Anche nell’infinito valzer dei direttori creativi a cui ci ha abituati la moda, alcuni giorni sono più memorabili di altri. E oggi è uno di questi. Perché sono in tanti a piangere per l’addio ufficiale, dopo dieci anni, di Demna Gvasalia a Balenciaga. Infatti, con la sfilata Haute Couture Autunno/Inverno 2025/26 andata in scena il 9 luglio a Parigi, il designer georgiano, classe 1981, ha salutato la maison fondata nel 1917 da Cristóbal Balenciaga.
L’addio di Demna a Balenciaga
Eppure era un addio annunciato quello di Demna a Balenciaga. Perché l’avviso funesto era arrivato a marzo. E poco importa se, probabilmente già da settembre, lo troveremo alla guida di un altro marchio della scuderia Kering, Gucci. Alla sfilata finale del designer la commozione non è mancata. E come nelle migliori relazioni di lunga data, l’ultimo appuntamento è stato una celebrazione di tutti i best moment di una storia d’amore e creatività iniziata nel 2015. In passerella c’erano tutte le muse più affezionate al Balenciaga di Demna, da Isabelle Huppert a Naomi Campbell, passando per Kim Kardashian.
E la collezione non poteva che essere la summa di questo decennio. C’era tutto: il bianco e il nero profondissimi, i capispalla dalle spalle big, i tailleur oversize, ma anche la couture più pura fatta di abiti dalle linee studiatissime e i tessuti preziosi. E c’è già chi dichiara che quella andata in scena oggi sia stata la sfilata migliore di Demna alla guida di Balenciaga. Ai posteri l’ardua sentenza. Ma che si tratti di un top o di un flop poco importa, perché Gvasalia le regole del gioco le ha già cambiate. E lo ha fatto nel recinto di un marchio più che istituzionale (non dimentichiamoci che il fondatore della maison confezionava abiti per la nobiltà e l’high society del suo tempo).
In questi dieci anni abbiamo visto i codici del marchio ispano-francese mescolarsi allo sportswear e allo streetwear, oscillare tra l’alto e il basso, tra l’eleganza e il trash, guadagnandosi un posto di tutto rispetto tra i brand più pop del gruppo Kering.
Demna, addio a Balenciaga: 5 cose memorabili del suo mandato
Cotanto successo, sebbene non siano mancati coloro che storcevano il naso alla visione delle collezioni, è indubbiamente un merito di Demna e delle sue doti comunicative. Infatti, se la critica che più spesso viene mossa alla moda è di produrre vestiti senza un pensiero, le cellule grigie del designer georgiano erano sempre attive, alla ricerca di un messaggio da lanciare. E nell’attesa di scoprire cosa vorrà dirci con il suo Gucci, nel giorno del suo addio a Balenciaga ripercorriamo insieme 5 momenti che ce l’hanno fatto amare o criticare.
La sfilata sotto la neve per la collezione A/I 2022/23
Nel febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina dando inizio a un conflitto ancora in atto, si dibatteva sulla necessità di continuare con le sfilate in calendario. Ci si domandava se fosse rispettoso, in un momento geopolitico così delicato, andare avanti con gli appuntamenti della moda che, per sua natura, si trascina il cliché della leggerezza e della futilità. Poi è arrivato Demna a mostrarci come abiti, rappresentazione e attualità possano suonare all’unisono: la collezione A/I 2022/23 ha sfilato sotto una tormenta di neve, la stessa che cade nei mesi più freddi di Kiev. E gli ospiti arrivati al Parc des Expositions du Bourget hanno trovato sulle loro sedute una maglietta con i colori della bandiera ucraina. Queste invece le parole di Demna Gvasalia:
«La guerra in Ucraina ha innescato il dolore di un trauma che mi porto dentro dal 1993, quando la stessa cosa è successa nel mio paese natale e da allora sono diventato per sempre un rifugiato. Per sempre, perché è qualcosa che ti rimane dentro. La paura, la disperazione, la consapevolezza che nessuno ti vuole. Ma ho anche capito cosa conta davvero nella vita, le cose più importanti, come la vita stessa, l’amore umano e la compassione. Questo è il motivo per cui lavorare a questo show questa settimana è stato così difficile per me. Perché in un momento come questo, la moda perde la sua rilevanza e il diritto stesso di esistere. La settimana della moda sembra in un certo senso un’assurdità. (…) Questo show non ha bisogno di spiegazioni. È una dedica al coraggio, alla resistenza e alla vittoria dell’amore e della pace».

La Trash Pouch Bag: l’arte di trasformare gli oggetti più improbabili in accessori
L’ispirazione è ovunque, ma non tutti la sanno cogliere. Questo, però, non si può dire di Demna che in dieci anni alla guida creativa di Balenciaga ha trasformato in accessori gli oggetti più improbabili. Tra quelli più discussi c’è sicuramente la Trash Pouch Bag. Ispirata al sacchetto dell’immondizia, la “borsa spazzatura” ha sfilato collezione A/I 2022/23 e ha infuocato il web. C’era chi gridava al genio e chi si chiedeva se quella in passerella fosse degna di essere chiamata moda.
In pelle di vitello, realizzata in bianco, nero e blu, dalla modica cifra di 1800 euro Demna Gvasalia aveva commentato così la sua creazione:
Non avrei potuto farmi scappare l’opportunità di realizzare la borsa della spazzatura più costosa del mondo, perché chi non ama uno scandalo moda?

Demna dice addio a Balenciaga, ma il suo esordio Couture del 2021 è indimenticabile
Ma al di là dei pettegolezzi c’è di più. E nel 2021 Demna ci ha ricordato che oltre alle sneakers calzino c’era un universo da scoprire. Se dopo la chiusura della maison da parte del suo fondatore, nel 1968, ci eravamo dimenticati della bellezza che era stato in grado di produrre, il designer georgiano ha riacceso la magia. Con la sua prima collezione couture ha dimostrato che alla vendibilità del prêt-à-porter si poteva aggiungere la desiderabilità degli abiti couture, in cui rivive l’archivio Balenciaga.
E per il debutto, Demna ha fatto le cose in grande stile: niente musica e per l’effetto nostalgia ogni modella ha sfilato con un numerino identificativo del look.

Il look di Kim Kardashian e Kanye West al Met Gala del 2021
E come dimenticare che Demna Gvasalia è stato l’artefice di uno dei look più discussi del Met Gala del 2021? I protagonisti erano Kim Kardashian e l’allora ancora consorte Kanye West: la socialite e il rapper avevano fatto il loro arrivo al Metropolitan Museum of Art coperti e fasciati da un look total black con tanto di viso coperto.
Come abbiano fatto a camminare senza inciampare o quale fosse il significato della loro mise è ancora un mistero, ma che sia stata una delle più memorabili dell’epoca della viralità è invece una certezza.
La sfilata A/I 2024/25: che cos’è il lusso oggi?
E per finire, un tipo cervellotico come lui poteva non dedicare una collezione intera alla riflessione sul senso stesso di chi fa moda oggi, nell’epoca del digitale e del consumismo? Certo che no, e nella collezione Autunno/Inverno 2024/25 Demna ha messo in scena la rappresentazione del nostro tempo in cui siamo saturi di tutto, perfino dei vestiti. Così i modelli hanno sfilato con le etichette degli abiti ancora attaccate, con su un pout-pourri di capi affinché risultassero vestiti più del necessario.
E mentre i monitor intorno alla passerella scorrevano le immagini più disparate tra reale e artificiale, Demna si chiedeva che cosa sia il vero lusso oggi che abbiamo tutto a portata di mano, quale sia il senso della moda, perché è ancora rilevante. Domande senza risposta a cui si aggiunge una sola certezza: che a essere rara oggi è la creatività, per questo è il vero lusso di oggi. E ora che Demna ha detto addio a Balenciaga, non ci resta che sperare che abbia fatto tesoro della sua.
