire maggiori difficoltà, rispetto ai colleghi uomini, nell’ottenere credibilità e riconoscimento. E, anche se il 37 per cento del campione dichiara una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5 per cento ritiene che il suo genere abbia “spesso” giocato un ruolo negativo.

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