Se pensi che una mente forte sia difficilmente influenzabile, dovresti fare un giro nello Skinnytok. Che cos’è? Non è semplicemente l’ultimo trend viralissimo su TikTok, perché in questo meandro della rete basta davvero poco per mettere a rischio la propria salute fisica e mentale. Tra contenuti aesthetic che elargiscono consigli su come dimagrire (e farlo nel minor tempo possibile), è un attimo che potresti ritrovarti davanti al tuo frigorifero incapace di mettere insieme un pasto perché hai assorbito troppe informazioni contrastanti, alla prese con una dieta chetogenica fai da te o lì col conta passi in mano per assicurarti di aver fatto i tuoi diecimila quotidiani. Lo Skinnytok sarà lì nella tua testa pronto a redarguirti, perché qualsiasi lotta tu stia facendo, quella al grasso non può attendere. Mai.
La magrezza ci piace ancora
In principio fu Adele. Nel 2021 si è parlato molto dei 45 kg persi dalla cantante di Hello. Poi ci sono state Noemi, Angelina Mango l’anno scorso e, per finire, Selena Gomez che ai SAG Awards 2025, lo scorso febbraio, si è mostrata visibilmente dimagrita. Fatto sta che della magrezza dei corpi altrui non abbiamo mai smesso di occuparci. E quindi, ora che la stagione estiva è alle porte, potremmo smettere di occuparci della nostra forma fisica? Certo che no. E al tempo di internet e di chat GPT che ha ogni risposta pronta per noi, è chiaro perché quando vogliamo rimetterci in forma non andiamo a bussare alla porta del nutrizionista o del personal trainer. Meglio il fai da te.
Basta aprire l’app di TikTok per trovare una miriade di video motivazionali e consigli su come perdere peso. Potresti pensare che non c’è nulla di sbagliato in questo. Ma il punto è l’escalation di contenuti del genere. Si comincia con il format del “cosa mangio in un giorno” in cui la creator in questione ti mostrerà i suoi pasti durante l’arco di 24 ore, poi ti si potrebbe presentare una ragazza che ti spiegherà come introdurre il digiuno intermittente nella tua dieta. Un’altra ti suggerirà di non mangiare se non hai fame e che per nessun motivo devi saltare la tua camminata di diecimila passi al giorno. E dulcis in fundo, potresti imbatterti nel video accattivante di una giovane donna che ti spiega che se il tuo stomaco brontola non è perché stai morendo di fame, ma ti sta applaudendo (stai sconfiggendo il tuo grasso corporeo). Insomma, il rischio che dimagrire diventi un’ossessione c’è ed è molto alto. Inoltre, è evidente che le informazioni fuorvianti, quando non del tutto errate, su come funzioni il dimagrimento corporeo sono all’ordine del giorno.
Allo #Skinnytok per conquistarti bastano 13 minuti
Volevo solo vedere con i miei occhi che cos’è lo Skinnytok, ma l’hashtag ad accalappiarmi ci ha impiegato soltanto trenta minuti. “Non mangiare se non hai fame”, “Cammina, cammina, cammina” erano le voci nella mia testa il mattino successivo al mio viaggio nello skinnytok. Ma per lasciarsi irretire, bastano perfino tredici minuti. Lo conferma Serena Mazzini, esperta di social media strategy, insegnante di Advertising, Teoria e Metodo dei Mass media presso la NABA di Milano e autrice del testo Il lato oscuro dei social network. Come la rete ci controlla e ci manipola (Rizzoli). Ha passato circa tre anni e mezzo a fare ricerca sul comportamento dei contenuti dedicati ai disturbi alimentari su TikTok. A tal punto da doversi rivolgersi a una nutrizionista per riscoprire il significato di mangiare con consapevolezza. Sulla piattaforma i contenuti sono davvero tanti e i consigli elargiti sono spesso contrastanti, così è facile ritrovarsi confusi, senza sapere cosa sia più giusto mettere nel piatto.
Come spiegherebbe che cos’è lo Skinnytok a chi non mastica il linguaggio di TikTok?
«Che cos’è lo Skinnytok? Direi che i video appartenenti a questo trend appartengono a quel filone di contenuti che definirei emotivamente ricattatori. Perché si basano sulle dinamiche di polarizzazione proprie di TikTok. Il fatto è che per entrare in questo flusso non serve cercare #skinnytok sulla piattaforma. In questo periodo tutti noi vogliamo sentirci meglio o aderire a dei modelli di bellezza e magrezza, quindi occorre cercare l’hashtag dieta. Inizialmente vedremo dei suggerimenti di ricette fit, magari con verdure. Ma dopo tredici minuti la piattaforma ti offrirà dei contenuti emotivamente ricattatori: persone che ti suggeriscono diete per dimagrire più velocemente, e così si entra nel filone digiuno intermittente e chetogenica. Dopo altri tre o quattro minuti si arriva a quei video che ti fanno sentire in colpa perché ti convincono che se soffri è perché non sei abbastanza magra. E il passo successivo è imbattersi nei contenuti di ragazze con DCA».
I disturbi alimentari come lifestyle su TikTok
Nel suo libro Il lato oscuro dei social, si è occupata molto del tema dei DCA sulla piattaforma di TikTok. Perché?
«Le storie di ragazze con un disturbo alimentare diventano dei veri e propri reality show su TikTok. La malattia diventa un lifestyle desiderabile perché permette di ottenere molte visualizzazioni. Attualmente in Italia, abbiamo una creator con DCA con 500mila follower e un’altra, minorenne, che ne ha 900mila e ha anche aperto un e-commerce di gioielli. I bambini la rincorrono per farsi un selfie con lei. Molti medici con cui ho parlato affermano che ci troviamo di fronte a una duplice emergenza. Da una parte l’aumento dei casi di DCA. Dall’altra quello delle ragazze che fingono di averne uno: vogliono riprendersi mentre ballano con il sondino perché porta visualizzazioni. Arrivano in ospedale con la diretta in corso sull’app e poi piangono se non riescono nel loro intento».
Lo #Skinnytok vince perché è pervasivo
Nel caso dei contenuti dello #Skinnytok però la maggior parte delle ragazze non è affetta da DCA. Si tratta più della diffusione di informazioni errate sul dimagrimento. Cosa potrebbe spingere ad alimentare il circuito di disinformazione?
«Il fatto che TikTok premia i contenuti polarizzanti. Se una ragazza afferma di aver fatto 12mila passi al giorno e aver ingerito 1200 calorie, il contenuto funziona per un motivo molto semplice. Che le persone inizieranno a commentarle che è sbagliato, che mangia troppo poco. E intanto le visualizzazioni aumentano. Si creano delle vere e proprie grammatiche testuali e visive: dei modelli di contenuto che si moltiplicano, tutti molto simili tra di loro. Ma la questione più preoccupante è che i corpi stanno diventando dei dispositivi di controllo. Alla viralità di questi video, infatti, contribuisce la tendenza degli utenti a voler determinare in qualche modo il corpo dell’altro. Basti pensare che nel caso di ragazze con DCA non manca chi chiede loro di mostrarsi mentre mangiano la pasta, la pizza o il cioccolato».
Anche chi sa che cos’è lo Skinnytok non può liberarsene da solo
Insomma anche chi non sa che cos’è lo Skinnytok o ha già uno stile di vita sano non è indenne dalla sua influenza. Come ci si può difendere dalla pervasività di questi contenuti?
«Bisogna iniziare a normarli e devono farlo le piattaforme. Ora con l’Intelligenza Artificiale chiunque può creare una persona reale, darle una voce e farle dire delle cose. Ma chi è che ci sta parlando? Chi c’è dall’altra parte? Siamo di fronte a una sostituzione culturale dalla figura del professionista o dell’esperto, al contenuto che attira la tua attenzione sui social. Addirittura siamo al punto in cui Chat GPT può dirti se sei magra o come saresti se dimagrissi se gli mostri una tua foto. Per questo io credo che la soluzione non sia nelle mani dei singoli individui. Le piattaforme devono prendersi la responsabilità rispetto ai contenuti che permettono siano pubblicati e che rendono virali. Perché non è possibile che una ragazzina che pesa 26 kg lo diventi. L’utente sia su Instagram sia su TikTok può impostare dei filtri per non vedere più alcuni contenuti. Ma le piattaforme non dovrebbero aspettare che qualche giovane donna muoia per bloccare la visibilità di alcuni video».