La parola skincare la conosce anche un bambino. Il che non è sempre una cosa buona, dato che la cura della pelle rischia di diventare un’ossessione già a 14 anni, quando sempre più adolescenti usano prodotti anti age (il fenomeno delle Sephora Kids di cui si è tanto parlato nel 2024). E poi il chiacchiericcio di consigli beauty su social e confonde le idee al punto da far valere tutto e il contrario di tutto.
Se la pelle avesse avuto alcuni consigli skincare
Certo, la skincare non è una scienza esatta, e nemmeno una materia con schemi e principi rigidi (come ad esempio l’informatica), ma ci sono giusto quelle 4-5 verità che è meglio sapere. Anzi, che molti avrebbero voluto sapere prima di fare “pastrocchi”, quegli stessi che poi si leggono in viso. Parafrasando ironicamente lo scrittore George Orwell, potremmo dire che a 50 anni ognuno ha la pelle che si merita…
E visto che uomo avvisato mezzo salvato, ecco i consigli skincare che valgono a 20 come a 60 anni. A proposito, lo sapevi che dal 2022 il settore dei prodotti per la cura di viso e corpo registra una crescita costante di quasi il 18% (Fonte: Cosmetica Italia)?

Consigli skincare N.1: protezione solare quotidiana, ma specifica
L’uso della protezione solare è un grande passo in avanti nella cura di sé, intesa anche come salute. E di ciò dobbiamo ringraziare le grandi campagne mondiali sui danni del sole. Tanto che sempre più persone applicano un SPF tutto l’anno a prescindere dalle condizioni meteo. Ma il punto è quale crema solare usare in inverno (ma anche in autunno e primavera). In città, sotto il trucco, dopo la crema idratante. Sbagliato ricorrere all'”abbronzante” che si usa al mare in estate, poiché troppo pesante e, a volte, untuoso. E così si rischierebbe di mollare ben presto la virtuosa abitudine. Ma è sbagliato anche pensare che non esista alternativa.
In commercio esistono creme solari leggere, adatte all’uso in città: si assorbono in fretta e non soffocano la pelle. Inoltre, non hanno la tipica profumazione estiva dei solari che sul viso, in contesti non da vacanza, può nauseare. In alternativa, va benissimo una crema idratante con SPF che, in caso di macchie, deve essere almeno pari a SPF 30. Il fondotinta con filtri solari? Va benissimo, a patto che tu non abiti nel Sud Italia, dove il sole di aprile può annullare le cure anti-macchia che hai fatto dal dermatologo (ma torneremo sull’argomento).
In sintesi, vale la pena usare la crema solare tutti i giorni perché è non fa invecchiare la pelle.

Skincare vuol dire anche curare collo e décolleté
Ce ne si dimentica spesso, anzi troppo spesso. Per poi ritrovarsi già verso i 40 anni con il collo, e soprattutto il décolleté, completamente diversi rispetto al viso. Tra abbronzatura e tipologia epidermica diversa, queste due zone mostrano subito i segni del tempo, leggi: rughette, pelle cadente, macchie, pelle poco uniforme, texture irregolare ecc.
Se da un lato la pelle di collo e décolleté è più sottile di quella del viso, dall’altro lato non si sa come curarla, perché…si suda molto, è inutile nasconderlo. In realtà. sufficiente prendere l’abitudine di allungare la mano intrisa di crema idratante viso dal mento in giù, tutte le volte che la si applica. Mattina e sera. E lo stesso vale per la protezione solare quotidiana, ovviamente.
Con gli anni ringrazierai te stessa per aver messo a punto uno dei consigli skincare fondamentali.

Troppa idratazione “soffoca” la pelle
In fatto di consigli skincare sembra provenire un solo mantra: più ti idrati meglio è. Sebbene l’idratazione sia un pilastro della bellezza, a volte si può esagerare. E la pelle si ribella, inizialmente “espellendo” le quantità di crema che non riesce ad assorbire, poi riempendosi di imperfezioni, punti neri e pori ostruiti. Lo dicono i dermatologi, lo rilevano gli studi, lo notiamo se abbondiamo con le emulsioni.
Inoltre, l’eccesso di idratazione può compromettere la capacità della pelle di svolgere il suo compito più importante: fungere da barriera con l’ambiente esterno. Come accorgersi di stare idratando troppo? Dalla sensazione di “pesantezza” che il viso emana. E poi lucidità à gogo, impurità, ma anche colorito che può essere stranamente grigiastro, nonostante, appunto, la compulsiva idratazione.
Insomma, proprio come è sbagliato bere troppa acqua (perché scompensa importanti equilibri dell’organismo), così è sbagliato darsi troppa crema idratante.
Ma è meglio non ignorare i segnali di disidratazione
È il contrario della verità precedente, ovvero non accorgersi che la pelle è disidratata alla lunga porta a trovarsela sciupati. Non fa proprio parte dei consigli skincare ma di un accorgimento per allenarsi a percepire i segni di disidratazione. Applicare una crema idratante non abbastanza nutriente per il proprio tipo di pelle o non essere costanti è come non mettere la nulla. Se la pelle ha sete lo dimostra, proprio come il corpo, del resto è un organo, anche se ci sembra un bell’involucro.
Come si comporta quando è disidratata? È tesa, tirata, troppo asciutta, in sintesi, la pelle chiede acqua. E se questa sensazione è presente dopo la detersione, vuol dire che il nostro detergente è troppo sgrassante: meglio passare a uno più emollient (sì, esistono di idratanti anche a risciacquo).
Alcuni tipi di pelle possono manifestare disidratazione – che è diverso da secchezza – ribellandosi attraverso l’iperproduzione di sebo, ma sotto sotto senti la tipica sensazione di pelle che tira, indice tra l’altro di disidratazione. Con il tempo si impara ad ascoltare i segnali del proprio corpo.

Consigli skincare: occhio a mix e stratificazioni
Sui social l’entusiasmo per i cosmetici e i principi attivi di nuova generazione può portare a mescolare creme su creme, su lozioni, sieri, tonici e quant’altro. Un po’ si segue la K Beauty, ignorando che spesso la minimalista skincare giapponese è la salvezza per la pelle; un po’ si fa di testa propria pensando che più ci si cura, meglio si apparirà.
E siamo alla questione principi attivi. Anche in questo caso, è meglio non sovraccaricare la pelle con tanti ingredienti “potenti” o efficaci, come il retinolo, gli acidi esfolianti, la Vitamina C, la niacinamide, gli attivi schiarenti (sono solo esempi), ma è meglio focalizzarsi volta per volta su 1-3 massimo principi attivi. Esempio? Faccio un ciclo di 2 mesi di skincare con attivi schiarenti contro le macchie, e STOP. Quando termina, passo semmai ai retinoidi per prevenire le rughe.
Tra principi attivi e prodotti
Oltre ai principi attivi, anche i prodotti in sé non vanno stratificati a caso, con buona pace de layerting. I prodotti skincare devono seguire un ordine preciso, da quello con la textura più leggera al più pesante (come negli alcolici). Una combinazione vincente è: detersione + siero + crema idratante + protezione solare da città (se la crema da giorno non ha SPF).
Da ricordare: i principi attivi che rinnovano la pelle si usano sempre di sera, a cui il giorno seguente si farà seguire una skincare ricca di antiossidanti.

Attenzione anche a esfoliare tutti i giorni
Dagli anni ’90 in poi l’esfoliazione ha conosciuto un periodo di gloria che dura ancor oggi. Complicando la questione e moltiplicando le tipologie di prodotti esfolianti. C’è chi asserisce che bisogna esfoliare la pelle tutti i giorni, chi mai senza acidi, chi solo con microgranuli (anche con quelli macro per il corpo), chi “è meglio il pannetto”, anzi le spazzole ecc. Risultato? Pelle assottigliata, fragile, irritata, arrossata e, nel peggiore dei casi, con primi segni di couperose, che non va via dopo una settimana!
Siamo tutti d’accordo che l’esfoliazione dovrebbe essere parte integrante della beauty routine, ma basta 2, massimo 3 volte alla settimana. Alcune lozioni si dichiarano come quotidiane? Valuta bene se hai la pelle davvero ispessita da averne bisogno.
Occhio ai mix di esfolianti, inoltre. Leggi gli ingredienti dei tuoi prodotti e assicurati di non esfoliare in troppi passaggi nello stesso momento. Facciamo un esempio: ti detergi il viso con un panno in microfibra, poi passi un tonico esfoliante, quindi il siero con acidi o retinolo, tutto ciò è too much!
Un’altra verità che molte di noi avrebbero voluto sapere prima è non bisogna strofinare la pelle con lo scrub, come se fosse un pezzo di stoffa macchiato: “insistere” non renderà il prodotto più efficace. Vale anche per l’applicazione delle creme. La pelle non va strattonata, ma trattala con gentilezza.

Non sempre un prodotto skincare caro è miracoloso
Chi più spende meno spende. È vero: un buon prodotto, mirato, non proprio economicissimo, acquistato magari dietro consulenza, vale più di tanti prodotti cheap comprati a caso, giusto per provare, e poi lasciati a metà.
Ma è anche vero il contrario: la crema da 100 euro non ti cancellerà la ruga del pensatore in una notte, e nemmeno dopo 28 giorni (il ciclo canonico del rinnovamento epidermico). Così come è vero che la crema da 20 euro non è da scartare, anzi. In Italia, per esempio, vantiamo tante aziende d’eccellenza conto terzi, cioè che producono le materie prime per altre aziende, sfornando prodotti meno “cool” ma senz’altro efficaci.
Le leve del prezzo nella cosmesi poi sono materia complessa: marketing, packaging, profumazione, principi attivi in corso di brevetto o brevettati (che costano di più), cachet della testimonial famoso ecc. Tra i consigli non strettamente skincare c’è quello di affinare il proprio senso critico, e imparare da soli a capire cosa è buono per sé, informandosi sui canali giusti (come qualche libro sulle materie beauty scritto da dermatologi o cosmetologi):
In ogni caso, c’è un effetto psicologico nello spendere di più. Alcuni studi hanno osservato che i consumatori dicono che i prodotti sembrano funzionare meglio se costano di più. La verità? Sta nel mezzo! Concediti un lusso se ne hai voglia, ma non pretendere che funzioni come un lifting…(alcuni prodotti costano più di una punturina). Consapevolezza, come sempre.
Sappi, inoltre, che se un prodotto proviene da una grande azienda (anziché dal piccolo laboratorio sotto casa) è più sicuro in termini di tollerabilità, e ha maggiori probabilità di funzionare come reclamizzato, proprio perché, prima di essere lanciato sul mercato, subisce un lungo iter di approvazione.

Con le macchie ci vuole pazienza
E siamo al capitolo macchie, tra le sfide più impegnative della skincare. Se le discromie sono importanti, o diffuse, le creme non bastano, nemmeno se i loro prezzi sono a 3 cifre. Oppure, sì, possono funzionare, ma con molta calma. Le macchie rappresentano il classico problema la cui risoluzione richiede tempi lunghi (un po’ come certi quesiti insolubili da esame di maturità del Liceo Scientifico).
Quindi, ricapitolando: le creme anti-macchia fungono da coadiuvante alle terapie dal dermatologo o dal medico estetico (peeling, laser, luce pulsata ecc.). Ma vanno benissimo se le differenze di colore sul viso non sono nette: vuol dire che le iperpigmentazioni sono di recente formazione.
I tempi di attenuazione (mai scomparsa) delle macchie cutanee? Dai 6 ai 12 mesi, nelle carnagioni chiare. I tempi si dilatano se la carnagione è scura, quindi con alta presenza di melanina, oppure se il problema è “antico”, come dicono i medici.
Morale: adotta una skincare completa depigmentante (dal detergente alla crema da notte passando per siero e crema solare tutti i gg), sii metodica, e dimenticati del problema.

Detersione: almeno 30-60 secondi per essere efficace
Della doppia detersione sappiamo tutto, ma non è di questo che vorremmo parlare. Quanto tempo impieghi a lavarti il viso? Secondo un sondaggio americano sulle abitudini skincare, il 53% dichiara 20 secondi. Ce ne vogliono un po’ di più per sciogliere il make up ed eliminare le impurità: dai 30 ai 60 secondi. Ti conviene iniziare a contare, quindi…
Al mattino non usi il detergente, tanto “non mi trucco” o “mi son struccata ieri sera”? Beh, alcuni studi di dermatologia hanno rilevato che l’abitudine di lavarsi il viso solo con acqua di rubinetto può esporre alla profilerazione degli acari Demodex, che nel lungo periodo possono portare a couperose, soprattutto se la pelle è secca.

Lavare i pennelli, tra i consigli skincare più misconosciuti
E siamo giunti alla fine delle nostre verità che avremmo voluto ci dicessero a 20 anni. Si parla tanto di creme, ma nessuno pensa ai pennelli del trucco, tra i principali forieri di irritazioni e sfoghi cutanei. Onesta, quando è stata l’ultima volta che li hai lavati? Secondo alcuni sondaggi, più del 60% ammette di lavare pennelli e spugne in modo irregolare.
Siamo molto consapevoli che lavare i pennelli è una seccatura, ma è meglio avere un po’ di pazienza. Ogni quanto però?
- Pennelli per fondotinta e correttore: una volta a settimana;
- per gli occhi: ogni due settimane;
- altri pennelli che non usi tutti i giorni: una volta al mese.
Per concludere, non c’è skincare che tenga…
…se si trascura tutto il resto. Una bella pelle non dipende solo dai prodotti che le si spalma. Ma è la somma di tanti fattori: alimentazione varia e completa di tutti i nutrienti (sì, anche i grassi), sonno sufficiente, attività fisica – semplicemente intesa come non stare sul divano, livello di emoglobina (eh sì, anche l’eventuale tendenza all’anemia conta), quantità di sole preso nella vita (un errore anche rifuggire dai raggi UV manco si fosse un vampiro), alcol e sigarette il meno possibile, stress sotto controllo. E purtroppo – o per fortuna – anche il DNA. E qui sarebbe interessante sapere come appare la pelle di una persona baciata dalla genetica, senza che abbia mai fatto alcuna skincare.